Christie’s manda in tour l’ologramma di una ballerina di Degas
È l’originale trovata della casa d’aste per ovviare al problema delle spedizioni di opere attualmente in corso. E intanto firma una partnership con la compagnia di spedizioni fine art Croizer per nuove rotte via mare…
Dalla pandemia ai conflitti alle porte d’Europa, qualcosa sta cambiando nella logistica del mercato dell’arte. E gli operatori corrono ai ripari con soluzioni innovative rese possibili dalle nuove tecnologie. Una ballerina di Edgar Degas gira intanto il mondo in un tour pre-asta. E fin qui nulla di nuovo. Se non fosse che ad aver viaggiato tra San Francisco e Hong Kong a metà aprile non è davvero la scultura in bronzo dell’artista francese, ma un suo ologramma. Questa è stata l’ultima manovra di Christie’s per celebrare e promuovere la Petite danseuse de quatorze ans che sarà tra i top lot dell’asta newyorkese di maggio dedicata alla collezione di Anne Hendicks Bass.
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LA BALLERINA-OLOGRAMMA DI DEGAS DI CHRISTIE’S
A renderla possibile la tecnologia messa a punto da Proto, start up di Los Angeles già nota al mondo dell’arte per aver realizzato i display di diversi progetti NFT. Esposto in vetrine illuminate già presenti negli avamposti di Christie’s, l’ologramma ha permesso alla casa inglese di dribblare in questa occasione le serie difficoltà in cui il comparto della logistica delle opere d’arte sta incappando sin dai tempi della pandemia e che si sono ulteriormente aggravate con i nuovi scenari di guerra. Se a questo si aggiunge la delicatezza di questo bronzo di Degas, ecco che la tecnologia arriva davvero in supporto. “L’ologramma fornisce una replica digitale realistica tridimensionale”, ha dichiarato infatti Devang Thakkar, senior advisor per il digital e la tecnologia di Christie’s. La filiera logistica dell’arte è in affanno da tempo, con i costi dei trasporti aerei alle stelle, soprattutto da e per la Cina, e cifre in alcuni casi dalle 4 alle 10 volte superiori rispetto ai livelli pre-pandemici. E lo scenario non è più favorevole né nel trasporto via mare né via terra, per stalli e deviazioni imposti dal nuovo fronte di guerra ai confini con l’Europa. A farne le spese tutti gli operatori del comparto, che, come pure è stato in occasione della Biennale di Venezia da poco inaugurata, si trovano a doversi destreggiare nella movimentazione delle opere d’arte.
L’ACCORDO TRA CHRISTIE’S E CROZIER
Intanto a inizio aprile la casa d’aste Christie’s ha dato avvio a una partnership strategica con la compagnia di spedizioni fine art Crozier proprio per assicurarsi nuove rotte di collegamento via mare tra New York, Londra e Hong Kong e far fronte in questo modo alle difficoltà causate dalla pandemia prima e dall’inasprirsi della situazione geo-politica poi, con il precipitare di ogni equilibrio generato dal conflitto tra Russia e Ucraina. In risposta a ostacoli di non facile risoluzione, i due giganti della filiera stanno così provando a trovare soluzioni alternative, con una collaborazione che metterà in mare un servizio di spedizione dedicato alle opere d’arte ogni mese tra Londra e New York e ogni due tra Londra e Hong Kong. Tempo di navigazione? 12 giorni. Accettabile per chi ha in agenda fiere e grandi eventi internazionali. E con un bonus aggiuntivo, di non poco conto nella contemporaneità, come la riduzione dell’80% delle emissioni rispetto al trasporto aereo.
– Cristina Masturzo
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