Cesare Pietroiusti – Valori

Informazioni Evento

Luogo
THE GALLERY APART
via Francesco Negri 43, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì 15,00 - 19,00 e su appuntamento

Vernissage
06/05/2022

ore 16

Artisti
Cesare Pietroiusti
Generi
arte contemporanea, personale

Valori, la mostra personale con cui Cesare Pietroiusti inizia la sua collaborazione con la galleria.

Comunicato stampa

The Gallery Apart è orgogliosa di annunciare Valori, la mostra personale con cui Cesare Pietroiusti inizia la sua collaborazione con la galleria.
Figura imprescindibile della scena artistica concettuale non solo italiana, anticipatore di pratiche artistiche relazionali, punto di riferimento per molte generazioni di artisti più giovani, Cesare Pietroiusti sceglie The Gallery Apart quale strumento per proseguire la ricerca sul tema dello scambio e sui paradossi che sorgono nelle pieghe dei sistemi, compreso quello dell’arte, e delle regole economiche.
Lo stesso artista introduce così il progetto espositivo: “Questa storia comincia verso la fine degli anni ’70 quando, prima sporadicamente e poi sempre più spesso, anonimi autori si misero ad arricchire con disegni, messaggi, firme e sgorbi, le banconote da mille lire. Non so se si trattasse di uno strascico dell’inflazione e quindi della diminuzione del potere d’acquisto del denaro corrente, o di un effetto dell’ideologia della ‘partecipazione’, molto in voga all’epoca, o ancora di una generalizzata smitizzazione dell’autorità statale e dei suoi simboli; quello che so è che io mi dedicai, nei primi anni ’80, a collezionare quelle banconote scarabocchiate e, a partire dal 1987, a proporne, nelle mostre, degli ingigantimenti fotografici. Da sempre consapevole della mia incapacità di ‘creare’ immagini interessanti, mi dedicavo infatti alla raccolta, e, in qualche caso, all’esposizione, di produzioni, prevalentemente involontarie, rigorosamente altrui.
Solo in seguito ho capito che la questione non era soltanto la valorizzazione della creatività anonima, tanto diffusa quanto non riconosciuta, ma, più significativamente, l’incontro, su quei banalissimi pezzi di carta, fra il reale e il simbolico: fra una traccia di pennarello e un potere d’acquisto; fra un frammento di cellulosa (e colla, e inchiostro) e un numero; fra i residui epiteliali di decine di dita, magari sporche e sudate, e la finanza.
Credo che la mia ricerca sulle banconote, dai lavori appena citati fino alle performance che prevedono la loro cancellazione con l’acido solforico, oppure la loro ingestione da parte dell’artista con successiva restituzione al legittimo proprietario dopo il recupero dalle feci, sia caratterizzata dall’insistenza a soffermarsi su quel punto-di-incontro che, come per la lingua, fa toccare per un attimo, prima della loro irriducibile separazione, l’anatomia con la significazione, il corpo con il linguaggio. Su quel bordo il denaro cartaceo si pone, nella attuale progressiva virtualizzazione delle transazioni economiche, come una sorta di oggetto ‘in via di estinzione’.
Anche il francobollo, che condivide con la banconota molte caratteristiche (il valore nominale, le procedure anti-falsificazione ecc.), è un oggetto fino a pochi decenni fa usato ovunque comunemente e, oggi, quasi scomparso. Spazzato via dalla posta elettronica, dalle macchine affrancatrici e dalle sempre più numerose e veloci metodologie di comunicazione interpersonale, il francobollo ha anche perduto gran parte dell’interesse collezionistico, ed è istruttivo studiare i tentativi degli operatori di quel settore volti a mantenere quotazioni di mercato evidentemente non più realistiche.
Qualche anno fa ho ereditato da mio padre, appassionato filatelista, una collezione, come si dice in gergo, ‘importante’ e, dopo un primo periodo segnato dalla frustrazione – e dall’astio nei suoi confronti – per l’evidenza di un investimento sbagliato e per me incomprensibile, ho deciso di entrare in quel mondo. L’ho fatto in un modo che qualunque filatelico considererebbe eterodosso (o addirittura sacrilego) ma, passo passo, ho cominciato a subire anche io il fascino auratico di quei rettangolini colorati e, forse, sto ancora cercando di capirne il valore. E lo faccio con gli unici modi che conosco, quelli della ricerca artistica: cioè di una sperimentazione non pregiudicata da stereotipi e convenzioni (disciplinari, finanziarie, sociali, morali) ma, casomai, ispirata al gioco.
Nella mostra Valori sono esposte opere sulle banconote, sui francobolli e sul tema dello scambio e del dono, dagli anni ’80 fino a lavori inediti realizzati negli ultimi mesi, di cui uno in particolare pensato specificamente per questa mostra.”

SCHEDA INFORMATIVA
MOSTRA: Cesare Pietroiusti - Valori
LUOGO: The Gallery Apart – Via Francesco Negri, 43, Roma
INAUGURAZIONE: 06/05/2022
DURATA MOSTRA: 06/05/2022 – 29/07/2022
ORARI MOSTRA: dal martedì al venerdì 15,00 - 19,00 e su appuntamento
INFORMAZIONI: The Gallery Apart – tel/fax 0668809863 – [email protected] – www.thegalleryapart.it

CESARE PIETROIUSTI:
Nato nel 1955, vive e lavora a Roma. Si è laureato in Medicina con tesi in Clinica Psichiatrica nel 1979. Dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Nello stesso anno è stato co-fondatore del Centro Studi Jartrakor e, nel 1980, della Rivista di Psicologia dell’Arte, Roma. La ricerca artistica di Cesare Pietroiusti esprime interesse per le situazioni paradossali o problematiche nascoste nelle pieghe dell’ordinarietà dell’esistenza: pensieri che vengono in mente senza un motivo apparente, piccole preoccupazioni, quasi-ossessioni considerate troppo insignificanti per diventare motivo di analisi, o di auto-rappresentazione. Tutto ciò lo ha portato a esplorare scelte e intenzioni formulate da altri, nonché a cercare di fare proprie tali scelte altrui. Nel 1997 ha raccolto in una pubblicazione i Pensieri non funzionali, un centinaio di idee parassite, incongrue o comunque prive di scopo apparente, formulate come istruzioni per realizzare progetti artistici. In diverse occasioni, alcune di tali istruzioni sono state scelte e realizzate da altri, artisti e/o curatori, e poi esposte in mostre a cui l’artista era stato invitato. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici. A partire dal 2004 ha irreversibilmente trasformato banconote altrui; distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni individualmente prodotti e firmati; venduto storie; ingerito banconote al termine di un’asta per poi restituirle al legittimo proprietario dopo l’evacuazione; aperto negozi in cui la merce in vendita sono banconote e la “valuta” con cui si possono acquistare è lo sguardo dell’acquirente; organizzato ristoranti in cui al termine del pasto, invece di pagare, si ricevono i soldi del prezzo del cibo scritto sul menù, allestito mostre e stand di fiere in cui le opere sono in vendita non in cambio di denaro, ma delle idee o delle proposte dei visitatori. Pietroiusti individua nella prassi laboratoriale un modello che, coniugando attività formativa ed espositiva, offre possibilità di sviluppo orizzontale e collettivo del pensiero e forme di superamento delle specificità disciplinari. Pietroiusti è stato uno dei coordinatori delle residenze e dei progetti Oreste (1997-2001) e del convegno Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa? (Link, Bologna 1997). È inoltre co-fondatore di Nomads & Residents, New York, (2000), curatore CSAV, Fondazione Ratti, Como (2006-2011), docente di “Laboratorio Arti Visive”, IUAV, Venezia (2004–2015); MFA Faculty, LUCAD, Lesley University, Boston (2009-2016). È co-fondatore e Presidente della Fondazione Lac o Le Mon, San Cesario di Lecce, dal 2015. Dal 2018 è Presidente dell’Azienda Speciale PalaExpo di Roma.