A Venezia una mostra che stravolge le regole dell’allestimento
Il collettivo Beatrice von Babel è protagonista della mostra sull’Isola della Giudecca, dove arti visive, musica, danza, performance teatrale e uso delle marionette danno vita a un caos di possibilità infinite
Restano ancora pochi giorni per visitare la mostra collettiva allestita nella Sala del Camino, all’interno dell’ex convento dei Santi Cosma e Damiano sull’Isola della Giudecca a Venezia, uno degli spazi espositivi della Fondazione Bevilacqua La Masa.
Visitando la mostra ci troviamo proiettati in un mondo rovesciato, un marasma di opere e installazioni capace di creare un arcipelago in continuo movimento. La mostra, curata da Daniele Capra e Anca Muresan, è generata da un processo in perenne mutazione a cui agli artisti partecipano mettendosi in relazione al contesto e al lavoro dei colleghi. Performance improvvise animano la mostra e, camminando al suo interno, siamo minacciati da alcune opere che pendono dal soffitto, che ricorda la carena di una nave rovesciata.
LA MOSTRA UNDER THE BOAT A VENEZIA
Il titolo della mostra, infatti, richiama il capovolgimento dello status quo, che rappresenta tanto la condizione di continuo spaesamento in cui viviamo, quanto la necessità di rifondare il nostro presente guidati da criteri democratici e partecipativi: Under the boat allude così alla nostra necessità di risalire sulla barca, grazie allo sforzo di tutti.
La mostra, che raccoglie il lavoro del collettivo internazionale Beatrice von Babel, è la manifestazione visibile di un lungo processo di riflessione nel quale gli artisti e i curatori si sono confrontati in modalità corale, riunendosi continuamente.
Under the boat è un progetto che mette in discussione alcune delle convenzioni che caratterizzano le mostre, quali la fissità e la staticità delle opere, la coerenza tematica e l’autorialità come puro gesto individuale.
‒ Alessio Vigni
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