Omid Hashemi – The Life and Death of Marina Abramović
La Galleria Weber & Weber ospita la mostra fotografica “The Life and Death of Marina Abramović” ad opera di Omid Hashemi, fotografo ufficiale del progetto operistico e stretto collaboratore della celebre artista performativa Marina Abramović.
Comunicato stampa
La Galleria Weber & Weber ospita la mostra fotografica “The Life and Death of Marina Abramović” ad opera di Omid Hashemi, fotografo ufficiale del progetto operistico e stretto collaboratore della celebre artista performativa Marina Abramović.
L’idea di questa pièce teatrale, meditazione generale di vita e di morte, inizia nel 2007 quando l’Abramović telefona al noto regista teatrale Robert Wilson affinché lui mettesse in scena la sua morte -“ Solo se posso anche mettere in scena la tua vita” rispose. All'incrocio tra teatro, opera e arte visiva, il regista d’avanguardia Robert Wilson dirige e racconta la straordinaria vita e il prolifico lavoro dell'artista Marina Abramović partendo dalla sua difficile infanzia in una Belgrado controllata dai sovietici. L’opera ha come protagonista l’artista che recita nei panni di sé stessa e della madre, e vede come co-protagonista l’attore Willem Dafoe, il tutto accompagnato dalla splendida colonna sonora e canzoni del cantante e compositore Antony Hegarty.
I racconti di vita dell’Abramović si alternano così a intime canzoni, significativamente come in “Santi Ascendono”: "Dio condanna / Coloro che feriscono gli altri / Ma cosa pensa / Di una donna che affligge il dolore / Su sé stessa? La performance ebbe la sua prima mondiale negli Stati Uniti, al Manchester International Festival nel 2011, e da allora è stato replicato numerose volte sul palcoscenico con un grande successo di pubblico.
Per la mostra sono state selezionate 12 fotografie dell’artista iraniano Omid Hashemi che da anni collabora con l’artista serba e insegna la sua Méthode. Omid, osservando dal suo angolo durante le esibizioni, è riuscito a catturare e restituire ritratti intimi di questo incredibile pezzo poetico di teatro biografico. Gli elementi macabri dei ricordi di Marina sono trasformati, capovolti, in qualcosa di meraviglioso e dalle tinte umoristiche. Su sfondi dai chiaroscuri cangianti si stagliano le figure che, seppur reali visivamente, sembrano appartenere a un rituale misterico in un affondo nel dramma e durezza dell’esistenza. L’atmosfera è onirica dove dimensione umana e ultraterrena si confondono acquisendo un effetto ipnotico - sulle note di Antony: "That is my destiny. I became a Volcano of Snow".
Omid Hashemi attraverso inquadrature frontali dà vita a sequenze di scatti leggeri e visionari, fissando abilmente il dramma di una delle più celebri e controverse personalità dell’arte contemporanea dalla sua nascita fino alla sua ipotetica fine, in un continuo gioco dove il protagonista resta il proprio corpo e i propri limiti. La rassegna narra i racconti sopravvissuti di questa “quasi opera”.
Eleonora Tartarelli
La mostra è stata curata da Saeed Khavar Nejad e realizzata grazie alla collaborazione con l’Istituto internazionale SAFPEM (Middle East & Europe Specialized Institute of Contemporary Arts), con sede a Parigi e Toronto, che da anni è attivamente impegnato nel valorizzare e promuovere l’arte contemporanea del Medio Oriente nel contesto artistico occidentale.
Omid Hashemi
Nato nel 1986 a Teheran, Omid (Seyed Habib Hashemi) è un artista e ricercatore. Si è trasferito frequentemente a causa della sua situazione familiare; dal 1989 al 1993 in Turchia, poi in Pakistan. Nel 2006 si è trasferito a Parigi per completare i suoi studi presso l'Università di Parigi VIII con una tesi di dottorato in Aesthetics, Science and Technology of the Arts, presso questa Università è poi diventato docente.
È stato nel febbraio 2009, a Parigi, che Omid ha incontrato Marina Abramović.
L'ha poi accompagnata nel giugno 2009 a Manchester per seguire il suo lavoro, e l'anno successivo a Madrid. Marina Abramovic accettò di diventare la sua insegnante e da allora tra i due artisti si è creato uno stretto sodalizio.
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Special Thanks to my Life Master, Marina Abramovic
Omid_Hashemi (Photographer)
Saeed Khavar Nejad (Curator of the Exhibition in Italy) SAFPEM_Institute (Exhibition Organizer in Middle East & Europe) Carlomaria Weber and Alberto Weber (Weber & Weber Gallery Owners) Eleonora_Tartarelli (Texts & Member of Managing board in Italy) De_Ketelfactory_Gallery (Video materials)
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#LIFE_AND_DEATH_OF_MARINA_ABRAMOVIC
Robert Wilson (Concept, Director, Designer) Marina_Abramović (Co-creator)
Antony Hegarty (Composer & music curator) William_Basinski (Composer & music curator)
Jacques_Reynaud (Costume Designer) Anne-Christin_Rommen (Associate Director)
Performers: Marina Abramovic, Ivan Civic, Amanda Coogan, Willem Dafoe, Andrew Gilchrist, Antony Hegarty, Elke Luyten, Christopher Julian, Nell Kira O'Reilly, Antony Rizzi, Carlos Soto, Svetlana Spajic, Svetlana Spajic, Group (Minja_Nikolic, Zorana_Bantic, Dragana_Tomic), Gael_Rakotondrabel, Matmos, Doug_Wieselman, Oren_Bloedow
Credits: Commissioned by Manchester International Festival & Teatro_Real_Madrid with Theater Basel, Art Basel, Holland Festival, Salford City Council & deSingel
Produced by Manchester International Festival & Teatro Real Madrid & The_Lowry