Cosa ci azzecca un premio per giovani imprenditori con la cultura contemporanea? Ci azzecca, ci azzecca. Parola di Marzotto
Punta sulle idee, guarda al merito, apre ad una non meglio precisata (ma assai speranzosa) “nuova Italia” e ha l’ambizione di creare una piattaforma dell’innovazione nel paese. E soprattutto ha durata di dieci anni; poca voglia, dunque, di proporre una trita operazione d’immagine. Molta voglia, a quanto pare, di costruire qualcosa di sostanziale. Stiamo parlando […]
Punta sulle idee, guarda al merito, apre ad una non meglio precisata (ma assai speranzosa) “nuova Italia” e ha l’ambizione di creare una piattaforma dell’innovazione nel paese. E soprattutto ha durata di dieci anni; poca voglia, dunque, di proporre una trita operazione d’immagine. Molta voglia, a quanto pare, di costruire qualcosa di sostanziale.
Stiamo parlando della prima edizione del Premio Gaetano Marzotto e del fatto, ad esempio, che dopo un road show che sta toccando le principali città italiane, il contest dedicato a progetti imprenditoriali (e a idee) di prodotto e di servizio, sarà presentato – il prossimo 22 maggio – giustappunto al Festival dell’Arte Contemporanea di Faenza.
Ed eccolo, il nocciolo della questione per quel che ci compete: la cultura – è evidente leggendo bandi di qualità come questo – è ormai parte integrante a pieno titolo delle declinazioni di sviluppo che la parte migliore del paese vuole darsi per il futuro. Ormai la parolina magica “cultura”, che un tempo faceva rima solo con assistenzialismo e con risorse pubbliche, oggi sta insieme alle altre paroline (sociale, territorio, ambiente) come ingrediente imprescindibile nel minestrone dove nascono le idee di domani. Idee di sviluppo, di crescita, di intrapresa.
Per le imprese culturali, ora, non resta che partecipare a bandi come questo. Peraltro sono in palio 400mila euro annui, vedete voi…
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