Le ossimoriche provocazioni di Eugenio Merino

Alla galleria Jerome Zodo Contemporary di Milano è di scena l’artista spagnolo Eugenio Merino. Attraverso le sue euforiche pantomime della realtà, porta lo spettatore a interrogarsi sui paradossi della storia contemporanea. Fino al 20 luglio.

Si chiama Celebrating Destruction e suona quasi come un ossimoro: parliamo della prima personale italiana dell’artista spagnolo Eugenio Merino (Madrid, 1975). A presentarla la Jerome Zodo Contemporary di Milano che, attraverso le opere di questo artista anarchico e sovversivo, vuole mostrare i paradossi che la cultura mediatica popolare è capace di produrre quando è messa a confronto con i più diversi accadimenti della storia contemporanea. Accattivante e ironico, Eugenio Merino opera nella costante ricerca di quell’essenza che cammina sulla superficie delle cose. Non solo: servendosi dei linguaggi propri dell’arte, spinge ai limiti della teatralità l’atteggiamento provocatorio che contraddistingue il suo sguardo.
Una galleria di euforiche pantomime, in cui i personaggi, come gli oggetti, tentano di ammaestrare la realtà, tra le molte ipocrisie che accompagnano tutte le dinamiche di potere.


Alessia Delisi


Milano // fino al 20 luglio 2012
Eugenio Merino – Celebrating Destruction
JEROME ZODO CONTEMPORARY
Via Lambro 7
02 20241935
[email protected]
www.jerome-zodo.com

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Alessia Delisi

Alessia Delisi

Palermitana d’origine e milanese d’adozione, si laurea in Filosofia Estetica con il massimo dei voti e una tesi su “Rayuela” di Julio Cortázar. Giornalista freelance, scrive di arte, architettura, design e cultura visiva. È coautrice di una pellicola indipendente argentina.

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