Irma Blank – Blank
Mostra retrospettiva dell’artista italo-tedesca Irma Blank (1934, Celle, Germania) curata da Johana Carrier e Joana P. R. Neves.
Comunicato stampa
Fondazione ICA Milano presenta, da giovedì 9 giugno a venerdì 22 luglio 2022, la mostra BLANK, retrospettiva dell’artista italo-tedesca Irma Blank (1934, Celle, Germania) curata da Johana Carrier e Joana P. R. Neves.
L’esposizione è parte di un percorso che prevede sette iterazioni, ciascuna orientata ad approfondire un lato della produzione dell’artista e adattata alla sede di riferimento. Il culmine della mostra itinerante è il capitolo finale presso Fondazione ICA a Milano, meta particolarmente importante in quanto città dove l’artista vive e lavora dal 1973. Quest’ultima mostra associa dunque l’istanza universale del suo lavoro ad aspetti profondamente personali. Le opere scelte per l’esposizione si focalizzano sull’identità e l’auto-riflessione critica attraverso l’uso di linguaggi disegnati e privi di parole, caratteristici dell’intera ouvre dell’artista. Con questo approccio, l’opera di Blank crea e propone dunque una forma di comunicazione che va oltre il linguaggio specifico.
Appassionata di letteratura e linguaggio, Irma Blank si trasferisce in Sicilia nel 1955 dal proprio paese d’origine, la Germania. Tale sradicamento geografico, culturale e linguistico costituisce la base del suo lavoro. Realizzando dunque che “non esiste al mondo la parola giusta”, Blank inizia a lavorare su una prima serie di opere introspettive, Eigenschriften (‘self-writings’, 1968–1973) che rappresenta l’inizio di una ricerca artistica che la accompagnerà per tutta la vita, fondata su calligrafie inventate e spogliate dagli obblighi del significato.
Tale pratica è chiamata tecnicamente “scrittura asemica o asemantica”, una forma di espressione universale al confine tra scrittura e disegno. Anche i materiali utilizzati dall’artista riflettono tale associazione, rievocata nell’uso di pastelli e inchiostro tanto quanto di penne biro e pittura. La creatività radicale di Blank la porta inoltre a lavorare, oltre che con la pittura e il disegno, con media tra loro molto diversi tra cui la serigrafia, il suono, la performance e l’installazione.
Il lavoro di Irma Blank si sviluppa dunque in cicli di opere. Attraverso ciascuno di essi, l’artista si dedica a un aspetto diverso del metodo asemantico creato, affrontandolo con serena disciplina. Nel 1973 Blank inizia la serie Trascrizioni (1973–1979), basata su letture quotidiane quali giornali e poesie di cui l’artista trascrive alcune pagine con la propria calligrafia intuitiva, copiando con inchiostro su carta il layout del testo piuttosto che lettere, parole e frasi. Dopo Trascrizioni, l’artista si dedica ad altri cicli come Radical Writings (1983–1996), forse la sua serie più conosciuta.
A cavallo della fine del secolo, Blank inizia il ciclo di opere più lungo e sfaccettato della propria produzione, Global Writings (2000–2016), grazie al quale continua a sviluppare una forma “universale” di scrittura attraverso l’utilizzo di un alfabeto formato da otto lettere mute, tutte consonanti tranne una, la "j" con cui costruisce testi-disegni, o attraverso l’uso di computer con cui crea sovrapposizioni di testi serigrafati su tela o alluminio.
In seguito a un problema di salute e alla conseguente paralisi della parte destra del proprio corpo, l’artista impara a lavorare con la mano sinistra e realizza la serie Gehen. Second Life (2017-2019). In questa fase il suo lavoro si trasforma, focalizzandosi sulla produzione di linee orizzontali che attraversano il foglio come se le linee del quaderno si fondessero con la parola scritta. Più recenti invece, ed esposti qui per la prima volta, sono il corpus di opere intitolato Ways (2020-2021) e il libro realizzato a mano My Way (2020), dove le linee attentamente disegnate si concentrano al centro della pagina.
La retrospettiva milanese restituisce la ricerca portata avanti dall’artista nel corso degli ultimi vent’anni, dando spazio a opere raramente esposte o inedite accanto ad opere realizzate negli anni ’70 delle serie Eigenschriften e Trascrizioni. La mostra evidenzia inoltre l’aspetto performativo dell'opera di Blank, presente in tutto il suo lavoro, includendo il re-enactment dal vivo della performance Concerto Scritturale (realizzata originariamente nel 1981 e presentata in occasione dell’opening dell’esposizione in Fondazione ICA Milano), la documentazione video di due performance e alcuni suoni registrati.
Invitando il visitatore ad addentrarsi nella ricerca spirituale dell’artista, le opere in mostra rievocano un percorso di riflessione focalizzato sulla parola scritta e parlata. A partire dalle proprie esperienze di migrazione e isolamento, Irma Blank esplora una forma di comunicazione interpersonale che passa attraverso lo scorrere del tempo e la ripetizione del segno, impresso nella carta o sull’acciaio inossidabile. La sua ricerca è trasmessa allo spettatore come metodo piuttosto che come una lezione – come una passione per il silenzio e per la comunicazione spirituale.
La mostra BLANK è una collaborazione con Culturgest, Lisbona, Mamco, Ginevra, CCA, Tel Aviv, Villa dei Cedri, Bellinzona, Bombas Gens, Valencia, Fondazione ICA, Milano. Per l’occasione è stato realizzato un libro monografico, pubblicato da Koenig Books, che approfondisce il progetto espositivo e le sue diverse declinazioni.