Interplay a Torino. Partito il festival su teatro e performing art
Fino al 14 giugno 32 spettacoli di cui 15 italiani, molti europei e tre extra-europei per esplorare la danza nei suoi diversi formati, da quelli più tradizionali al site-specific
Interplay torna dal vivo a Torino per la sua 22esima edizione a cura di Natalia Casorati, dopo due anni in modalità virtuale o ibrida. E se qualcosa hanno lasciato questi due anni lontano dal pubblico reale, è di certo la riflessione che ha permesso al festival di “traslocare”, spostarsi, investire, anche, nuovi spazi densi di significato.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL NELLO SPAZIO PUBBLICO IN BARRIERA
Infatti, quest’anno il festival ha inaugurato fuori dal teatro, in un quartiere periferico di Torino, Barriera di Milano, che accoglie persone provenienti da diversi parti di Italia e del mondo e in cui la cultura trova il suo habitat in spazi del quotidiano. I Bagni Pubblici di via Agliè sono la Casa del Quartiere di Barriera di Milano. Dagli anni Cinquanta svolgono il servizio storico e primario di docce pubbliche; inoltre, da più di dieci anni sono anche un luogo aperto al quartiere, in cui ogni giorno, con il coinvolgimento di tutti i cittadini e le cittadine si costruiscono legami in una zona ricca di diversità, ospitando, tra le altre attività, anche un ricco calendario culturale per coinvolgere tutti gli abitanti e le abitanti di Barriera di Milano, favorendone la partecipazione, l’autonomia e la creatività. Qui i giovani Sara Sguotti e Nicola Simone il 21 maggio hanno inaugurato il festival con la loro performance in cui si incontrano danza e musica per un percorso lungo le strade del quartiere.
INTERPLAY: FOCUS SULLA SPAGNA
Fino al 14 giugno 32 spettacoli di cui 15 italiani, molti europei e tre extra-europei per esplorare la danza nei suoi diversi formati, da quelli più tradizionali al site-specific. Un focus è dedicato alla Spagna, grazie alla collaborazione con A Cielo Abierto, che mette in luce compagnie che mescolano il linguaggio del contemporaneo con la break dance e l’hip hop e uno sguardo alla Francia multietnica, con la compagnia VIADANSE. L’Oriente è rappresentato da Cina – il coreografo Chien-Chih Chang, guida una delle compagnie più affermate di Taiwan- e Corea dell’Est (NANHEE YOOK). L’attenzione ai giovani artisti italiani è da sempre il DNA del festival: Il 14 giugno Interplay chiude al Polo del 900 con la produzione cross-disciplinare (performance, musica, videoarte) dell’artista visiva Eva Frapiccini “Dust of Dreams”. Il punto di partenza è un archiviocomposto da più di 2200 registrazioni audio di sogni raccolte dall’artista attraverso un progetto partecipativo svoltosi in 12 città del mondo nell’arco di dieci anni (2011-2021). La drammaturgia dell’opera ruota attorno alle parole-archetipo che abitano i sogni di culture e religioni diverse.
– Chiara Pirri
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