Valtiberina, Casentino, Valdarno e Valdichiana: queste sono le vallate che Arezzo domina dalla sua posizione. Scoprire questa città vuol dire fare un viaggio nel passato, attraversando e ammirando palazzi, musei, monumenti e chiese, all’interno delle quali sono custoditi i più grandi capolavori della storia dell’arte italiana. Ma quali sono le chiese da visitare ad Arezzo? Ecco una guida.
‒ Valentina Muzi
IL DUOMO DI AREZZO
La Cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Donato che affaccia su piazza del Duomo, davanti al Palazzo Vescovile, è una delle chiese da visitare ad Arezzo non solo perché è il complesso cristiano più grande della provincia, ma perché racchiude, nella sua struttura gotica, sia opere d’arte di grande importanza che testimonianze di fede. Come vedremo per altre chiese elencate in questa selezione, molte sono state costruite o per la manifestazione di episodi miracolosi o per circostanze fortuite, questa è una di quelle. Infatti, i lavori per la costruzione del Duomo nuovo poterono partire grazie a un lascito cospicuo di papa Beato Gregorio X che decise di devolvere per l’edificazione di una nuova Cattedrale, dopo aver fatto sosta ad Arezzo di ritorno dal Concilio ecumenico di Lione. Così facendo nel 1277 si diede inizio ai lavori, anche se quella che vediamo oggi è il risultato di una serie di rimaneggiamenti subiti nel tempo: come la scalinata – progetto risalente al XVI secolo e attribuito sia al francese Guillaume de Marcillat che ad Andrea Sansovino ‒, modificata nel Settecento, sostituendo l’originaria pietra serena con il travertino. La facciata rimase grezza fino al 1900/1914, quando venne sistemata su disegno di Dante Viviani. Al suo interno albergano opere d’arte di inestimabile valore, come il capolavoro di Piero della Francesca, la Maddalena, realizzato intorno al 1459. Qui si trova anche l’imponente cenotafio di Guido Tarlati eseguito dai senesi Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura, con 16 formelle che raccontano la vita del vescovo; a fianco si trova la cantoria scolpita in pietra da Pietro di Bernardino di Subisso e Piero Giannozzo da Settignano su disegno di Giorgio Vasari – ispiratosi al basamento di Giulio II di Michelangelo ‒, senza dimenticare la Santissima Trinità fra i santi Donato e Bernardo di Andrea della Robbia assieme alla sua Madonna in trono fra i santi Donato, Maddalena, Apollonia e Bernardino da Siena.
Piazza del Duomo
https://diocesi.arezzo.it/cultura/museo-diocesano/
BASILICA DI SAN FRANCESCO E CAPPELLA BACCI
Tra le chiese più famose di Arezzo non si può non citare la Basilica gotica di San Francesco, costruita a partire dalla seconda metà del XIII secolo. Il cantiere si chiuse alle porte del XIV secolo, mentre il campanile venne aggiunto successivamente, nel XVI secolo.
Paragonabile a uno scrigno ricco di gioielli preziosi, questa chiesa custodisce uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano, ovvero la celeberrima Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca, lo straordinario ciclo pittorico realizzato dall’artista tra il 1452 e il 1459 presso la Cappella Bacci. Tra le storie del ciclo pittorico ne ritroviamo alcune tratte dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine del XIII secolo, fonte iconografica indiscussa dalla quale molti artisti toscani e non hanno attinto a partire dal Trecento. All’interno della basilica risaltano anche le vetrate istoriate di Guillaume de Marcillat, la Cappella Tarlati con l’Annunciazione attribuita a Luca Signorelli, il grande Crocefisso ligneo posto sull’altare maggiore e dipinto da un contemporaneo del grande artista Cimabue, nonché gli affreschi realizzati da Spinello Aretino e il monumento funebre di Francesco Roselli, appena restaurato.
Piazza S. Francesco,
http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/176/arezzo-basilica-di-san-francesco
CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie fu costruita tra il 1435 e il 1444, anche se testimonianze valide come quelle degli storici Pasqui e Salmi sostengono che nel 1449 era ancora incompiuta. Sebbene non ci sia unitarietà sulla sua esatta edificazione, questa è una delle chiese da visitare ad Arezzo per le tracce gotiche e i segni rinascimentali che vi sono conservati, proprio perché sorta a cavallo tra due epoche. Il Gotico, dal carattere misurato e calmo, guardava con attenzione al nuovo fermento culturale che si stava affacciando a Firenze, quello rinascimentale, evidenziato nel portico, con elegante loggia, progettato da Giuliano da Maiano che cingeva il prato su tre lati – di cui oggi rimane una piccola parte ‒, dove Lorentino d’Andrea, collaboratore del Maestro Piero della Francesca, affrescò le Storie di San Donato, purtroppo scomparse. Al suo interno è ospitato un bellissimo altare marmoreo di Andrea della Robbia, dov’è stato inserito un affresco di Parri di Spinello raffigurante la Madonna della Misericordia. Tra il 1450 e il 1456 venne eretta la Cappella dedicata a San Bernardino, che si trova sul lato destro della Chiesa.
Via Santa Maria delle Grazie 1
https://smariadellegraziea.wixsite.com/smariadellegrazie/storia-del-santuario-1
CHIESA DI SAN DOMENICO
Tra le chiese degne di nota ad Arezzo c’è anche la basilica più antica della città, la Chiesa di San Domenico. La chiesa è del Duecento ed entrarvi è come fare un salto nel Medioevo. La facciata asimmetrica impera sull’omonima piazza, da cui svetta un campanile a vela con due campane del Trecento. Passeggiando al suo interno si è sovrastati da un soffitto a capriate lignee e circondati da affreschi, lì dove quasi 800 anni prima fu ospitato il primo Conclave della storia della Chiesa. Oltre a essere un luogo protagonista nella storia, l’antica basilica custodisce una delle opere più importanti dell’arte italiana, il celeberrimo Crocifisso ligneo dipinto di Cimabue.
Piazza San Domenico
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIEVE
La particolarità della Pieve di Santa Maria Assunta è quella di congiungere Corso Italia e Piazza Grande rispettivamente con la sua grande facciata a tre portali e l’abside semicircolare – all’interno della quale sono conservate le reliquie di San Donato Vescovo, il Patrono della città toscana. Costruita intorno all’Anno Mille, questa pieve romanica si presenta in tutta la sua bellezza e con la sua torre campanaria detta “dalle cento buche” per le tante bifore che la contraddistinguono. Al suo interno si possono ammirare grandi capolavori artistici quali il Polittico firmato da Pietro Lorenzetti nel 1320, nonché la Cappella del SS. Sacramento, dove Luigi Ademollo realizzò una serie di affreschi, incorniciando la quattrocentesca Madonna in terracotta policroma.
Corso Italia 7
http://www.santamariadellapieve.it/
CHIESA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
La Chiesa della Santissima Annunziata è stata costruita a seguito di un miracolo avvenuto il 26 febbraio 1490. Ma partiamo dalla nascita dell’Ordine della SS. Annunziata, nel 1349, al quale il vescovo del tempo diede la facoltà di costruire un oratorio vicino all’antico monastero di Santa Ursina. All’interno di questo oratorio – di cui oggi rimane il portale con un affresco di Spinello Aretino raffigurante l’Annunciazione ‒ venne ospitata una statua della Madonna, donata dall’aretino Carlo Marsuppini, segretario della Repubblica Fiorentina, dopo che durante un temporale, scatenatosi a metà febbraio del 1490, la statua iniziò a lamentarsi e fu vista piangere. Subito dopo questo episodio si decise di costruire una chiesa, la stessa che attualmente è possibile visitare ad Arezzo. Conosciuto anche come il santuario della “Madonna delle Lacrime”, vi lavorarono diversi artisti, fra cui Bartolomeo della Gatta, Antonio e Giuliano da Sangallo, senza dimenticare Pietro da Cortona, autore della Vergine che appare a San Francesco, e Giorgio Vasari con la sua Deposizione.
Via Giuseppe Garibaldi 185
https://diocesi.arezzo.it/parrocchie/luoghi-della-fede/santissima-annunziata/
BADIA DELLE SANTE FLORA E LUCILLA
Eretta dai Benedettini cassinesi nel XIII secolo, la Badia è un’altra chiesa da visitare ad Arezzo. La struttura è stata rimaneggiata nel corso dei secoli, fino alla trasformazione effettuata nel Cinquecento su disegno di Giorgio Vasari e completata dopo la sua morte. Sebbene il progetto abbia subito sensibili modifiche dettate da ragioni economiche, l’altare maggiore è quello che il Vasari aveva disegnato per la pieve come monumento funerario di famiglia e che, in occasione dei lavori di restauro del 1865, fu trasportato, rimontato e salvaguardato. Al suo interno la chiesa è ricca di dipinti e opere d’arte, come la tavola con la Visitazione di Giovanni Antonio Lappoli, del XVI secolo, che sembra essere stata eseguita su disegno di Rosso Fiorentino. Troviamo anche il Crocifisso ligneo di Baccio da Montelupo, la grande Croce dipinta di Segna Buonaventura, il San Lorenzo di Bartolomeo della Gatta, senza dimenticare la finta cupola dipinta su una tela di 10 metri da padre Andrea Pozzo, di grande suggestione. Infine, il grande coro ligneo dietro l’altare vede protagonista Battista Fiorentino, mentre all’inizio della navata destra si può ammirare l’Assunzione del Vasari.
Piazza della Badia 3
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati