Tre giovani brand di moda da tenere d’occhio nella Capitale

Il saper fare artigiano, la sperimentazione materica, il ricorso alla tecnica dell’upcycling e il riuso creativo sono i pilastri dei marchi Amotea, Federica Kappe Bonifaci e Invaerso che, nella Capitale, segnano uno nuovo corso creativo con le loro produzioni innovative e green

C’è una “Nuova Scuola” di creatività tutta al femminile nella Città Eterna che, foriera di talenti emergenti, è un’inesauribile fonte di ispirazione per le neonate leve del made in Italy. Tra ricerca, tecniche sperimentali e produzioni sostenibili, Amotea, marchio fondato da Diletta Amodei, Federica Kappe Bonifaci e Invaerso, brand nato dall’estro dell’architetto Maria Clelia Scuteri, costituiscono tre case history di successo ed esemplificative dell’evoluzione del tessuto stilistico capitolino. Mondi e modalità differenti di approcciare l’universo dell’abbigliamento e il design del gioiello, strizzando l’occhio al savoir faire artigiano con la sua lunga tradizione in una dimensione globale e cosmopolita, che si esprime nell’avanguardia estetica e nella filosofia dell’economia circolare, rispettando l’ambiente in modo etico. Stoffe e fibre bio, la capacità di guardare oltre le convenzioni strutturali, stampe tridimensionali e stratificazioni materiche in un gioco di cromie e forme caratterizzate da volumi scultorei e linee essenziali pensando al futuro del bello e ben fatto che, tuttavia, non dimentica l’heritage italiano e i segreti della filiera produttiva manifatturiera.

Gustavo Marco P. Cipolla

AMOTEA, FIBRE GREEN E ROMANTICISMO

La passione per le tendenze, gli anni di studio all’Accademia di Costume e Moda di Roma con l’obiettivo di prendere le redini dell’asset manageriale delle aziende di famiglia dopo il percorso in marketing e comunicazione. Classe 1979, Diletta Amodei aveva dapprima accantonato il sogno di una carriera da fashion designer per dare vita, successivamente, al suo brand Amotea: un progetto romantico e grintoso, dal respiro internazionale.
La denominazione del marchio è il frutto della crasi tra le prime tre lettere del suo cognome con Tea, il nome che avrebbe voluto dare a sua figlia quando fosse diventata madre. Con le creazioni seasonless ed events-wear, Amotea fa della cura del dettaglio il proprio leitmotiv, spaziando in maniera sensuale dagli abiti da cocktail a quelli da grande soirée. Asimmetrie, linee morbide e fluide, silhouette fascianti, stoffe lucenti e brillanti si alternano a minidress, strascichi e pantaloni a campana. Nel 2022 l’idea di realizzare una capsule collection in sinergia con la digital content creator greca Evangelie Smyrniotaki, direttrice artistica della celebre azienda di calzature Sergio Rossi: pezzi completamente sostenibili in una combinazione cromatica essenziale che accosta il bianco al nero. L’Isola, la collezione spring-summer di quest’anno, si ispira ai colori del Mediterraneo, alle acque cristalline del mare, ai tramonti che, con le loro sfumature, abbracciano Lampedusa e la Sicilia nell’intimità della natura di una terra rara ma autentica. Balze multicolor evocano l’alba e la rinascita, le stampe floreali sembrano essere dipinte sui completi che richiamano le forme isolane. Pennellate esotiche, attraverso fiori di strelitzia, leopardi e banani, creano armonia con l’atmosfera circostante. Le fibre green, riponendo grande attenzione sull’artigianalità e la sperimentazione, sono utilizzate per confezionare la maglieria dalle nuance dégradée. Panorami, toni energici e vitaminici come l’arancione e il giallo lasciano spazio al rosa e alle illustrazioni di Carlotta Varrenti declinate sulle texture, dalla garza di cotone al lino per una singolare concezione del lusso che rispetta tutte le forme viventi.

LA MODA SECONDO IL BRAND FEDERICA KAPPE BONIFACI

Dalla California alla Capitale in un viaggio stilistico che coinvolge pure l’architettura, focalizzandosi sul fashion design. La ricerca si muove fra volumi, linee e proporzioni sposando la tecnica sartoriale e trova il suo naturale centro di gravità nel brand Federica Kappe Bonifaci, liberandosi da vincoli strutturali in una percezione più ampia della creatività made in Italy che si fa genderless, ecologica e di alta gamma. Il desiderio primario della stilista Federica Bonifaci, anche lei classe 1979, è quello di individuare in un capo assoluto, la cappa, l’indumento volto a completare ed enfatizzare ogni singolo look. Un classico capospalla da trasformare in un manifesto per la sua versatilità: giacca, abito o accessorio, il tutto legato da un approfondimento tessile minuzioso e da linguaggi sempre diversi che ne esprimono visioni inedite lasciando il passo a interpretazioni differenti. Il mood inglese, grazie alla lana double o al cachemire, si tramuta nell’elemento self-standing contemporaneo dal fascino urban style in nylon o denim. Una progettualità che si rivolge a professionisti metropolitani, élite culturali e cittadini del mondo. Nella collezione autunno-inverno 2022-2023, le cappe dalla manifattura di pregio sono un must have da sovvertire, una vera e propria sfida della modernità, valorizzando la personalità di chi le indossa tramite un’allure scultorea coniugata alle stoffe e a una palette che varia dal tradizionale black and white all’arancio, sino al marrone con picchi di lime e fucsia. Il segreto del bello e ben fatto? Una sovrapposizione materica di strati che esalta l’energia carismatica sprigionata da ciascun pezzo, perfetto e originale in qualsiasi occasione.

INVAERSO, IL DESIGN DEL GIOIELLO SFIDA LE CONVENZIONI

Architetto e product designer romana, Maria Clelia Scuteri segue un percorso da autodidatta nella galassia jewelry, avvicinandosi nel 2013 alla gioielleria mediante un progetto in fase embrionale che, nel 2016, si avvierà verso la svolta. In seguito alla vittoria di una borsa di studio in exhibit design, con focus sulla sostenibilità, e di un contest dedicato alla realizzazione di un padiglione per Piano City Milano, l’anno successivo la sua idea prende il via e vola da Los Angeles all’Urbe: qui fonda il brand di gioielli Invaerso. Nel 2020 vince il Worth Partnership Project, che supporta l’industria creativa europea nell’ambito del design e dell’innovazione, svelando la sua collezione d’esordio, Past Present Future Collection, che recupera l’aspetto artigianale e si spinge oltre le convenzioni sfruttando una prospettiva insolita, audace e controcorrente. “Il solo obiettivo cui tendere è la creazione di qualcosa di inaspettato e unico, al di fuori di ciò che consideriamo ordinario”, spiega Scuteri. L’unicità della filiera cammina fra svariate metodologie produttive, dall’antica lavorazione a mano fino al riuso creativo, ricorrendo alla tecnologia in una continua evoluzione progettuale. Raffinatezza ed eleganza, portabilità in una sintesi di molteplici competenze. Nella prima collezione, a ogni dimensione temporale è attribuita una tecnica: sul piano concettuale la filigrana identifica il passato, il futuro e l’approccio avanguardistico si accostano alla stampa 3D, mentre l’upcycling di oggetti industriali è il presente dell’economia circolare che punta sull’etica della produzione. Si sviluppano così le tre capsule in oro e argento: Solidity + Density, dal carattere geometrico e ricami che attingono dal delicato lavoro filigranato di oreficeria in cui non manca l’uso tridimensionale della stampa, Surface + Linearity, contraddistinta da un dado distanziale di ottone che genera un’estetica essenziale e minimal, Lightness + Structure, dove la filigrana stessa è il simbolo di una promessa che si proietta nell’eternità.

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Gustavo Marco P. Cipolla

Gustavo Marco P. Cipolla

Classe 1984, calabrese di origini, romano di adozione, Gustavo Marco P. Cipolla è un cittadino del mondo. Ama viaggiare, quando gli è possibile, e confrontarsi con realtà e culture sempre differenti. Le sue esperienze formative e professionali sono diverse: dalla…

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