Nicola Morandini – The Passer River. Assonances
Il filo conduttore che lega tra loro le immagini di questo progetto fotografico è il suono, quello generato dalle acque del Passirio.
Comunicato stampa
Il filo conduttore che lega tra loro le immagini di questo progetto fotografico è il suono, quello generato dalle acque del Passirio. Lo si può sempre percepire: inizialmente flebile, a volte impetuoso e frastornante, in alcuni casi parzialmente attutito, in altri soffocato dai rumori dell’uomo.
Il corso del fiume ha rappresentato per Nicola Morandini una traccia, una pista da seguire per immergersi in un territorio già noto, con lo spirito di un esploratore, rifuggendo regole fisse, preconcetti o pregiudizi. "Perdendosi" lungo la val Passiria, senza un progetto ben definito, l’autore ha semplicemente riattivato la sua curiosità, lasciandosi stupire dalla casualità, trovando anche nelle cose apparentemente banali ed ordinarie spunti di analisi e di osservazione che di volta in volta hanno suggerito nuove intuizioni ed interessanti deviazioni o ripiegamenti.
È un vagabondare solo apparente quello che Nicola Morandini ci restituisce con questo progetto fotografico, dove il passo cambia spesso ritmo e il sonoro dei luoghi accompagna ogni singolo scatto.
Ci conduce piuttosto in una sorta di pellegrinaggio laico ma quanto mai spirituale- in cui le tappe dell’esplorazione appartengono ad un’indagine semiologica della valle e sono rappresentate da progressive messe a fuoco duali che disvelano inediti rapporti, sussurrano insospettabili sottotesti. Le chiamiamo assonanze, ma sono la commistione tra la struttura profonda della Val Passiria e l’esito di una presenza antropica talora mimetica come il pescatore tra le rocce, talora distratta, talora rapace, quasi sempre complice della natura: una sequenza di rime imperfette che si aprono all’immaginario.
Che cosa lega gli spezzoni di ferro arrugginiti che si librano sulla spuma del torrente ai solchi che il tempo ha scavato sulla roccia? Perché una nuvola riflessa nell’acqua si accompagna ad un mucchio di ghiaia al centro di un prato? Per quale logica un alpaca appena tosato convive con una creatura mostruosa restituita dal fiume? Le regole del gioco sono semplici e riconducibili alla compresenza di scansioni ritmiche affini risolte con materiali eterogenei, o alla prossemica dei soggetti ritratti, o alla capacità di alludere o evocare archetipi comuni o- come nel caso dell’albergo abbandonato raccontare la relazione tra interno ed esterno attraverso il medesimo oggetto. La fotografia ci restituisce un racconto che è ancora da scrivere o- più propriamente è scritto con caratteri sempre diversi negli occhi di chi guarda e accetta di farsi accompagnare dall’eco del Passirio, che scorre poco distante.
Appare evidente come camminare sia una pratica estetica, come il momento della sosta- che coincide con lo scatto- sia il momento della meraviglia in cui il paesaggio si rivela ai nostri occhi all’apice di una sinestesia fluviale: il ritmo dell’acqua che salta briglie in rapida sequenza o il confuso, cristallino, fragore di un gorgo o l’incedere vivace tra i massi affioranti, quando l’acqua assume la consistenza aeriforme e sembra depositarsi sulla pelle dell’osservatore, donandogli un senso di fresco.
Tra il passo del Rombo e la città, la forza narrativa del torrente ci sottopone immagini che si prestano a chiavi interpretative senza limiti; c’è anche un costume da bagno impigliato tra le fronde di un arbusto, ma questa è un’altra storia…
La mostra di Nicola Morandini rimane aperta fino al 28 Luglio 2022, da martedi a sabato (ore 10.30-17.00) alla domenica e festivi (ore 10.30-13.00). Sabato 25 Giugno dalle ore 10.30 alle 13.00 l'artista sarà a disposizione del pubblico e introdurrà personalmente la mostra.
Sito web Palais Mamming:
http://www.palaismamming.it/
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Sito web Nicola Morandini:
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