Per la presentazione della collezione autunno-inverno 2022-2023 lo scorso marzo a Parigi Pierpaolo Piccioli aveva predisposto a Le Carreau du Temple una passerella dove si alternavano silhouette tipiche della sua couture e capi di radice street : jumpsuit e pantaloni cargo, bluse trasparenti e T-shirt in paillette, pull abbinati a gonne scultoree, bustier cut-out, tutti realizzati in un solo colore, una tonalità di rosa che Pantone Colour Institute ha opportunamente battezzato Valentino Pink PP.
Lecito pensare che la maison fondata da Valentino Garavani oltre mezzo secolo fa, ma oggi di proprietà del fondo di investimento del Qatar Mayhoola, stesse operando uno slittamento cromatico spostandosi dal caratteristico “Rosso Valentino” al nuovo “Pink PP”.
Ora però arriva la notizia che lo stesso Piccioli sta per dare alle stampe un lussuosissimo volume dal titolo, appunto, Rosso Valentino.
TUTTE LE TONALITÀ DI ROSSO VALENTINO
“Questo libro non è una retrospettiva, non è una celebrazione e non è nemmeno una guida didattica. È semplicemente il modo in cui lavoriamo. Valentino Archive è un ecosistema vivo e pulsante in cui tutti i nostri tesori sono pronti a raccontare le proprie storie (…). Quello che è certo è che nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza l’incomparabile genio dello stesso Valentino e senza il lavoro e il talento di ogni singola sarta che ha trasformato le nostre idee in realtà”.
La dichiarazione è ‒ come sempre accade con Piccioli ‒ garbata, ma che cosa è realmente successo emerge dal racconto dei suoi collaboratori. La genesi di questo libro nasce da una richiesta numerica: quando cioè Piccioli nel 2021 vuole conoscere quante tonalità di “rosso” sono presenti nell’archivio della maison.
La ricerca ne individua 550 su 1131 abiti di interesse artistico cuciti tra il 1959 e il 2021. 449 sono creazioni di alta moda, 402 capi prêt-à-porter e 280 uscite di pre-collezioni e seconde linee. Per un totale di 280mila ore di lavoro utilizzate per confezionare 71.550 metri di tessuto – tra faille di seta, taffetà pesante di seta e taffetà leggero seta. Ogni singolo pezzo è stato fotografato e alcuni inoltre sono stati sottoposti ai raggi X con l’intento di evidenziare il perdurare delle forme dell’alta moda nel tempo.
UN LIBRO SARTORIALE
Alla ricerca tessile si sono affiancate via via altre scoperte. La prima creazione confezionata in questo colore è stata l’abito Fiesta del 1959. Ma bisogna attendere il 1985 perché l’espressione “Rosso Valentino” faccia il suo debutto: si tratta di una formula inventata dalla stampa che la utilizza come aggettivo specifico per gli abiti firmati da Valentino Garavani. E ancora: la formula di questo rosso viene definita nel Fashion Photocopy Manual con queste percentuali: 0 cyan, 100 magenta, 100 yellow, 10 black.
Lo slittamento dalla ricerca puramente sartoriale al progetto editoriale è venuto di conseguenza. Alle foto e alle immagini ai raggi X si è affiancata una parte narrativa dove si ripercorre l’evoluzione delle applicazioni di questo colore. Ma l’esemplare unico che ne è derivato (Haute Couture Book Rosso) è stato letteralmente confezionato come oggetto d’alta sartoria: ogni pagina cucita a mano dalle sarte dell’atelier presenta un’impuntura del colore del capo corrispondente. Una follia senza possibilità di repliche.
E tuttavia Piccioli ne ha voluto ottenere una versione fruibile da un più largo numero di persone e di conseguenza ha chiesto all’editore francese Assouline di realizzarne una versione da diffondere ovunque.
Valentino Rosso sarà in vendita in librerie selezionate, sul sito web di Assouline e nelle boutique Assouline e Valentino di tutto il mondo entro l’autunno 2022.
‒ Aldo Premoli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati