Mart, il catalogo è questo. Trasferta milanese, a Villa Necchi Campiglio, per presentare il futuro del museo: con Lea Vergine a intrecciare arte e letteratura
Mentre Franco Bernabè, in qualità di presidente, rincuora sulla solidità economico-finanziaria del Mart, sulla solerzia dei suoi programmi, e sulla meraviglia delle collezioni, certezze rare in tempi di crisi, Cristiana Collu e Lea Vergine intrecciano i loro discorsi. Siamo a Milano, a Villa Necchi Campiglio, dove tre dei massimi rappresentati del Mart di Rovereto anticipano […]
Mentre Franco Bernabè, in qualità di presidente, rincuora sulla solidità economico-finanziaria del Mart, sulla solerzia dei suoi programmi, e sulla meraviglia delle collezioni, certezze rare in tempi di crisi, Cristiana Collu e Lea Vergine intrecciano i loro discorsi. Siamo a Milano, a Villa Necchi Campiglio, dove tre dei massimi rappresentati del Mart di Rovereto anticipano le nuove mostre, in programma al museo a partire da settembre.
La direttrice, visibilmente suggestionata dal folto pubblico in sala, con gran numero di giornalisti, illustra motivi, intenti ed atmosfere che accompagneranno gli eventi del museo di Rovereto. L’anziana curatrice, invece, svela a poco a poco la mostra dal titolo Un altro tempo. Vite nell’arte (1912-1957), che inaugurerà il 22 settembre. Il percorso, che sarà composto da un centinaio di opere, è dedicato alla produzione artistica e letteraria di poeti quali Pound e la Doolittle; dello scultore Gaudier-Brzeska; delle fotografie della Beaton e persino dei disegni di Vanessa Bell, sorella di Virginia Woolf. Una mostra, a dire di Lea Vergine, inattuale e dunque contemporanea, un periodo unico trattato senza alcuna nostalgia.
A partire dal prossimo 24 luglio, inoltre, sarà possibile visitare una retrospettiva dedicata ai dipinti del coraggioso Willi Baumeister (1889-1955), e Con gli occhi, con il cuore e con la mente, una mostra di fotografia allestita con le opere della collezione del Mart. Per quanto riguarda l’autunno, invece, il Mart promette di stupire. Dal 26 ottobre, oltre alla prima personale italiana dedicata a David Claerbout (1969, Kortrijk, Belgio), si tornerà a vedere la collezione del museo ne La magnifica ossessione, mostra animata da interventi di Liliana Moro, Emilio Isgrò, Agne Raceviciute e Paco Cao, artista al quale, tra drink e lezioni di futurologia, sarà affidato il compito di installare il Gabinetto psico-linguistico-retro-futurista a Casa Depero.
– Ginevra Bria
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