Il National Museum of Contemporary Art di Atene riapre dopo due anni

Ha riaperto il 16 giugno scorso, dopo un periodo di ritardi e chiusure a causa della pandemia, ΕΜΣΤ (EMST), National Museum of Contemporary Art Athens, con un nuovo programma espositivo dinamico e ambizioso, sostenuto dal Ministero della Cultura greco

Fondato nel 2000, e ospitato nell’ex birrificio FIX, nel cuore di Atene, ΕΜΣΤ custodisce una prestigiosa collezione nazionale di arte contemporanea, e sviluppa un nutrito programma di mostre temporanee. Obiettivo costante del museo è la sensibilizzazione del pubblico verso l’arte contemporanea, così come la promozione di movimenti artistici innovativi e sperimentali, e la produzione di opere attraverso i nuovi media. Su queste basi, il museo sarà un luogo in cui le questioni sociali, culturali e politiche di rilevanza internazionale vengono negoziate attraverso la cultura creativa contemporanea. Come osserva Katerina Gregos, direttrice artistica del museo, “in tutto il mondo, conflitti di lunga data, tensioni geopolitiche e lotte di potere hanno soffocato e allontanato molte voci dal processo di costruzione delle Nazioni. Adesso è necessario portare alla luce nuove narrazioni pluraliste e inclusive, comprese quelle che riflettono le radici della storia tumultuosa della Grecia e il cosmopolitismo della sua diaspora. Le voci delle minoranze devono essere ascoltate. Il museo ha tutto il potenziale per diventare un leader culturale nella regione del Mediterraneo, indagandone le ricche connessioni multiculturali, storiche e socio-politiche, attraverso l’arte contemporanea di tutto il mondo”.

Dimitris Tsoumplekas, Amazonios – We are sailing with a corpse in the cargo, 2014 22. ΕΜSΤ, Atene. Courtesy of the artist

Dimitris Tsoumplekas, Amazonios – We are sailing with a corpse in the cargo, 2014-22. ΕΜSΤ, Atene. Courtesy of the artist

IL PROGRAMMA ESPOSITIVO DI EMST

Interessante progetto extra moenia ospitato in quello che fu lo studio di Nikos Kessanlis e Chryssa Romanos, due grandi artisti greci del dopoguerra, nel quartiere di Maroussi. Visitabile fino al 3 luglio, Amazonios è un percorso di foto e video, sculture e installazioni dell’artista Dimitris Tsoumplekas; non solo un’opera d’arte, ma un universo di natura e cultura, un dialogo fra l’animato e l’inanimato, e tutto ciò che sta in mezzo.
Fino al 30 ottobre sono varie le mostre visitabili all’interno del museo. La personale di Antonis Pittas, jaune, geel, gelb, yellow, contrappone il fallimento, il collasso e la storicizzazione degli ideali modernisti sullo sfondo politico della protesta di massa e del movimento dei gilets jaunes in Francia, e colloca le sagome dei manifestanti e dei poliziotti fra una selezione di disegni di Theo van Doesburg, fondatore del movimento De Stijl, provenienti dal Centraal Museum di Utrecht. L’installazione interagisce con le opere della collezione dell’EMΣΤ che si rifanno alle tensioni politiche degli Anni Sessanta e Settanta, quando la Grecia era oppressa dalla dittatura militare. Prendendo spunto dalla sconfitta del modernismo e la sua fede nel progresso, Pittas ci spinge a considerare vari aspetti del malcontento politico.
Statecraft, invece, è una collettiva di 39 artisti (fra i quali Sasha Streshna e Thomas Kilpper), che indaga la costruzione dello Stato-nazione, come lo conosciamo oggi, con le strutture di potere che stanno dietro la burocrazia statale, e il loro rapportarsi a questioni come la democrazia, la cittadinanza e il nazionalismo. La mostra mette in discussione i limiti dell’autorità statale e si confronta con la nuova idea di Europa, guardando anche a modelli nazionali alternativi, capaci di affrontare le sfide della migrazione di massa e delle società multirazziali.

Eirini Vourloumis, Untitled, 2022. ΕΜSΤ, Atene. Courtesy of the artist

Eirini Vourloumis, Untitled, 2022. ΕΜSΤ, Atene. Courtesy of the artist

ATENE IERI E OGGI

Infine, la Project Room ospita In the Same Space, dialogo della fotografa Eirini Vourloumis con l’opera del nonno, il pittore greco Andreas Vourloumis, scomparso nel 1999. Foto scattate con il cellulare durante una passeggiata ad Atene dialogano con dipinti, acquerelli e disegni che ritraggono la città di mezzo secolo fa. Sebbene i media siano diversi, il processo, una forma di flânerie attraverso la capitale greca, è lo stesso. Due artisti di generazioni differenti registrano la stessa città in modi diversi: si crea un legame tra l’Atene del dopoguerra e quella moderna, mettendo in evidenza sia l’atemporalità della città sia i cambiamenti che hanno definito la capitale com’è oggi.

Niccolò Lucarelli

https://www.emst.gr/en/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

Scopri di più