Alessio Larocchi – Carte di Ninfa
L’installazione Carte di Ninfa è nata spontaneamente negli ambienti di Villa Cernigliaro metavettori
per trasferimento in fatati luoghi.
Comunicato stampa
ALESSIO LAROCCHI
CARTE DI NINFA
a cura di Bianca Trevisan
Villa Cernigliaro Dimora storica
Sordevolo (BI)
3 Luglio . 5 Agosto 2022
giovedì - domenica ore 16 > 19
in occasione del vernissage della mostra
domenica 3 luglio, ore 17.30
GABRIELLA CINTI
PRIMA
Reading tratto dal libro di poesia Prima (postfazione di Mauro Ferrari)
Puntoacapo edizioni, 2022.
La natura della Ninfa, figura dell’antichità, è legata alla riservatezza, sopravvive solo invisibile ad occhio umano.
Impossibile possederla, svelarla completamente: pena, la sua metamorfosi. Forse questi libri sono i resti di Dafne…
L’installazione Carte di Ninfa è nata spontaneamente negli ambienti di Villa Cernigliaro metavettori
per trasferimento in fatati luoghi. Le suggestioni evocate dagli interni hanno richiamato, per segrete
corrispondenze, un recente progetto di libri d’artista. Istintivamente l’ho messo in relazione con la magia della Villa intuendo che i miei libri potevano essere gli interlocutori ideali di quelli qui presenti.
I preziosi oggetti e le collezioni della Villa sono ricordi da interrogare affinché rivivano, in questo simili alla figura mitologica della Ninfa così come la evocò Aby Warburg: una “sopravvivenza dell’antichità” che spetta a noi far rifiorire, accogliendola nei nostri pensieri e liberandola in nuove forme.
Il progetto è dunque un invito a riflettere sul passato per intercessione di libri, ‘remote schegge’
dimenticate, inattuali oggetti diventati ormai accessori inutili, banali complementi d’arredo.
Stigmatizzati in una società che regola e ottimizza ogni momento della vita immolandolo
alla produttività.
E, invece, come ci ricorda l’Angelus Novus di Klee-Benjamin, il futuro sarà possibile solo se sapremo
interrogare la Storia e resuscitarne i fantasmi. Nostra guida la Ninfa, affascinante figura del desiderio
pudicamente restia a concedersi.
Proprio di questa presenza-assenza profumano gli interni di Villa Cernigliaro. Ho cercato pertanto
una metafora poetica che restituisse questa sensazione. I miei libri con semplicità si mimetizzano
tra le cose della Villa condividendone intimità, discrezione, ma anche impenetrabilità a retine superficiali.
Ho lavorato sul concetto di attrazione, ma di non immediata soddisfazione: sono i libri di Dafne,
dopotutto!
Alessio Larocchi