Nascerà un nuovo polo artistico a Roma. Intanto si fa una mostra
Residenze e progetti artistici prenderanno forma tra le sale di Palazzo Marescalchi Belli, a Roma. In attesa della ristrutturazione, due piani dell’edificio ospitano una mostra ispirata al paesaggio circostante
Il quinto e sesto piano di Palazzo Marescalchi Belli, nel centro di Roma, a due passi dall’Ara Pacis e da Piazza di Spagna, ospitano Ante Operam, la prima mostra outdoor di pianobi, centro sperimentale di arte contemporanea, fondato nel 2021 dalla storica dell’arte e curatrice Isabella Vitale.
Sei artisti sono stati invitati a realizzare opere site specific che dialoghino con il panorama circostante: con i tetti della città e con il Tevere, fiume simbolo delle origini e del divenire. Gli ambienti, ancora allo stato rustico, sono stati acquistati da Flaminia Bonifaci, responsabile di Fontana più Stella House, struttura ricettiva extra alberghiera situata all’interno del palazzo, al civico 1 di piazza del Porto di Ripetta. Di qui il titolo della collettiva, che anticipa e omaggia la futura ristrutturazione degli spazi per la creazione di residenze d’arte e luoghi di scambio culturale. Dimora storica risalente al secolo scorso, Palazzo Marescalchi Belli si erge fra gli edifici nobiliari del Rione Campo Marzio, una delle più antiche zone della città, istaurando un dialogo con l’antistante Fontana del Navigante, là dove sorgeva un antico faro romano.
GLI ARTISTI IN MOSTRA A PALAZZO MARESCALCHI BELLI
Mentre Eleonora Cerri Pecorella sceglie di lasciarsi ispirare dalle terrazze romane con le sue due cianotipie impresse su lenzuola, a riprodurre porzioni di cielo, Luca Grechi e Cristiana Pacchiarotti prediligono il dialogo con il soggetto fluviale, tra installazioni, lavori in ceramica e mattoni, dove il blu, passando dal cielo all’acqua, resta cromia predominante. Accurato e insolito il lavoro di Pierre Gaignard, che trasforma una veranda ancora spoglia in un laboratorio-erbario. Ceste, vetrate e grosse ampolle si riempiono delle piante che infoltiscono le sponde del Tevere; raccolte, lasciate essiccare e addirittura macerate per la creazione di un elisir tutto romano: l’amaro Tenero Tevere che chi vuole può sorseggiare durante la fruizione.
Anche Lulù Nuti adotta un approccio botanico, ma più concettuale. Foglie di platano arrotolate e galvanizzate attorno a tubi di metallo creano dei sostegni nei punti cardine delle volte dell’appartamento. Il focus è sulla natura, fragile e delicata, ma al contempo risorsa imprescindibile. L’uomo ha bisogno di tornare in contatto con se stesso. Questo sembrano voler dire anche le installazioni e il disegno di Julien Prévieux. La tecnologia può essere un aiuto prezioso oppure un nemico temibile.
Al progetto Ante Operam hanno preso parte anche studenti dell’Accademia di Belle Arti e dell’Università La Sapienza, spiega con gratitudine la curatrice: “Si tratta di un perfetto simposio che richiama peraltro anche il mio stesso percorso di studi”.
‒ Francesca de Paolis
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