HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #17 Petrolio
Nuovo appuntamento del progetto “HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea", a cura di Giovanni Viceconte. Una serie dedicata alla videoarte e alla performance, per riflettere sulla condizione umana ai tempi della pandemia. Questo episodio, guidato dalla parola chiave “Petrolio”, vede protagonista l'opera di Jacopo Jenna
Il progetto HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea, a cura di Giovanni Viceconte, nasce in un momento di “isolamento” dell’uomo contemporaneo, originato dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Una quarantena forzata che ha generato nelle persone nuove forme di comportamento e allo stesso tempo ha amplificato pensieri e riflessioni. Partendo da questa condizione di disagio e dalla formazione di un nuovo modo di concepire la vita, il progetto propone una serie di appuntamenti dedicati al linguaggio della video arte e della performance, presentando una selezione di artisti che hanno interpretato il sentimento di malessere-inquietudine e il senso di inadeguatezza collettiva o personale dell’uomo contemporaneo.
Ogni appuntamento/mostra è identificato da una “parola chiave”, che può introdurre l’opera video di un singolo artista oppure individuare legami comparativi tra più opere video, che saranno proposte dal curatore con lo scopo di stimolare nello spettatore nuovi ragionamenti e confronti.
HUMANS. VideoRitratti della società contemporanea. #1 Malessere
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #2 Lockdown
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #3 Transiti
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #4 [In]esistenza
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #5 [S]Laccio
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #6 Stigma
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #7 Densità
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #8 Legami
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #9 Mankind
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #10 Scambio
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #11 Automa
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #12 Schermo
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #13 Irrefrenabile
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #14 Confini
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #15 Hybrid
HUMANS. Video-ritratti della società contemporanea. #16 Conflitti
Intervista a Jacopo Jenna
Partendo dalla parola “PETROLIO” che caratterizza questo appuntamento, puoi raccontarci come nasce e quando hai realizzato Lux Aeterna?
La parola PETROLIO, come è noto, ha contenuto nella storia due narrazioni opposte: una che parla di progresso, futuro e benessere, l’altra che ci racconta di guerre, morti e catastrofi ambientali. Il lavoro nasce dalla volontà di affrontare filmicamente la tematica dell’energia intesa come fattore fondamentale per lo sviluppo e le condizioni di vita dell’umanità, ma allo stesso tempo causa di logiche di potere, distruzione, monopoli economici e sfruttamento. Il PETROLIO alimenta le nostre auto, arreda le nostre case, alimenta i nostri dibattiti, le nostre guerre. Il PETROLIO è quasi un olio magico, può essere trasformato in una moltitudine di prodotti: giocattoli, fertilizzanti, tappeti, shampoo, isolanti, palline da golf, carte di credito, rossetti, buste di plastica, bottiglie. Una pietra filosofale che dà immortalità. Il video risale al 2010 e tenta di rappresentare il salto di fede necessario per accettare il valore e la sostenibilità di soluzioni alternative alla crisi energetica.
L’uomo protagonista del video trascina con fatica uno strumento fatto di rifiuti, nel tentativo di superare difficoltà e sofferenze di un mondo ormai desertico e silenzioso. In che modo la società in cui viviamo guarda e subisce le dipendenze socio-politiche ed economiche legate alle energie?
Credo che sia una storia antichissima, riguarda l’umanità dalla notte dei tempi. Nel mito greco il titano Prometeo ruba il fuoco a Zeus per donarlo all’umanità, che si trova così tra le mani una fonte di energia ben più grande della forza delle braccia. I mortali potranno cuocere la carne, fondere metalli e forgiare utensili, armi e gioielli, ma presto scopriranno anche che amministrare quel dono non sarà facile. Oggi mettiamo sotto accusa Prometeo, vorremmo che quel fuoco rimanesse soltanto qualcosa di sacro, ma la privazione di quel fuoco ci fa paura, ci mette ancora più ginocchio. Forse speriamo di regredire a quello stato selvaggio da cui Prometeo ci ha tratti in salvo…
Lux Aeterna (luce eterna) è il titolo di questa tua opera. Quali sono gli elementi e le simbologie di carattere religioso che hai voluto rappresentare?
Ritornando sempre all’epica greca la parola Energia significa anche, in un certo senso, “azione divina” o “intervento magico”. Nel film il paesaggio è aspro, post apocalittico. Si può sentire il calore e l’uomo che tenta di attraversarlo si manifesta in una metaforica Via crucis. C’è un senso di urgenza, di espiazione di una colpa, mentre il corpo lotta con il carico pesante che ha sulle spalle, ma continua a muoversi verso un immaginario consolatorio di Luce Eterna. Forse una luce salvezza o forse un fuoco eterno come quello trovato nel mezzo del giacimento petrolifero di Baba Gurgur, vicino alla città di Kirkuk in Iraq?
Il conflitto in Ucraina e la recente situazione geopolitica aprono una nuova visione dei fatti in materia di energie alternative e di indipendenza. Quanto è importante per l’uomo contemporaneo ripensare all’utilizzo delle nuove fonti di energie per lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e della vita?
Si tratta in primis di essere disposti a ripensare le nostre esistenze di donne/uomini occidentali, forgiati da un pensiero antropocentrico, che ha alimentato un progresso ottenuto grazie al grande utilizzo di risorse fossili. Tutti ci auguriamo un nuovo modello di sviluppo centrato al miglioramento tecnologico dell’impiego delle fonti naturali, a scelte etiche ed omogenee alle caratteristiche delle singole aree, a una diversa impostazione dei trasporti, e al perseguimento di un’economia circolare capace di ridurre il consumo di energia e la quantità di rifiuti. Il problema è complesso, non è un certo un fatto nuovo o dovuto all’ultimo conflitto. “Il cambiamento non avviene da oggi a domani, ma veniamo da oltre tre decenni di ‘bla bla bla’… “ (Cit. Greta Thunberg).
Come ti appare il futuro? Pensi che saremo in grado di evitare il collasso dell’ambiente?
“Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un’autentica vita umana sulla terra“. Il principio di responsabilità, Hans Jonas (1979).
Jacopo Jenna
Nato a Firenze Vive e lavora a Firenze
Jacopo Jenna è un coreografo, performer e filmaker, che crea lavori per la scena, lo schermo video e per installazioni. La sua ricerca indaga la percezione della danza e la coreografia come una pratica estesa, generando vari contesti performativi in cui ricollocare il corpo in relazione al movimento. Laureato in Sociologia, si forma nella danza presso Codarts (Rotterdam Dance Academy). Si occupa di formazione e percorsi educativi per varie fasce di età elaborando nuove strategie di relazione con l’arte perfomativa. Ha presentato i suoi progetti presso festival, musei e istituzioni a livello internazionale, collaborando con compagnie stabili e partecipando a progetti di ricerca coreografica con altri artisti.
https://www.instagram.com/jacopojenna/
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