Giovanni Tavano – Fotografie 1977-2020

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO LABORATORIO - EX MANIFATTURA TABACCHI
vico Lupinato 1 - 65013, Città Sant Angelo , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da giovedì a sabato: 17:00-21:00; domenica 10:00-14:00 (possono variare verificare via telefono o mail) con visite guidate da martedì a domenica con i seguenti orari:
10:00-13:00 / 17:00-20:00 – infopoint +39 3314642985

Vernissage
22/07/2022

ore 19

Artisti
Giovanni Tavano
Curatori
Enzo De Leonibus
Generi
fotografia, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

Il mio lavoro di ricerca è sempre stato tutto nella fotografia, interno a essa; costruito sui suoi codici espressivi, sui suoi elementi linguistici, sulla sua storia come strumento di indagine del rapporto che corre fra noi e la realtà sensibile che ci circonda. Collocandomi anzi lungo l’asse storico principale della fotografia, intrattenendo cioé con la realtà un rapporto rappresentativo diretto, riconoscibile, “fedele” e non manipolativo. Interessandomi a ciò che ci circonda avendone rispetto, senza modificarne gli elementi costitutivi ma semplicemente osservando, ed equilibrando il mio sguardo fra osservazione del sensibile e visione dell’oltre.
Per questo motivo, per anni e anni ho scelto di esprimermi con il bianco e nero, un bianco e nero quanto più classico possibile, proprio per rimarcare questa mia appartenenza a quella linea di ricerca, a quella “tradizione” del trarre dalla realtà e nella realtà gli stimoli, gli elementi costitutivi e le intenzioni espressive da significare attraverso il mezzo fotografico.
Questo guardare il mondo e le cose con occhio limpido e incondizionato, per cogliere i significati complessi che sottendono, è il territorio che ho sempre cercato di esplorare: il potenziale di metasignificazione che ogni cosa contiene, se osservata in un certo modo, e che consente di cogliere l’apparizione del nascosto che si rivela, dell’inafferrabile che per un attimo affiora fra la banalità corrente delle cose.
Tutto questo lavorio di scavo e di disvelamento dei significati secondi, dell’ineffabile celato dietro la superficiale insignificanza delle cose, è una azione creativa prima di tutto cerebrale, intellettuale, culturale. Per questa ragione, ho sempre avuto consapevolezza che questo tipo di produzione – pur se linguisticamente del tutto interno alla fotografia come ambito specifico di espressione – appartiene tuttavia più latamente anche al mondo dell’arte contemporanea, per la sua dimensione essenzialmente concettuale.
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In questa mostra, espongo (per la prima volta in Abruzzo, nella mia terra, fra i miei amici!) una selezione del mio lavoro storico, in bianco e nero, sviluppato fra la fine degli anni ’70 e la fine degli anni ’80 del secolo scorso, e un ampio lavoro inedito, a colori, realizzato e distillato con pigra operosità fra il 2012 e il 2020.
L’ambito di ricerca che mi è sempre interessato di più è l’ambiente urbano, con la sua umanità casuale, il suo paesaggio dimesso, i tanti luoghi incerti, gli spazi di confine fra città e campagna, dove l’antropizzazione strappa territorio, ma la natura incessantemente cerca di riguadagnarlo, e la stratificazione di significati che l’agire umano minuto, quotidiano e inconsapevole deposita su di essi. Luoghi, edifici, passanti, piante, animali: negli ambienti antropici tutto riceve un disegno e un ridisegno continuo, corale, anonimo, automatico, preterintenzionale. Un processo di segnificazione e significazione seconda spesso impercettibile, come una leggera risacca.
Nel lavoro a colori, ho rivolto la mia attenzione a un “ecosistema” diverso, non più antropico ma vegetale: il piccolo mondo ai bordi delle strade, nei prati di periferia, nei cortili, nei giardinetti, nei vasi dimenticati sui terrazzi.
Ciò che mi ha coinvolto, in questa ricerca, è stato esplorare questo micromondo – peraltro appartenente anch’esso al territorio delle fringe areas – guardandolo non più con uno sguardo e un punto di vista antropocentrico, e quindi umanistico, ma adottando invece la scelta linguistica – del tutto concettuale – di vederlo dal punto di vista di chi anima quel mondo: i gatti, i piccoli animali, gli insetti. Una scelta rilevante, che comporta la rinuncia ai metri di giudizio e alle prenozioni che l’adozione di un punto di vista umano porta automaticamente con sé.
Spostare in questa indagine il punto di vista, per guardare il mondo “dalla prospettiva del verme”, è stato un avventurarsi con occhi nuovi in un ambiente che in tal modo si è fatto primordiale, preumano, “giurassico”, che esiste pienamente a prescindere da noi e dal nostro stesso esserci.

Giovanni Tavano

BIO
Giovanni Tavano si qualifica negli anni ‘80 a livello internazionale come uno dei più forti ed originali fotografi creativi italiani della nuova generazione, pubblicando ed esponendo nelle più importanti riviste, gallerie e musei di fotografia del mondo. Dal 1979 ha tenuto oltre 120 mostre personali nelle più importanti gallerie e pubblicato proprie opere sulle maggiori riviste di fotografia creativa di quasi tutti i paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera) e in Argentina, Brasile, Canada, Cina Popolare, Giappone, Messico, Stati Uniti. Oltre che in numerose collezioni private, sue immagini sono conservate presso Musei e Istituzioni quali il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma; la Bibliothèque Nationale di Parigi, il Museo Internazionale della Fotografia “N. Niépce” di Chalon s. Saône, la Collection FNAC di Parigi, la Collection Fonds National d’Art Contemporain di Parigi, la Maison de la Culture d’Amiens, le Artothèques di Vitré, Évry, Angers e Nantes; la Polaroid Foundation di Amsterdam, il Kodak Museum di Rochester (USA), il Museo d’Arte Contemporanea di Città del Messico, il Museo d’Arte Moderna di Rio de Janeiro, la Fondazione Canon di Tokyo, il Museo di Arti Popolari di Pechino. Per oltre un decennio, ha tenuto seminari e corsi di BW Fine Printing in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Austria, Giappone. Dal 1980, alla fotografia creativa ha affiancato la sua applicazione professionale nell’ambito delle proprie attività editoriali, dedicandosi in questo campo principalmente alla fotografia d’architettura e del paesaggio.