Al cinema il film che racconta le origini dell’hip hop e della sua cultura

Sarà al cinema dal 18 al 20 luglio il film "All the Streets are Silent" di Jeremy Elkin, che racconta le origini dell’hip-hop e la sua integrazione con la scena skate. Ecco il trailer

All the Streets are Silent è il docu-film, presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival 2021, realizzato da Jeremy Elkin, che racconta le origini dell’hip-hop e la sua integrazione con la scena skate.

ALL THE STREETS ARE SILENT: IL DECENNIO CHE VIDE NASCERE L’HIP HOP A NEW YORK

La pellicola è ambienta nel decennio che va dal 1987 al 1997 nelle strade di Manhattan, quando lungo i marciapiedi di New York due subculture iniziarono ad integrarsi: hip-hop e skateboard. Sullo schermo, la narrazione Eli Morgan Gesner (co-fondatore di Zoo York), accompagna immagini di repertorio sulle strade e nei locali di tendenza hip-hop della Grande Mela, come ad esempio il Mars, insieme a testimonianze di famosi personaggi, allora ragazzi di strada, come l’attrice Rosario Dawson, Darryl McDaniels, Kid Capri, Jefferson Pang, Clark Kent, Bobbito Garcia, Mike Carroll, Stretch Armstrong. In sottofondo c’è una soundtrack iconica, firmata dal leggendario produttore hip-hop Large Professor.

UN FILM CHE RACCONTA LA SCENA ARTISTICA NEWYORKESE DEGLI ANNI ’90

Il regista Elkin ha rievocato poi anche il contesto artistico di quegli anni, con gli ultimi fuochi della Pop-Art di Warhol e Basquiat, oltre al grande film del 1995 Kids di Larry Clark con Leo Fitzpatrick, Chloë Sevigny e la già citata Rosario Dawson. Cresciuto con la passione per lo skateboard, l’hip-hop e il cinema, Jeremy Elkin ha così realizzato un lungometraggio che condensa tutti i suoi amori. Nel 2018 è lui che ha inoltre firmato il cortometraggio del Brooklyn Museum JR: The Chronicles of New York, dedicato all’artista francese JR.

All The Streets are Silent è visibile il 18, 19 e 20 luglio nelle sale italiane con Wanted Cinema. Insieme al docu-film viene distribuito anche il cortometraggio Takuya di Chef, che ricorda il compianto skateboarder giapponese Takuya Kirchmayr Nei, di casa sui marciapiedi di Milano.

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Redazione

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