Play. Videogame arte e oltre

Informazioni Evento

Luogo
REGGIA DI VENARIA
Piazza Della Repubblica 4 (10078) Venaria, Venaria, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
21/07/2022

su invito

Curatori
Guido Curto, Fabio Viola
Generi
new media

La Venaria Reale organizza una grande mostra che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendone i profondi impatti nella società contemporanea.

Comunicato stampa

PLAY: LA VENARIA REALE DEDICA L’ANNO 2022 AL TEMA DEL “GIOCO”
La Venaria Reale, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, festeggia nel corso del 2022 i suoi primi 15 anni di apertura al pubblico. In concomitanza con questa importante ricorrenza che si aggiunge ai 25 anni della dichiarazione Unesco del 1997, la Reggia ha voluto dedicare l’intero palinsesto annuale di mostre ed attività al tema del “gioco” ed ai suoi numerosi rimandi, in quanto luogo storicamente deputato al loisir, al divertimento ed ai momenti ludici della Corte e dei suoi ospiti, con uno sguardo anche al presente col desiderio di tutti di dedicarsi a momenti di spensieratezza.

Oltre alle due esposizioni sul tema proposte in continuità tra loro dal 9 aprile al 18 settembre Dalle piazze alle Corti, storie di giochi e spettacoli tra ‘700 e ‘800 e Foto in Gioco! Un racconto di 18 fotografi italiani, dal 22 luglio 2022 al 15 gennaio 2023 è prevista presso le Sale delle Arti della Reggia la grande mostra Play - videogame arte e oltre.

LA MOSTRA PLAY
La Venaria Reale organizza una grande mostra che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendone i profondi impatti nella società contemporanea.

Nell’anno dedicato al tema del “gioco”, la Reggia racconta un comparto creativo ancora spesso percepito come un mondo di evasione ludica e mero passatempo. Ma è davvero così?
I videogiochi rappresentano un avamposto creativo dove nascono idee e visioni, una meta forma d’arte in cui architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema, fumetto convivono dando vita a stratificati mondi collettivi.

Lungo le dodici sale del percorso espositivo delle Sale delle Arti, le tele digitali dei grandi maestri dei videogiochi entrano in dialogo con celebri capolavori del passato e del presente invitandoci a riflettere sulle nuove estetiche, culture, linguaggi, politiche ed economie del XXI secolo.

Per la prima volta al mondo si potranno ammirare le influenze dei grandi maestri del passato come De Chirico, Hokusai, Calder, Dorè, Savinio, Piranesi, Kandinsky, Warhol ma anche vasi ellenistici del VI A.C. sulle estetiche di videogiochi come Ico, Monument Valley, Rez Infinite, Okami, Diablo IV e Apotheon.

La convergenza tra immagine statica, immagine in movimento ed immagine interattiva è al centro degli spazi successivi, il visitatore potrà relazionarsi con artisti viventi come Bill Viola, Invaders, Cao Fei, Jago, Tabor Robak, il collettivo AES+F, Federico Clapis che hanno attinto al linguaggio del (video)gioco per dar vita ad alcune delle loro opere materiche e digitali.

Dopo le sale legate alle influenze estetiche e simboliche, il videogioco diventa mitologia contemporanea. Una lunga linea narrativa accomuna le grandi storie umane. I videogiochi altro non sono che l’ultimo anello di una catena testimoniale iniziata oltre 4000 anni fa con l’Epopea di Gilgamesh passando per l’Iliade e l’Odissea, la Divina Commedia fino a giungere ai giorni recenti con Star Wars, The Matrix ed Harry Potter. Le due sale dedicate ai temi dell’Eros e Thanatos presentano al visitatore dieci videogiochi che hanno generato profondi impatti nella vita di milioni di persone attraverso le nuove forme interattive di scrittura. Capolavori come Florence, Death Stranding, To The Moon, Life is Strange, Gone Home, League Of Legends, Warhammer 40000: Battlesector, The Graveyard lasceranno un profondo solco emotivo nei visitatori.

La Sala dei Maestri celebra alcuni dei pionieri dei videogiochi ergendoli a figure significative dell’arte. Persone che hanno cambiato la storia del medium videoludico generando impatti culturali duraturi negli immaginari. Sarà possibile sedersi nelle scrivanie e guardare da vicino i lavori dell’artista visivo Yoshitaka Amano, disegnatore iconico di Final Fantasy, il game designer Yu Suzuki, padre di tantissimi videogiochi della Sega, lo sceneggiatore Christian Cantamessa, autore delle narrazioni di Read Dead Redemption 2, il piemontese Andrea Pessino fondatore dell’americana Ready at Dawn che ha lavorato a icone come God of War, Okami e Dexter. A chiusura della sala uno dei musicisti che ha segnato la storia dei videogiochi, Jesper Kyd a cui si associano le melodie di Assassin’s Creeed. I cinque maestri simboleggiano la complessità di un’industria collettiva che può arrivare a richiedere oltre 300 creativi per la realizzazione di un solo videogioco e che genera nuova occupazione e movimenta quasi 200 miliardi di dollari ogni anno nel mondo.

Oggi i videogiochi rappresentano anche un innovativo laboratorio sociale e politico. Dalle marce pacifiste per l’Ucraina in The Elder Scrools Online ai titoli che stimolano prese di posizione legate ai grandi temi del XXI secolo: ecologia, geo-politica, guerra, identità di genere, privacy. Opere come Paper, Please, Riot, This War of Mine saranno giocabili e restituiranno profonde riflessioni sui tempi che verranno.

La mostra si chiude con la sala Play Homo Ludens. La ricostruzione di quattro “ambienti”, che spaziano da una sala giochi giapponese dei primi anni ’80 fino al futuro Metaverso, hanno l’obiettivo di raccontare la cronologia evolutiva dei videogiochi generando amarcord nei pubblici adulti ed aiutando i giovanissimi a comprendere la stratigrafia videoludica dagli esordi commerciali fino al futuro prossimo venturo. Sarà possibile giocare con i cabinati di Pacman, Street Fighter, Space Invaders, sedersi su un lettino e rivivere i tempi della prima Playstation di Sony e confrontarsi con le più recenti produzioni videoludiche su console Xbox prima di indossare i visori e fare un salto nel futuro.

Lo spazio Homo Ludens sarà impreziosito dalla collaborazione con Lucca Comics & Games prestatori di tavole originali e firmate dai maestri della pop culture internazionale come Jim Lee e Michael Whelan. Tra gli originali nelle sale anche i disegni di Batman, Captain Tsubasa e Superman.

La mostra è curata da Fabio Viola, docente, autore di saggi e fondatore del collettivo artistico Internazionale TuoMuseo, e da Guido Curto, direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

LA LOCANDINA DI PLAY: “HIRO” DI SILVIO GIORDANO
A rappresentare la mostra nella sua locandina grafica è un’opera d’arte appositamente realizzata.
Hiro è il titolo dell’opera per il manifesto d’autore, realizzata dal visual artist Silvio Giordano per la mostra PLAY. Rappresenta un ragazzo visto attraverso la lente di un monitor dei videogames dai colori sfavillanti e interferenze glitch. Hiro è anche il protagonista del romanzo cyberpunk “Snow Crash” di Neal Stephenson, in cui è stata coniata per la prima volta la parola Metaverse.

Silvio Giordano è un visual artist, crea immagini elettroniche tra videoarte immersiva e intelligenza artificiale. È Leone d’argento per la Creatività e Direttore Creativo del Matera Film Festival.