Abel Ferrara legge Blades di Gabriele Tinti

Informazioni Evento

Luogo
CA' D'ORO - GALLERIA GIORGIO FRANCHETTI
Cannaregio, 3932 — 30121 , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
22/08/2022

ore 17

Artisti
Gabriele Tinti, Abel Ferrara
Generi
performance - happening, serata - evento

Una serie di poesie ispirate a San Sebastiano di Andrea Mantegna.

Comunicato stampa

Il 22 Agosto alle ore 17:00 la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro - in occasione dell'apertura straordinaria prevista per il pomeriggio

dalle 15 alle 19 (ultimo ingresso biglietteria ore 18.30, con evento incluso nel costo del biglietto ordinario) della mostra al primo piano e corte del museo -

ospita il regista e attore Abel Ferrara per la lettura delle poesie di Gabriele Tinti che traggono ispirazione dal dipinto di Andrea Mantegna che raffigura San Sebastiano.

L’evento è realizzato con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, braccio operativo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, con l'organizzazione e promozione della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro e si avvale della collaborazione con l’Hotel Danieli, un hotel Luxury Collection, Venezia.

La lettura sarà organizzata come una invocazione, una confessione, una preghiera al santo, come auspicio di rinascita dopo l’attuale pandemia e avrà luogo di fronte al “San Sebastiano” Andrea Mantegna.

L’opera, assieme al Lamento sul Cristo morto, è stata trovata in casa del maestro dopo la sua morte. Dopo la scomparsa del padre il figlio Ludovico Mantegna stilò un inventario in occasione del quale scrisse al marchese Francesco Gonzaga: «Gli è un San Sebastiano il quale nostro padre voleva fossi di monsignor vescovo di Mantua per alcune cose […] le quali seriano troppo prolixe da scrivere». Dopo diversi passaggi il dipinto giunse a Pietro Bembo il quale probabilmente l’acquisì tramite Sigismondo Gonzaga e in seguito appartenne ad Antonio Scarpa per poi essere acquistato dal barone Giorgio Franchetti per il suo palazzo veneziano ora gestito dalla Direzione regionale Musei Veneto.

Il barone allestì, all’interno di, Ca’ d’Oro, una cappella decorata di marmi policromi per dare rilievo drammatico e isolamento alla figura del santo che emerge da una nicchia semicircolare.

Il volto del santo è segnato da una profonda sofferenza. Il corpo è legato e trafitto dalle frecce come da tradizione iconografica. Mantegna riuscì a creare un senso di movimento attraverso la rotazione del corpo e la resa dei capelli, che appaiono scompigliati da una folata di vento che sta per spegnere la debole fiamma della piccola candela raffigurata in basso a destra. A questa è abbinato un cartiglio con la frase in latino: “NIHIL NISI DIVINVM STABILE EST / COETERA FVMVS” (Nulla è durevole tranne il divino: il resto è fumo).

L’opera è inserita assieme al rilievo marmoreo con la testa di San Sebastiano di scuola lombardesca proveniente dalla chiesa veneziana dei Santi Apostoli, all’interno della mostra Da Donatello ad Alessandro Vittoria, 1450-1600. 150 anni di scultura nella Repubblica di Venezia in corso al museo fino al 30 ottobre.( https://www.cadoro.org/)

L’evento rientra nel più complesso “Rovine”, progetto di Gabriele Tinti che raccoglie una serie di letture dal vivo recitate di fronte alla statuaria classica e alla pittura rinascimentale. Negli ultimi anni il progetto ha visto coinvolti alcuni importanti attori e alcuni dei maggiori Musei al mondo come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco, il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano di Roma, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli e molti altri ancora.

Le collaborazioni recenti di Tinti riguardano il Parco Archeologico del Colosseo - che ha commissionato lui una serie di testi ad evocazione della statuaria un tempo presente nel Foro Romano, nel Colosseo e nella Domus Aurea - e il Museo Cappella Sansevero.

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Biografie:

Gabriele Tinti è un poeta, scrittore e critico d’arte.

Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposo, Il Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Istituzioni come il Museo archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il LACMA di Los Angeles, il Parco archeologico del Colosseo e la Glyptothek di Monaco.

Le sue poesie sono state lette da attori come Kevin Spacey, Abel Ferrara, Malcolm McDowell, Robert Davi, Marton Csokas, Stephen Fry, James Cosmo, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Michele Placido, Alessandro Haber, Jamie Mc. Shane e Joe Mantegna.

Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano.

Nel 2020 è uscita la sua raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York). Nel 2021, 24 Ore Culture ha raccolto in un volume per i tipi di Libri Scheiwiller (Milano) il progetto “Rovine”. L’edizione inglese è uscita in contemporanea a cura dell’editore Eris Press (Londra). Nel 2022 la sua raccolta di poesie “Sanguinamenti- Incipit Tragoedia” è stata pubblicata da La Nave di Teseo (Milano) e - nel 2023 - lo sarà da Contra Mundum Press (New York).

Abel Ferrara è uno dei registi e artisti più controversi.

Recentemente è stato premiato con il “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker” della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

Nato a New York, nel Bronx, il 19 luglio 1951, Abel Ferrara ha iniziato a dirigere i suoi primi film negli anni ‘70, The Driller Killer (1979) e L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 i suoi successi internazionali comprendono King of New York (1990), Il cattivo tenente (1992), Ultracorpi – L’invasione continua (1993), The Addiction (1995) e Fratelli (1996). Il cattivo tenente, con Harvey Keitel, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1992 in Un Certain Regard. L’anno dopo Ferrara è ritornato a Cannes con Ultracorpi – L’invasione continua. The Addiction, con Christopher Walken, è stato selezionato alla Berlinale nel 1995, mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e Isabella Rossellini, ha vinto due premi alla Mostra di Venezia nel 1996. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e Heather Graham, ha vinto quattro premi a Venezia nel 2005.

Nel 2011 Ferrara ha ottenuto il Pardo d’onore a Locarno. Gli anni 2010 hanno segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha interpretato 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012), presentato a Venezia, Pasolini (2014), pure presentato a Venezia, Alive in France (2017), presentato a Cannes alla Quinzaine, Tommaso (2019) e di recente Siberia, proiettato all’ultima Berlinale.