Le illustrazioni di Manuele Fior in mostra a Brescia
Cisano di San Felice del Benaco, piccolo Comune in provincia di Brescia, accende i riflettori su uno dei più talentuosi interpreti del fumetto d'autore contemporaneo: Manuele Fior, protagonista di una nuova rassegna espositiva dedicata a tre dei suoi libri più apprezzati
Difficile trovare una valida premessa che racchiuda in poche parole la centralità e l’importanza di Manuele Fior (Cesena, 1975) nell’ambito del fumetto e dell’illustrazione contemporanea. Autore dalla formazione trasversale (laureato in architettura a Venezia) e collaboratore per riviste e giornali d’eccezione (su tutti Le Monde, The New Yorker e Rolling Stone), l’artista nato a Cesena si è imposto come vero talento della nona arte con Cinquemila chilometri al secondo, il libro del 2011 che ne ha consacrato il nome anche oltre i confini nazionali. Merito del tratto leggero e sintetico delle sue tavole e della profondità delle storie, capaci di smuovere le corde più intime ed emotive del lettore.
Una nuova mostra aperta da qualche giorno negli spazi della Fondazione Raffaele Cominelli di Cisano (piccola località in provincia di Brescia) punta i riflettori sull’abilità grafica e narrativa del fumettista, riunendo una corposa selezione di tavole originali tratte da tre dei suoi libri più rappresentativi.
LA MOSTRA DI MANUELE FIOR IN PROVINCIA DI BRESCIA
Curata da Marco Galli (il fumettista bresciano qui eccezionalmente chiamato a coordinare l’allestimento), la rassegna (realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Santa Giulia) mette in scena decine di disegni e bozzetti realizzati nel corso degli anni per il già citato Cinquemila chilometri al secondo, L’Intervista e Celestia – il fumetto distopico pubblicato in due volumi nel 2019 e 2020.
Obiettivo del percorso espositivo (aperto al pubblico fino al prossimo 28 agosto) è esaltare il tratto distintivo delle opere di Fior, mettendone in luce le qualità narrative e tecniche.
“La mostra nasce da un’intenzione personale”, ha commentato Galli. “Mettere in mostra il di-segno, cioè tutto quello che artisticamente parte dal segno, per trasformarsi in racconto visivo netto, senza troppi fronzoli; chiaro, nel senso di qualcosa che nasce dall’artista per arrivare attraverso gli occhi alle nostre sensazioni più profonde. Senza spiegazioni in cuffia, senza effetti speciali, musiche e rumori. Nessuna ‘esperienza immersiva’ indotta, se non quella atavica, primordiale: noi con i nostri sensi davanti a un’opera d’arte, possibilmente in silenzio”.
IL DISEGNO ONIRICO DI MANUELE FIOR
“Fior attraverso il colore disegna, e lo fa in modo infallibile e poetico, senza dimenticare la forza della cromia, portando nelle sue opere, che siano illustrazioni o fumetti, molto dell’arte espressionista, ma senza scimmiottarla; piuttosto la ricicla e la fa diventare il suo tratto distintivo e personale”, continua il curatore. “Il suo lavoro parte da uno studio approfondito della tecnica e dalla manualità artigianale: in un epoca di ‘Intelligenze Artificiali’ che ormai dipingono digitalmente, con lui abbiamo – ancora – un’intelligenza profondamente umana, una palette di colori straordinaria, un disegno profondo come un solco dentro l’anima, da guardare e riguardare, in silenzio”.
IL NUOVO FUMETTO DI MANUELE FIOR
A rendere gli intenti del progetto ancora più espliciti, offrendo uno straordinario “dietro le quinte” della produzione dell’autore, sono gli studi preparatori del prossimo fumetto – attualmente in lavorazione. Si tratta di quattro bozzetti le cui tavole originali, al momento, si trovano presso l’editore francese in vista della futura pubblicazione.
‒ Alex Urso
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