La Statua della Libertà con le emoticon in volto lungo l’High Line di New York

"You know Who I am" è opera dell'artista Paola Pivi. Commissionata dall'High Line Art, sarà visibile fino a marzo 2023 e il suo volto cambierà per sei volte. Ecco il video che mostra la sua realizzazione

Fino a marzo 2023 a New York, oltre alla celebre Statua della Libertà che campeggia fiera lungo l’Hudson River, ce n’è un’altra che si erge altrettanto orgogliosa nell’High Line Park, nel West Side di Manhattan.

YOU KNOW WHO I AM: L’OPERA DI PAOLA PIVI A NEW YORK

Si tratta dell’opera You know who I am dell’artista Paola Pivi, prima commissione della stagione dell’organizzazione no-profit High Line Art. L’installazione pubblica è una replica in bronzo della Statua della Libertà, che ha la peculiarità di cambiare il proprio volto, indossando varie maschere ispirate alle emoji. Le maschere cambieranno ogni due mesi, per rappresentare sei persone diverse, sei storie differenti, nel corso dell’esposizione. Tra questi racconti, c’è anche l’episodio personale dell’artista e del figlio adottivo, che nato apolide in India, ha dovuto affrontare un lungo percorso per ottenere la cittadinanza statunitense: per la Pivi e la sua famiglia, la Statua della Libertà ha dunque assunto un valore particolare.

LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA TRA MILANO, PARIGI E NEW YORK

Nel video di DesignBoom è possibile scoprire il lavoro condotto per la realizzazione di You know who I am, che ha toccato le città di Milano, Parigi e New York. La scultura è stata infatti realizzata alla Fonderia Artistica Battaglia di Milano e segue la forma della scultura originale di Frédéric-Auguste Bartholdi. Per la copia, la Pivi si è servita del calco in gesso storico del modello originale, creato dallo stesso Bartholdi, e attualmente in mostra al Musée d’Orsay di Parigi. Una volta ultimata, la statua è stata infine posta a 7 metri sopra la High Line.

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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