Arte e Musica. Intervista a Danielle De Picciotto

Musicista, artista visiva, regista e scrittrice. La statunitense Danielle De Picciotto è ai nostri microfoni per raccontare di sé e della sua idea di arte

Danielle De Picciotto (Tacoma, 1965) è una musicista, artista visiva, regista e scrittrice statunitense. Trasferitasi nel 1987 a Berlino, nel 1989 ha dato vita insieme al DJ e produttore tedesco Dr. Motte alla prima Love Parade, celebre festival di musica dance elettronica, e a The Ocean Club insieme alla musicista elettronica e DJ tedesca Gudrun Gut. È stata cantante per la band berlinese di cross-over Space Cowboys e per la band sperimentale tedesca post-punk/post-rock Die Haut che ha collaborato con celebri musicisti ospiti, come gli australiani Nick Cave e Anita Lane, gli statunitensi Lydia Lunch, Kim Gordon, Alan Vega, i tedeschi Blixa Bargeld e Hacke (entrambi fondatori della band Einstürzende Neubauten). Nel 2001 ha fondato con Alexander Hacke il duo sperimentale hackedepicciotto dove Danielle, autrice di tre libri, scrive la maggior parte dei testi sotto forma di poesie parlate, poi alternate a cori, suona il violino e il piano, mentre Hacke, polistrumentista, si occupa di basso, chitarra e batteria. I due si sono sposati nel 2006. Insieme hanno partecipato nel 2012 alla reunion della formazione australiana rock Crime & the City Solution. Nel 2022 hanno iniziato un tour europeo per promuovere il loro ultimo album The Silver Threshold, pubblicato nel 2021 con l’etichetta inglese Mute, che li ha portati anche in Italia, mentre ad agosto sono previste nuove date in Finlandia. Accanto alle molteplici collaborazioni, Danielle ha pubblicato tre album da solista. L’ultimo, intitolato The Element of Love, è uscito nel febbraio 2022 per l’etichetta di San Francisco Broken Clover.

L’UNIVERSO DI DANIELLE DE PICCIOTTO

L’universo di Danielle è formato da malinconici paesaggi sonori elettronici sperimentali, mischiati a dolci armonie di violino a formare mistiche melodie. Convinta che l’arte debba includere ogni linguaggio, è da sempre attiva anche nel campo dell’arte visiva. Negli anni ha esposto le sue opere d’arte e i suoi film in numerosi musei e gallerie d’arte, inclusi MOCA Indianapolis Museum of Modern Art, MOCAD Museum of Contemporary Art Detroit, London Museum of Art Ontario e FIlmMuseum a Frankfurt. Nel 2009 gli è stato commissionato dal Ministero degli Esteri tedesco un cortometraggio animato sulla cultura dei club europei. Nel 2014 è stata invitata a comporre e suonare musica per il Teatro di Dortmund insieme ad Hacke, il musicista australiano Mick Harvey e il compositore Americano Paul Wallfisch. Nel 2016 ha tenuto un corso di performance interdisciplinare al ZKM, Centro per l’Arte e la Tecnologia dei Media a Karlsruhe. I suoi concerti sono arricchiti dai suoi visual con immagini composte dai suoi disegni e dipinti.

Danielle De Picciotto. Photo Barka Fabiánová

Danielle De Picciotto. Photo Barka Fabiánová

INTERVISTA A DANIELLE DE PICCIOTTO

La tua definizione di arte.
L’arte è un veicolo per la verità. Perciò la prendo molto sul serio. Per me l’arte è una combinazione di tutte le arti, quindi sono un’artista interdisciplinare. È come il nostro corpo. Abbiamo braccia, gambe e occhi che hanno le loro responsabilità separate, ma servono tutti il corpo. Le diverse arti sono fatte per i diversi sensi e quindi, se tutte sono messe insieme, otteniamo l’universo. Non mi considero un’intrattenitrice e non penso che l’arte sia una dissolutezza da ubriachi o drogati. Piuttosto il contrario. Per essere in grado di creare un’arte che abbia un’essenza magica e chiaroveggente, sono necessarie chiarezza e disciplina totali. La vedo come un modo per capire qual è il significato della vita e della morte e cerco di lavorare come se fossi un discepolo all’interno di un’occulta scuola di saggezza. L’arte può salvare la nostra società perché c’è bisogno di integrità per avere valore.

La tua definizione di musica.
La musica è invisibile, il che la rende speciale perché le cose invisibili ci influenzano di più. Emozioni, istinto, spiritualità, connessione, credenza, suono, melodia, ritmo… La musica è lo spirito invisibile dell’arte.

Ti definisci un’“artista”?
Lavoro come artista dal 1987, quindi suppongo di sì, sono un’artista.

L’opera di arte visiva che più ami.
Non ho un’opera d’arte preferita. Amo entrare nei musei e sentirmi circondata dall’arte. Amo l’odore dei colori a olio, il tocco delle carte negli studi e l’odore del legno. A volte ho nostalgia di forme astratte, a volte di storie e colori, a volte solo un’idea concettuale può affascinarmi e toccarmi. Amo artisti come Leonora Carrington o Dorothy Tanning per il loro surrealismo, Frida Kahlo per la sua onestà e momentaneamente sono innamorata del nuovo movimento dell’arte della tessitura: tornare alle vecchie tradizioni per comprendere il nostro mondo contemporaneo. Amo andare alle mostre digitali e capire il mondo dell’intelligenza artificiale e delle combinazioni astratte realizzate dai computer. Un’altra area che trovo affascinante è la Land Art. Amo i fiori, lavorare nella terra e scoprire quanto siamo parte della natura attraverso questa forma d’arte sostenibile.

La canzone che più ami.
Il motivo per cui sono un’artista interdisciplinare è che non posso separare le cose. Per me è tutto unito e quindi sento musica ovunque. La musica che amo di più di solito non sono le canzoni, ma le sinfonie. Amo le opere di Morricone, Scott Walker e Arvo Pärt. Beethoven, Bach e l’arte sonora astratta mi affascinano. Amo i suoni insoliti, i suoni aspri, stridenti o martellanti. Sono sempre alla ricerca di strumenti insoliti che provengono dal passato o dal futuro. Adoro creare paesaggi sonori che suonino come paesaggi surreali su Marte. Mi piace la fantascienza e mi piacerebbe fare una colonna sonora per un film triste e futuristico.

I tuoi recenti progetti.
Attualmente sto lavorando a un catalogo d’arte, preparando il mio prossimo album da solista e scrivendo i testi per il prossimo album di hackedepicciotto. Sto anche progettando due mostre e un libro di poesie. Ma soprattutto cerco di godermi ogni momento della giornata, grata di vivere sulla nostra bellissima Terra.

Un ricordo della tua vita.
Il nostro primo tour hackedepicciotto quest’anno è stato attraverso l’Italia. Dopo essere stati bloccati nel nostro studio per due anni durante la pandemia, è stato strabiliante esibirsi all’improvviso di nuovo davanti a splendidi locali pieni di persone, mangiando il fantastico cibo italiano e guidando attraverso Napoli, Roma, Torino, Perugia e Genova. Tutti erano super entusiasti di riappropriarsi nuovamente della loro vita e ci siamo sentiti connessi l’uno all’altro. Mi sentivo come una farfalla lasciata uscire nel mondo. È stato bellissimo.

– Samantha Stella

https://www.danielledepicciotto.com

Gli episodi precedenti

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Samantha Stella

Samantha Stella

Samantha Stella, nata a Genova, vive a Milano. Artista visiva, performer, set & costume designer, regista, musicista, cantante. Sviluppa principalmente progetti focalizzati sul corpo e pratiche di discipline live utilizzando differenti linguaggi, installazioni con elementi strutturali e corporei, fotografia, video,…

Scopri di più