Un salto sulla luna con le Giornate degli Autori 19: ritorna il festival del cinema indipendente
Rä Di Martino firma il manifesto ufficiale delle Giornate degli Autori 2022; Abel Ferrara presenta in Concorso il suo ritratto di Padre Pio; Roberta Torre segna il suo ritorno con Le favolose; la Presidente di giuria è Céline Sciamma. Tutti pronti per un viaggio sulla luna?
Cinema indipendente, scoperta di nuovi linguaggi e sperimentazione. Sono questi gli elementi delle Giornate degli Autori e in particolare dell’edizione numero 19 (dal 31 agosto al 10 settembre 2022 nell’ambito della 79a Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia). Un’edizione che raggruppa attorno a sé una serie di fortunate coincidenze, tra tutte i temi portanti della selezione e la presidente di giuria. Politica, passato, solitudine umana sono i focus dei film che compongono il programma di GdA19 e sono gli stessi che riguardano la filmografia di Céline Sciamma. Alla regista francese spetta il compito di guidare la giuria. “La capo branco di 27 giovani provenienti da tutta Europa. Ha il compito di spiegargli perché un solo premio, un solo film da scegliere e come questo può essere possibile”, spiega Giorgio Gosetti, Delegato Generale. E la regista di Ritratto della giovane in fiamme, tanto voluto dalla direttrice artistica Gaia Furrer, sarà anche la protagonista di una delle tre Masterclass organizzate dal CSC e aperte al pubblico.
GIORNATE DEGLI AUTORI 19: FORTE TEMA POLITICO
10 film in concorso, 4 opere prime, 5 registe donne. Questi sono solo alcuni numeri delle Giornate degli Autori 19 che ha un programma animato non solo dalla selezione ufficiale ma anche da Isola Edipo e dalle Notti Veneziane. “Il tema politico non è stato scelto a priori”, dichiara Gaia Furrer, “però mentre vedevamo i film abbiamo notato che eravamo portati ad innamorarci di storie capaci di raccontare l’oggi attraverso il passato o il presente con una proiezione futura”. Tre titoli sono esempio calzante di ciò e sono Marcia su Roma, il nuovo e attesissimo lavoro di Mark Cousins, il film prende spunto dalla rilettura filologica di A Noi di Umberto Paradisi, prodotto nel 1923 come documento ufficiale del Partito Fascista sulle giornate che portarono Benito Mussolini alla guida del primo governo dell’era fascista; Padre Pio di Abel Ferrara, film presente in Concorso e non solo “ritratto dei tormenti di Padre Pio ma anche racconto del massacro avvenuto a San Giovanni Rotondo del 1920”, due anni prima dell’ascesa del fascismo; e poi The Listeners di Steve Buscemi, film di chiusura delle Giornate degli Autori 19, con Tessa Thompson in un ruolo del tutto diverso da quello a cui ci ha abituato. Interpreta Beth, una donna che lavora come volontaria per una “helpline”, ovvero fa parte di quel piccolo esercito di persone che stanno al telefono ogni notte in tutta l’America, raccogliendo chiamate da chi si sente solo, finito, senza speranza e nello specifico nell’era post Trump.
IL MANIFESTO DI RÄ DI MARTINO E IL RITORNO DI ROBERTA TORRE
E se Lorenzo Mattotti firma il manifesto della Mostra del Cinema, anche le Giornate degli Autori non sono estranei all’arte. Per la 19esima edizione a firmare l’immagine ufficiale è Rä Di Martino. Il visual è tratto dalla sua serie Allunati ed è “un salto sulla luna, un salto sul luogo dove vengono custoditi i nostri desideri. Con questo salto la nostra ambizione è quella di conquistare un altrove. È un salto politico con la speranza di arrivare in un luogo migliore. È la quinta essenza dei temi che abbiamo trovato nei film scelti quest’anno”, spiega soddisfatta Gaia Furrer. “La diciannovesima edizione delle Giornate degli Autori mira ad atterrare sulla Luna, il satellite dove sono custoditi i sogni e il senno degli uomini. E lo fa con un balzo poetico che è espressione dell’urgenza di andare avanti, di esplorare terreni ignoti, di sondare nuove possibilità. È un salto che vuole essere gesto attivo e politico, così come sono politici e pieni di desiderio i film che abbiamo scelto”. Ad arricchire la selezione delle GdA19 sono le Notti Veneziane, sezione dedicata interamente a film italiani, 9 in totale, e che rappresenta “un ritratto coraggioso del contemporaneo”. I film, presentati in anteprima mondiale, sono proiettati al Cinema Laguna, la sala del Lido di Venezia rilevata nel 2021, in pieno Covid, da Giornate degli Autori che, con il solito spirito punk, ribelle e provocante, ha restituito all’isola un luogo amato che in pochissimi oggi conoscevano. Il film d’apertura della sezione è Le favolose di Roberta Torre, introdotto come “ritratto chiassoso di un gruppo di trans che decidono di dare una giusta e dignitosa sepoltura a una di loro”. La regista, che torna con una storia per il grande schermo dopo Riccardo va all’inferno (2017), presenta il film e la sua protagonista con queste parole: “Antonia rappresenta tutte le persone trans che hanno perso la battaglia del riconoscimento della propria identità nel momento della loro morte. Questo film è un contributo alla ricerca della libertà, un inno a chi fa della propria vita un percorso libero, con forza coraggio lacrime, gioia, nonostante tutto”. Le favolose sarà in sala dal 5 al 7 settembre con Europictures.
– Margherita Bordino
https://www.giornatedegliautori.com/edizione-2022/
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