Vetrine d’artista – Luisa Bonello
In questo mese di agosto 2022, l’Associazione “Aiolfi” vuole ricordare il desiderio di Luisa Bonello di essere la protagonista di una mostra personale dedicata alla sua ricerca sull’universo delle icone moderne, intese quale ponte tra la cultura dell’est Europa e l’Occidente.
Comunicato stampa
In questo mese di agosto 2022, l’Associazione “Aiolfi” vuole ricordare il desiderio di Luisa Bonello di essere la protagonista di una mostra personale dedicata alla sua ricerca sull’universo delle icone moderne, intese quale ponte tra la cultura dell’est Europa e l’Occidente. Donna impegnata nella sua professione medica, amante della pittura tanto da essere collezionista attenta, anche, della pittura ligure del Novecento, scrupolosa nell’acquisire l’antica tecnica della tempera all’uovo, così per anni ha creato icone moderne dalle quali traspare, pure, il suo alto senso della religiosità nella ricerca della dimensione del divino. Opere le sue atemporali, con uno studio intenso per l’armonia e la simmetria delle proporzioni geometriche. Lavori che esprimono sì una immagine ma ideale, con una spiccata ricerca del simbolismo e del suo significato, ancora, in questo tempo moderno. Pace, condivisione, aiuto ai più deboli e svantaggiati, ai bambini sofferenti alle varie latitudini del Mondo: pare essere questo il messaggio, di valenza universale, che la Nostra ha voluto cercare nel suo “fare”e lasciarci in eredità. Il suo sguardo è partito dall’arte medievale, rimasta fino a Cimabue di stampo bizantino, per poi cambiare radicalmente con la ricerca di Giotto con uno studio naturalistico e di prospettiva innovativo. Luisa Bonello, pare di poter dire, che conosceva questa pagina della storia dell’arte e che alcuni maestri del Novecento come Henri Matisse rimasero colpiti dalle icone guardando quelle russe. Ha, quindi, affinato la tecnica della tempera all’uovo, usando una vasta tavolozza di colori, alquanto raffinata e ricca di pathos, financo voglia di Bellezza. In qualche modo le sue creazioni si possono affiancare a quelle di George Rouault, uno dei principali pittori di arte sacra del Novecento, il ricordo corre ai suoi “Ecce Homo”, vere icone contemporanee dove spicca, come nel caso della Bonello, un effettivo e originale rigore compositivo, un’analoga trasfigurazione, una similare finalità devozionale e rasserenante.
Silvia Bottaro
Immagine: Luisa Bonello, Annunciazione, icona, tempera all’uovo (Coll. priv.)