Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal Martedì alla Domenica dalle 11:00 alle 20:00

Vernissage
15/07/2022
Biglietti

Partire da 8 euro

Curatori
Nataša Radojević, Biljana Jotić
Generi
arte contemporanea, collettiva

“Infinity of Structure” presentata dalla Repubblica di Serbia, il progetto fa la parte della 23a Esposizione Internazionale della Triennale di Milano intitolata Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries.

Comunicato stampa

In occasione della 23a Esposizione Internazionale della Triennale di Milano intitolata Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries prende forma Infinity of Structure, proscenio conturbante egregiamente realizzato dal Padiglione della Serbia, a cura di Biljana Jotić e Nataša Radojević, che vede la partecipazione attiva di più attori, tra cui: Ivan Mangov, autore del progetto ed exhibition designer; Marko Lađušić, Aleksandar Vac, Marko Todorović, e Dorian Jovanović, artisti. L’organizzatore dell’esibizione è il Museo di Arti Applicate di Belgrado in nome del Ministero della Cultura e dell’Informazione della Repubblica di Serbia. La commissaria è Biljana Jotić.
Infinity of Structure, come già chiaramente asserito dalle curatrici del progetto e da Ivan Mangov, si prefigge l'intento di tracciare il crocevia di un viaggio fortemente sentito nel regno dei misteriosi simboli degli straordinari affreschi serbi tipici dell'età medievale in relazione alla magnificente e oscura questione dell’ignoto e di tutto ciò che viene considerato al di sopra dell’esperienza umana.
L’esibizione unisce sacro e profano, con le sue infinite ripetizioni, illustra un gioco di contrasti. Ogni singola parte è una impronta originale: non importa quante volte venga prodotta o riprodotta, ognuna è contemporaneamente la stessa e diversa, proprio come le cellule che si dividono per riprodursi. Ogni divisione dà origine a qualcosa di nuovo e tuttavia identico: ad ogni ripetizione, le strutture permeano all'infinito.
Mentre gli ornamenti originali erano indispensabili e parte integrante della ricchezza architettonica delle chiese nel Medioevo, evocando il mistero dello spazio sacro attraverso la loro esistenza, in un contesto contemporaneo ridefiniscono la percezione sensoriale dell'osservatore.

Lo spazio espositivo si presenta tenebroso, abbellito da una composizione monumentale sapientemente offuscata e composta da un macrosistema eterogeneo di magnifici motivi ornamentali di stampo medievale dipinti a mano che adornano una grande superficie interamente creata dallo scultore, pittore e artista multimediale Marko Lađušic: si tratta di un monolito spaziale composto da 18 elementi, rigorosamente dipinti a mano su legno, la cui larghezza è pari a 2,25 metri e la cui altezza è di 4,5 metri, dalle fattezze alquanto vivide poiché mediante un'applicazione di realtà aumentata, realizzata da Marko Todorović, mette in movimento le superfici complesse comportandosi come spirito generatore ed elemento interattivo simbolico dell’intera esibizione.
Le brillanti pareti laterali nella parte superiore dell'installazione sono rivestite da interventi di ceramica, circa 300 elementi, creati dall’artista Aleksandar Vac, il quale è da sempre interessato sia al rimodellamento della terra e della materia, da intendersi nel loro significato più puro e nelle loro forme multistrato, sia alla cosiddetta “terra sigillata” e relative tecniche e inconfutabili virtuosismi. Il tutto è sapientemente arricchito da molteplici stili musicali e travolgenti paesaggi sonori, tra ritmi irregolari e sonorità ambient mediante l'utilizzo di strumenti sia elettronici sia acustici, creati da Dorian Jovanović e che fanno da sfondo disegnandone l'ambientazione.
Infine, nella zona posteriore impera una grande proiezione circolare caratterizzata da una profondità della struttura così concepita per potercisi immergere: si tratta di un’animazione caleidoscopica, tecnica che crea la percezione di movimento tramite immagini, in questo caso quelle dei motivi ornamentali serbi in stile medievale, sovrapposte a strutture illimitate e proposte allo spettatore in rapida successione temporale, realizzata dall’artista visuale Marko Todorović.
La complessa e affascinante struttura cosmologica di Infinity of Structure votata al culto dell'onirico, della simbologia, del raro e della lirica, pregna di stratificazioni intellettuali, culturali e metafisiche, diviene così esperienza sensoriale unica nel suo genere, laddove passato, presente e futuro coabitano in uno stadio coeso di amena armonia e in cui la domanda sull'infinito trova una sussurrata risposta nell'intreccio stesso dell'essere, nei suoi meandri più reconditi e nelle sue traiettorie manifeste, nel più piccolo elemento materico e nelle sue vastità di luce espansa.
Testi del comunicato stampa di Domenico de Chirico e Nataša Radojević

Titolo: Infinity of Structure
Autore e designer dell’esibizione: Ivan Mangov
Installazione dipinta: Marko Lađušić
Ceramica: Aleksandar Vac
Animazioni e RA: Marko Todorović
Musica: Dorian Jovanović

Commissaria: Biljana Jotić
Curatrici: Biljana Jotić, Nataša Radojević
Saggi: Domenico de Chirico, Biljana Jotić, Nataša Radojević

Attuatore e organizzatore:
Museo di Arti Applicate di Belgrado in nome del Ministero della Cultura e dell’Informazione della Repubblica di Serbia

Partner:
Drina Gallery, Logic Art Space, The 42 Media Society, Express Global, Adria Media, Istituto Italiano di Cultura Belgrado, Aria Art Gallery, Wizard Gallery