Ryan Mendoza e il vitello d’oro della società. Una mostra a Palermo
The Golden Calf: la mostra dell'artista americano innamorato dell'Italia che scava nella venerazione dei beni materiali
Siamo certi di non adorare il vitello d’oro di Aronne? Questa è la domanda che l’artista Ryan Mendoza (New York, 1971) si pone con la sua mostra The Golden Calf, allestita alla Fondazione Federico II di Palermo.
Il titolo riporta all’emblematico episodio biblico in cui Aronne, fondendo i gioielli del popolo di Israele, produce un vitello d’oro da far loro venerare al posto di Dio, simbolo del bisogno compulsivo dell’adorazione di idoli e beni materiali divinizzati. Sono i beni materiali, colpevoli di annebbiare la società, distogliendola dai valori umani primordiali, a essere presi in esame dall’artista, che ragiona su identità inquiete e vuote.
LA SOCIETÀ ANNICHILITA SECONDO RYAN MENDOZA
Stuffed Animals è l’opera che apre la mostra, un’installazione in ceramica che riporta un cumulo di peluche ammassati, privi della loro apparente vitalità, una citazione dell’ossessione umana di accumulare oggetti per poi abbandonarli dopo breve tempo. Silenziosi e ricurvi, i peluche di Mendoza generano commozione in chi li osserva immobili a deteriorarsi.
La Sala dei Vicerè del Palazzo Reale di Palermo è invece dedicata a dipinti dai colori sgargianti con connotazioni tipiche di pubblicità televisive, fumetti e texture di confezioni commerciali. Le inquietudini sociali appaiono sui volti di giovani donne, schiacciate dalla forza restringente della stessa società in cui vivono. Apparentemente sfruttati, sessualizzati e adulti, i visi sottolineano l’esclusiva validità dell’apparenza delle cose.
Nei Giardini Reali trova riposo uno dei pipistrelli realizzati a dimensione umana. Il mammifero volatile è da sempre, nella storia dell’arte, simbolo del rovesciamento di ideali e di opposizione al bene con la sua testa verso gli inferi; diventa così simbolo di ricerca individuale e, collocato nel suo habitat, perde ogni riferimento ai tratti umani. Il pipistrello di Mendoza altro non è che l’ideale dell’uomo piegato dai diktat sociali, che nella sua bruttezza ed essenza inquietante porta con sé significati critici nei confronti della politica e di una società spenta.
LE REALTÀ ARTISTICHE DELLA SICILIA FANNO RETE
La stabile residenza in Sicilia di Mendoza ha permesso di tessere svariate relazioni sinergiche, tra queste quella con l’Accademia di Belle Arti di Catania, dove gli studenti di scultura hanno lavorato alla realizzazione dei peluche e dei pipistrelli, mentre gli studenti di fotografia alla realizzazione di un documentario che accompagna la mostra, diretto da Fabia Mendoza.
La mostra è stata estesa anche al di fuori del Palazzo Reale di Palermo, esponendo i pipistrelli anche al Palazzo Chiaramonte Steri e all’Orto Botanico di Palermo, al Mann di Napoli e al Mausoleo di Cecilia Metella, Castrum Caetani di Roma.
– Mario Bronzino
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