Artribune Podcast: l’artista Gianni Politi per la serie Monologhi al Telefono
Nell’intervista con Donatella Giordano l’artista risponde alla chiamata citando un’opera video del 2014 con il maestro della scuola di San Lorenzo Piero Pizzi Cannella impegnato a raccontare al telefono il suo lavoro di pittore
Pittore di figure e di atmosfere, Gianni Politi (Roma, 1986) nel suo monologo al telefono riporta alcune parole di Piero Pizzi Cannella tratte dal video “Con chi parlo o la fabbrica di pennelli”, diretto da Cricchi e Morani. Questa operazione gli serve da ipertesto per rilanciare e attualizzare un messaggio coerente con la sua ricerca pittorica che, come quella di Pizzi Cannella, è rischiosa ma anche divertente e ossessiva. In altre parti dell’audiovisivo che non vengono citate dall’artista, infatti, Pizzi Cannella recita: “Per me la pittura è la strada maestra, è il gioco più alto, si, la posta più alta. Certo è rischioso […] ma il rischio è anche un divertimento, no?” e continua “io non amo solo la pittura, amo anche gli artisti. Si, amo tutti gli artisti, li considero miei fratelli, dei compagni di strada, quelli che ci sono, ci sono stati, quelli che non ci sono più”. L’omaggio di Politi si riaggancia, dunque, ad una sua pratica ricorrente in quanto abile connettore di figure e di contorni. Durante l’intervista dietro le quinte, avvenuta prima di registrare il monologo al telefono, Gianni Politi dichiara: “Pizzi Cannella è uno maestri che mi precedono, di cui ho molta stima e a cui porto molto rispetto e ammirazione. Come anche a Enzo Cucchi, Giuseppe Gallo, Nunzio Di Stefano e a tutti gli artisti a Roma che lavorano, che sono tra di noi, con cui si combatte e si parla di arte”.
Ascolta “Gianni Politi – Monologhi al Telefono di Donatella Giordano” su Spreaker.
IL PODCAST MONOLOGHI AL TELEFONO CON GIANNI POLITI
L’artista ha inaugurato il 30 luglio per Hypermaremma l’opera autobiografica “Le fatiche di A.C.”, un’installazione site specific che si compone di dieci vele da windsurf dipinte che resteranno fino al 3 settembre installate a terra in una zona di Talamone esposta al vento. Le vele diventeranno in seguito protagoniste di una regata che il 10 settembre sarà visibile dalla spiaggia della Giannella, qui sarà possibile osservarle mentre percorrono un viaggio metaforico via mare che parte da Porto Santo Stefano e termina nuovamente a Talamone. Politi fissa così un ricordo d’infanzia rievocando il tragitto che sua madre compiva per accompagnarlo da Calapiccola ad Ansedonia, verso una rinomata scuola di windsurf, riflettendo non solo sulle fatiche di responsabilità del genitore verso suo figlio ma anche sulla resistenza della pittura che sfida la forza assoluta del tempo cronologico e atmosferico. Fino al primo settembre, sarà inoltre possibile visitare la mostra a cielo aperto “Napoli”, promossa da Flip Projet, costituita da una serie di manifesti disegnati insieme all’artista Enzo Cucchi e con il supporto di Studio Natale. I manifesti sono stati affissi davanti agli ingressi dei luoghi deputati all’arte contemporanea di Napoli che in questo periodo sono chiusi per ferie. Traspare un’idea di conforto e di ritorno a casa che riflette sul ruolo della pittura e dell’arte in un dialogo che prosegue dopo le precedenti condivisioni presso Sala d’Aspetto a Milano e Nomas Foundation a Roma, entrambe nel 2015.
-Donatella Giordano
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