È morto a Tokyo a 84 anni il grande stilista giapponese Issey Miyake. Stilista, designer e fondatore del Miyake Design Studio e del gruppo che prende il suo nome, Miyake è venuto a mancare in ospedale il 5 agosto 2022 a causa di un carcinoma epatocellulare, ma la notizia è stata resa pubblica solo il 9 agosto. Ora, come da precise indicazioni dello stesso Miyake, non ci sarà alcun funerale o commemorazione.
CHI ERA ISSEY MIYAKE
Nato il 22 aprile 1938 a Hiroshima, Miyake sopravvisse al lancio della prima bomba atomica sulla città da parte degli Stati Uniti il 6 agosto 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Aveva sei anni, e sua madre morì tre anni dopo per via delle radiazioni. Si laureò alla Tama University of Fine Arts di Tokyo in Graphic Design, poi si trasferì a Parigi per studiare alla scuola della Chambre Syndicale de la Couture Parisienne (cominciando a collaborare con personaggi come Guy Laroche e Hubert de Givenchy), trasferendosi poi a New York. Tornato in Giappone nel 1970, fondò il Miyake Design Studio e iniziò la sua brillante carriera di stilista di moda e designer – è del ’73 la prima sfilata a Parigi, dove la maison sfila tuttora – in un percorso caratterizzato dalla costante curiosità e dalla mescolanza di artigianato e nuovi materiali e tecnologie. All’interno delle sue collezioni si confonde il confine tra arte e moda, con frequenti rimandi alla cultura giapponese (celebri i riferimenti agli origami dei suoi abiti plissettati) tramite un equilibrio di colori e geometrie, tra complessità e minimalismo strutturale.
Dopo una carriera ventennale – e uno straordinario successo di vendite, tra abbigliamento, accessori, orologi e profumi – Miyake lasciò le creazioni di moda al collaboratore Naoki Takizawa, dedicandosi completamente alla ricerca. Ha avuto molti premi e riconoscimenti: nel 1993 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore in Francia e nel 2014 ha vinto il Compasso d’oro per le lampade IN-EI Issey Miyake realizzate per Artemide.
LA FONDAZIONE ISSEY MIYAKE
Il designer e stilista ha anche dato vita alla Fondazione Issey Miyake – meglio conosciuta come Miyaki Issey Foundation, alla giapponese – che, stando alle parole del suo padrino “mira a comunicare la gioia e il potenziale del design a un pubblico il più ampio possibile e a dare un contributo genuino alla società attraverso una serie di progetti ed eventi” e che punta a “promuovere l’artigianato innovativo radicato nella cultura giapponese supportando i processi e il know-how per stabilire un ambiente leader nel mondo per il design. Un altro degli obiettivi primari della fondazione è incoraggiare idee su come Paesi poveri di risorse come il Giappone possano vivere in modo sostenibile e trovare modi per ricostruire regioni che sono state tradizionalmente centri di produzione, ma sono state lasciate indietro dal mondo che avanza. A tal fine, è fondamentale stare sulle spalle dei giganti di ieri per perseguire le innovazioni di domani”. Con questo spirito, sulla Fondazione e la volontà di Miyake si basano progetti come l’importante centro culturale Tokyo Midtown nato per diventare fulcro della cultura del design in Giappone, guidata da strutture tra cui 21_21 Design Sight, in un edificio progettato da Tadao Ando, il Suntory Museum of Art e il Tokyo Midtown Design Hub.
Forte il suo legame con l’architettura e gli architetti, con cui ha lavorato per anni gomito a gomito come desiger, da cui ricordi come quello di un commosso David Chipperfield: “Sono rattristato di sapere di Issey Miyake. Un uomo brillante e bellissimo. La progettazione del suo negozio in Sloane Street nel 1985 ha segnato l’inizio della mia carriera. Per tre anni dopo, ho viaggiato per il Giappone progettando per lui una serie di piccoli negozi. È stata una parte fondamentale e formativa della mia esperienza progettuale. Issey Miyake era un uomo profondamente generoso, impegnato nella sperimentazione e nell’autentica indagine culturale e tecnica in un settore normalmente dominato dal superficiale e dall’immagine. Insieme ad Arata Isozaki e Ikko Tanaka, ha definito il design moderno in Giappone e ha ispirato una generazione. Ci mancherà lui e il suo bel sorriso”.
– Giulia Giaume
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