GuilmiArtProject agosto 2022
GuilmiArtProject sarà un luogo d’incontro e coabitazione per artisti di provenienza e pratiche diverse per avviare, continuare o concludere progetti sviluppati prevalentemente durante il 2022.
Comunicato stampa
Da sabato 7 agosto e fino al 31 agosto, tramite la formula classica su invito e la modalità più indipendente de Le chiavi di casa, GuilmiArtProject sarà un luogo d’incontro e coabitazione per artisti di provenienza e pratiche diverse per avviare, continuare o concludere progetti sviluppati prevalentemente durante il 2022. Guilmi per alcuni sarà luogo di sintesi e ozio; per altri occasione di raccordo con precedenti progetti; per altri ancora sito di sperimentazione ed innesco.
Con la formula Le chiavi di casa GuilmiArtProject ospita Shari DeLorian, Jadediah Caesar, Martina Pappalardo, che a sua volta invita il duo ME(A)LS per il progetto site specific Interazioni cromoempatiche.
Shari DeLorian, sound artist di base a Milano e Jadediah Caesar, artista visivo californiano che vive tra Los Angeles e Berlino, arriveranno tra il 7 e l’8 agosto per proseguire e sviluppare ricerche che nel caso di entrambi indaga sfere tangenti alla fede ma avulse da essa. Shari DeLorian avrà tempo fino al 18 agosto per nutrirsi dei silenzi guilmesi per implementare il repertorio di suoni e campionamenti legati alla natura e all’ambiente che potrebbero confluire nell’avviato Rubor Sanguinis, articolata composizione musicale ispirata alle visioni mistiche di Hildegard von Bingen, badessa tedesca del XII secolo, anch’essa compositrice, nonché autrice di una scrittura non ancora decodificata. Una performance Al Balcone di via Italia 30 coinvolgerà il pubblico nel percorso di ricerca di Shari DeLorian.
Jadediah Caesar continuerà ed espanderà The Votive Project, la ricerca pubblicata sul sito omonimo che unisce siti sacri di diversi continenti considerati sulla base delle loro caratteristiche e potenzialità espositive volontarie e/o spontanee. La tappa guilmese si concentrerà sul culto delle acque come generatore di display e performance sociale e sarà arricchita da video-interviste al costruttore del Santuario della Madonna Paradiso e a frequentatori del luogo di culto nella campagna guilmese. Dopo un sopralluogo primaverile, Caesar entra quindi nella prima delle molte fasi esecutive che si nutrono del territorio abruzzese e del supporto logistico
Reduce dalla prima azione pubblica a Vasto (CH), svoltasi il 5 e il 6 agosto, del collettivo transfemminista intersezionale Patate Bollenti (Patate Bollenti è una “creatura nata dal basso, partorita dalle donne e dalle soggettività lgbtqia+ che abitano il territorio tra l’Abruzzo e il Molise”), Martina Pappalardo trasferisce a GuilmiArtProject le sue competenze curatoriali invitando il duo ME(A)LS, composto da Elena Manfré (Alcamo, 1997) e Lorenzo Sbroiavacca (Trieste, 1989), per un dialogo serrato con il borgo appenninico in provincia di Chieti. Interazioni cromoempatiche si sofferma infatti sull’ecosistema vegetale locale per un esperimento scientifico che mira ad estrarre la clorofilla dalle foglie, attraverso l’immersione in una soluzione alcolica, con lo scopo di scindere la sostanza nelle sue diverse componenti cromatiche. Interazioni cromoempatiche si concluderà il 28 agosto con un finissage nella galleria La Pitech.
Contemporaneamente volgerà al termine la quarta tappa della residenza di produzione curata da Federico Bacci e Lucia Giardino riservata al progetto Mano-Vuelta di Juan Pablo Macías. Tramite Mano-Vuelta, l’artista messicano rinnova la collaborazione con GuilmiArtProject, iniziata nel 2014 con la creazione di BAS - Banca Autonoma dei Sementi Liberi da Usura e con il coltivatore Filippo Racciatti, custode di parte del patrimonio di BAS, nonché fornitore del mais per l’edizione viennese di Mano-Vuelta a cura di Oscar Cueto (una produzione Skulpturinstitut, MUME - nomadic Mexican Museum presentata alla galleria Angewandte, Vienna nel 2021). Mano-Vuelta ha come fine la produzione di una bevanda ricavata da mais biologico della varietà zapalote chico proveniente dall’istmo di Tehuantepec, in Messico.
La birra di mais Tesgüino (in Raramuri, ‘battito cardiaco’), è una bevanda cerimoniale preparata dagli indigeni Raramuri della Sierra del Tarahumara nel nord del Messico. Lo stesso gruppo di indigeni di cui scrisse diffusamente Antonin Artaud. La birra Tesgüino si prepara quando le diverse comunità Raramuri si riuniscono per il lavoro e le festività: “Gli indiani Tarahumara della Sierra Madre in Messico considerano ancora la Tesgüino una bevanda sacra che è parte integrante delle loro vite quotidiane [...]. Per i Tarahumara, la Tesgüino ha grande importanza sociale e culturale ed è usata in ogni occasione: dalle cerimonie di guarigione, al lavoro, alle feste, agli sport, agli incontri, alle risoluzioni di controversie e altro.” (José Regalado). A Guilmi Filippo Racciatti ha impiantato il mais di una pannocchia proveniente da Museum pieces, a 6000 year-old corn fossil, two agronomists and a geneticist in mostra alla Seconda Biennale di Yinchuan a cura di Marco Scotini (2018). In seguito alla raccolta nella seconda metà di agosto, il mais sarà sottoposto al processo di fermentazione per ricavarne la bevanda consumata collettivamente, imbottigliata e successivamente distribuita. Le fasi di semina, crescita, raccolta, germinazione e fermentazione del mais sono state accompagnate da discussioni e tavole rotonde con le comunità di agricoltori stabilitesi nelle aree rurali dell’Abruzzo e da performance sonore della batterista Hillary Binder, intese come doni al Chicomecoactl, il dio del mais, inventore della danza e la scrittura. “Mano-vuelta” è una locuzione che indica la pratica indigena e campesina del “darsi una mano” o “aiutarsi vicendevolmente” che Macías adotta in riferimento al processo collettivo di realizzazione della birra. Ascoltando i tempi della natura, le fasi conclusive del progetto si svolgeranno tra settembre e ottobre del 2022.
In residenza a Le chiavi di casa 2022
7 - 18 agosto: Shari DeLorian
8 - 12 agosto: Jadediah Caesar
18 - 28 agosto: Martina Pappalardo e ME(A)LS (Elena Manfré e Lorenzo Sbroiavacca)
Artista in residenza a GuilmiArtProject 2022
25 - 31 agosto: Mano-Vuelta quarta fase di produzione e open studio Juan Pablo Macías, a cura di Federico Bacci e Lucia Giardino
Eventi:
13 agosto dalle ore 19.00
sound performance e concerti: Shari DeLorian; Daniele di Girolamo; Eh Up Sound
Al Balcone, via Italia 30, Guilmi
28 agosto ore 18.00
Finissage: Interazioni cromoempatiche di ME(A)LS a cura di Martina Pappalardo
La Pitech, via Italia 26
Artista e curatore, Jedediah Caesar vive tra Los Angeles e Berlino. Ha ricevuto un BFA dalla School of the Museum of Fine Arts di Boston e un MFA dalla University of California di Los Angeles. Hanno ospitato sue mostre personali: l’Oakland Museum of California Art, Oakland, CA; il Museum of Fine Arts Boston, Boston, MA; il Blanton Museum of Art, Austin, TX; il Locust Projects, Miami, FL; LAXART, Los Angeles, CA; la Susanne Vielmetter Gallery, Los Angeles, CA, e D’amelio Terras Gallery, New York, NY. Il suo lavoro si trova in molte collezioni pubbliche, tra cui: New Museum, New York, NY; Blanton Museum, Austin, TX; Hammer Museum e LACMA, Los Angeles, CA. Il suo lavoro è apparso in pubblicazioni e appuntamenti d’arte, quali: Frieze, “Art Papers”, “Princeton Architectural Press”, “Sculpture Magazine”, “Texte zur Kunst”, “Art Forum”, “Mousse” e “The Village Voice”. Attualmente insegna al Department of Art and Art History della California State University a Bakersfield di cui dirige la galleria Todd Madigan.
Shari DeLorian è un sound designer e artista sonoro milanese, attivo in ambito di creazione musicale, sperimentazione sonora, live performance, installazione, musica per teatro e videoarte. La sua ricerca si concentra sulla registrazione di suoni concreti e un articolato processing di essi mediante varie modalità, digitali ed analogiche e l'utilizzo di ambienti reali e background noise da sfondo alle composizioni come possibilità immersiva per l'ascoltatore. A livello tematico, centrali sono i vincoli e le problematiche relazionali dell'essere umano attraverso metafore storiche, naturali, filosofiche, religiose. Nato a Milano nel 1985, ha pubblicato a partire dal 2009 diversi album ed EP per etichette discografiche italiane ed internazionali, spaziando dalla techno sperimentale, all'industrial e all'elettroacustica.
ME(A)LS è un duo di artisti composto da Elena Manfré (Alcamo, 1997) e Lorenzo Sbroiavacca (Trieste, 1989), entrambi diplomati all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Dal 2020 nasce ME(A)LS, progetto che unisce le loro soggettività distinte e peculiari. Il duo indaga il rapporto tra Natura, Tecnologia e Relazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie ai campi dell’indagine antropologica e psicologica, soffermandosi sul binomio automatismo-carnalità.
L’opera di Juan Pablo Macías (Messico, 1974) è una costante ricerca sull'anarchismo come critica della rappresentazione e manifesta in svariate forme quali: progetti editoriali, poesia, video, installazioni e performance. È redattore capo della rivista TIEMPO MUERTO (2012-in corso) e WORD+MOIST PRESS (2014-in corso), due progetti editoriali su anarchismo e pensiero libertario. Nel 2014 a GuilmiArtProject, in Abruzzo, ha ideato BAS - Banca Autonoma di Sementi Liberi da Usura, banca del seme che unisce parole e semi libertari come i due fondamenti principali della vita umana, tuttavia entrambi soggetti ad esclusività e pratiche monopolistiche. Il suo lavoro è stato esposto al Musée d'Art Moderne de la Ville, Parigi; Maison Rouge Parigi; Confort Moderne Poitiers; Villa Romana Firenze, Tranzitdisplay, Praga; Centro Nazionale per Arte Contemporanea, Mosca; Città del Messico,Museo Universitario de Arte Contemporáneo (MUAC); Museo de Arte Moderna (MAM), MUCA, Museo Carrillo Gil, Museo Ex Teresa Arte Actual, Sala de Arte Publico Siqueiros (SAPS); Museo Amparo, Puebla. È stato residente alla Fondazione Ratti a Como; Database a Carrara, Guilmi Art Progetto in Abruzzo; La Stanza della Seta in Sicilia e Discussione alla Fondazione Josef e Anni Albers in Senegal. Tra le altre, il suo lavoro fa parte delle collezioni di: Museo Amparo (MEX); Collezione la Gaia (IT), Nomas Foundation (IT); Colección Adrastus (ES)..
Martina Pappalardo (Lanciano, 1997) cresce a Vasto e si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino dove si è laureata al Biennio di Decorazione Arti Visive Contemporanee con una tesi intitolata Abruzzo forte e gentile, in cui conduce un’analisi sulle istituzioni artistiche attive in Abruzzo. Dal 2021 frequenta il Biennio di Visual Cultures e pratiche curatoriali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Tra le pubblicazioni: Marta Baldo, Interni espansi e Daniela Tasca, Luoghi della memoria: fra strutture concrete e plastiche in divenire in Sguardi II, Quinta Parete Editore, 2022, catalogo della mostra presso Lorenzelli Arte, Milano. Ha collaborato all’ampliamento della pagina Wikipedia su Lea Vergine. Attualmente fa parte del collettivo intersezionale transfemminista Patate Bollenti e ha contribuito all’organizzazione dell’omonimo festival.
GuilmiArtProject (GAP) è un programma di residenza artistica e di formazione ai linguaggi dell’arte contemporanea nel comune di Guilmi (CH) che si prefigge di implementare la sensibilità verso l’arte contemporanea in zone periferiche e rurali; offrire ad artisti il luogo e gli strumenti per la sperimentazione e il rischio e promuovere localmente, in Italia e all’estero il loro lavoro Dal 2007 Federico Bacci e Lucia Giardino invitano artisti nella propria casa in centro storico, al fine di una produzione in dialogo con la comunità, presentata in una festa corale intorno alla metà di agosto. Le attività di GAP includono azioni aprogettuali, laboratori esperienziali e formati di didattica dell’arte tra cui la Nuova Didattica Popolare, tenuta dal critico/pedagogo Pietro Gaglianò dal 2013 al 2017. In residenza nelle precedenti edizioni: Marco Mazzoni, Alessandro Carboni, Nicola Toffolini, Emanuela Ascari, DEM, Fabrizio Prevedello, Juan Pablo Macías, Elena Mazzi, Cosimo Veneziano, Daniele di Girolamo, Manrico Pacenti. Nel 2019 GAP inaugura il formato di self directed residency per artisti internazionali Le chiavi di casa. Tramite partecipazioni a convegni, mostre, pubblicazioni, GAP alimenta il confronto sulle residenze d’artista in Italia e all’estero. GAP è parte del network Art in Residence e tra i soci fondatori di STARE APS ETS.
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