Il collezionista Enea Righi nella direzione dell’Arte Fiera di Bologna. L’intervista

La fiera più antica d'Italia nomina un collezionista nella veste inedita di Managing Director a fianco del direttore artistico Simone Menegoi. È la prima volta che accade nel mondo delle mostre mercato dell’arte contemporanea. Abbiamo intervistato Enea Righi

Un’edizione piena di novità e di ritorni all’origine quella che si prepara per il 2023 di Arte Fiera Bologna. Lo avevamo già annunciato qui: l’appuntamento si svolgerà di nuovo a febbraio, nella sua consueta posizione nel calendario delle manifestazioni di mercato dell’arte contemporanea e aprirà ancora dall’ingresso di Piazza Costituzione, occupando i tradizionali padiglioni 25 e 26. Bolognafiere ha inoltre confermato il curatore Simone Menegoi alla guida della manifestazione, affiancandogli il collezionista Enea Righi nella veste inedita di Managing Director. 

CHI È IL COLLEZIONISTA ENEA RIGHI

Bolognese, nato nel 1956, Righi è stato ai vertici di un importante gruppo aziendale del settore sanitario. Collezionista dagli anni ’90, ha una passione particolare per libri, edizioni e cataloghi d’artista. Collabora con il Museion di Bolzano, ha coprodotto progetti ospitati dalla Biennale di Venezia e documenta, ha esposto le opere della sua collezione in mostre presso la Collection Lambert di Avignone, il Castello di Rivoli, il Grand Palais a Parigi e Palazzo Fortuny a Venezia.
E ora Arte Fiera. È la prima volta che un collezionista viene coinvolto in maniera così attiva nella organizzazione di una fiera e infatti la decisione per Righi di accettare l’incarico non è stata del tutto immediata. Lo conferma ad Artribune lo stesso direttore artistico Simone Menegoi, “da anni ho con Righi un rapporto di stima e dialogo, e sono entusiasta dell’opportunità di collaborare con lui ad Arte Fiera. La sua disponibilità in questo senso è una bella prova di generosità e di attaccamento alla sua città, Bologna. Gliene sono grato. Ringrazio anche alcuni amici comuni che, con affettuosa tenacia, lo hanno persuaso ad accettare la mia proposta. In questi primi giorni di lavoro comune Enea ha già dato un notevole contributo all’edizione a venire, collaborando con me e con la squadra di Arte Fiera con immediato affiatamento”. Hanno prevalso, inoltre la voglia di mettersi in gioco e un sentimento di romantica gratitudine nei confronti della storica fiera, la più antica di Italia. Ce lo ha raccontato lo stesso Righi in questa intervista.

Simone Menegoi e Enea Righi, ph. Alessandro Trapezio

Simone Menegoi e Enea Righi, ph. Alessandro Trapezio

Quasi 50 anni dalla nascita di Arte Fiera. Ritorno alla tradizione e un nuovo Managing Director che affiancherà Simone Menegoi. Perché ha deciso di intraprendere questa sfida?
È una sfida che ho accettato grazie all’insistenza di numerosi amici del mondo dell’arte. Ho riflettuto a lungo: è la prima volta che viene richiesto a un collezionista un apporto significativo nell’organizzazione di una fiera, con l’obiettivo di contribuire a renderla più vicina possibile a ciò che io stesso come collezionista e visitatore vorrei, per di più in poco tempo. È un processo del tutto nuovo nel panorama delle fiere d’arte italiane. I detrattori hanno subito sottolineato che non sono un professionista di gestione di fiere. È vero. Ma considerando che ho gestito sistemi molto complessi come manager aziendale, mi sono detto che una fiera non è poi tanto diversa.  A questo spero di aggiungere la sensibilità di come vorrebbe essere accolto un gallerista, un collezionista, un cittadino in una fiera d’arte. E poi le aggiungo una nota in un certo senso romantica. 

Ovvero?
Arte Fiera ci ha aiutato a crescere, da quasi 50 anni a questa parte, come collezionisti, amanti dell’arte, galleristi. Eravamo giovani ai primi albori del collezionismo e ci confrontavamo con gallerie che si erano appena affacciate al mondo dell’arte. Molti di quei giovani oggi sono diventati influenti collezionisti e molte di quelle gallerie calcano ora la scena nazionale e internazionale. Perché ho deciso? Perché viene sempre un momento nella vita di un collezionista o di una galleria in cui è necessario restituire una piccola parte di quello che il mondo dell’arte ti ha dato. In gran parte molto è nato da lì. Da Arte Fiera.

Qual è stata fino ad oggi come collezionista la sua esperienza delle fiere?
Nella catena del valore dell’arte la fiera è senza dubbio uno snodo importante. Il perno della catena è sempre la galleria, la cui funzione va recuperata e valorizzata. La fiera oggi ha un ruolo di business sempre più cruciale per le gallerie e serve per avvicinare un pubblico enorme che potenzialmente è fatto di giovani o nuovi collezionisti, il cui ruolo deve essere coltivato e implementato. Perché un collezionista partecipa a una fiera? Per relazioni, per la verifica del mercato, per capire come esso si muove, quali sono le tendenze e le eventuali innovazioni, per scovare il pezzo che ti intriga, che ti manca, che ti colpisce e di cui non puoi fare a meno.

Durante la pandemia le sono mancate?
Mi è mancato il rapporto con la quotidianità fatta di interessi, di incontri, di scambi. Dire che mi sono mancate le fiere sarebbe riduttivo.

Arte Fiera Bologna courtesy Arte Fiera

Arte Fiera Bologna courtesy Arte Fiera

Che tipo di contributo pensa di portare ad Arte Fiera?
Il mio ruolo è quello di Managing Director, con totale esclusione di ogni competenza della direzione artistica condotta da Simone. Il processo è interessante: portare la sensibilità di un collezionista alla definizione e realizzazione di un’accoglienza piacevole per cittadini, galleristi, colleghi collezionisti. Una fiera inclusiva, attenta alle trasformazioni sociali e ambientali, con una offerta di sevizi di buon livello qualitativo che si coniughino con la tradizionale accoglienza emiliana.

Come collaborerà con Simone Menegoi?
Continuerò ad avere con Simone un rapporto sincero di collaborazione e scambio professionale. Conosco Simone da tantissimo tempo. Nel 2016 aveva contribuito con un testo sulla performance al catalogo della mostra della mia collezione a Palazzo Fortuny a Venezia.

Una grande sfida, che per lo più avrà luogo nella sua città….
Una sfida che ho accettato all’inizio con una certa riluttanza. Ma nel momento in cui ho scelto e accettato la sfida è diventata un serio e ambizioso obiettivo: riportare Arte Fiera a quei connotati di accoglienza, buon cibo e piacere che l’hanno sempre contraddistinta. Bologna se lo merita.

Artefiera 2022 - ph. Irene Fanizza

Artefiera 2022 – ph. Irene Fanizza

A suo parere cosa cercano i collezionisti quando vanno ad una fiera?
Trascorrere del tempo di qualità assieme ad altri collezionisti, condividendo una delle passioni private più belle e stimolanti. E poi essere accolti e coccolati dalla città. L’essere collezionisti è un privilegio, una magnifica ossessione e in una fiera d’arte cerchi incontri, scambi, conferme o nuovi innamoramenti.

Quest’anno Arte Fiera lancia una sezione dedicata alle edizioni limitate, i libri d’artista etc. C’è il suo zampino?
È stata una piacevole sorpresa anche per me. La proposta di Simone collima con i miei interessi visto che colleziono anche edizioni e libri d’artista. Una passione nutrita negli anni grazie ad un rapporto speciale e privilegiato con l’indimenticabile Giorgio Maffei. Le edizioni come i libri d’artista sono una espressione che gli artisti sviluppano alla pari delle altre tecniche tradizionali. Un mondo appassionante e tutto da scoprire. Penso all’opera grafica di Giorgio Morandi, Vija Celmins oppure ai libri d’artista di On Kawara, Ed Ruscha, H.P. Feldmann, Alighiero Boetti.

Santa Nastro

www.artefiera.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

Scopri di più