Dino Benucci – Casentino… tempo ritrovato

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO GIORGI
via Cesare Battisti, 52014 , Poppi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì, sabato, domenica dalle 15 alle 19

Vernissage
04/09/2022

ore 11

Artisti
Dino Benucci
Curatori
Marisa Zattini
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

Domenica 4 settembre 2022, alle ore 11.00 presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea del Comune di Poppi – a Palazzo Giorgi, in via Cesare Battisti – alla presenza delle Autorità, si terrà l’inaugurazione della mostra dell’artista DINO BENUCCI (Pergine Valdarno, 1944) dal titolo “Casentino... tempo ritrovato”, a cura di Marisa Zattini.

Scrive Nicola Micieli nel catalogo edito da IL VICOLO Editore (f.to 21x29,7, pagg. 192, euro 40): «Mi accingo a visitare la suite degli oltre cinquanta dipinti a soggetto paesistico e floreale [...] di Dino Benucci qui raccolti, opere certo d’aprè nature, per derivazione visiva e, in parte, per presa diretta, ma che sono da ascrivere a un ordine interiorizzato dei valori pittorici perché in essi si traspone un poetico sentimento, e una memoria, del tempo e dell’essere nella natura. Li chiamerei, con Musorgskij, “quadri di un’esposizione”, per essere partiture pittoriche di musicalità sinfonica e quadri raccolti appunto per un’esposizione. Verranno difatti presentati [...] a Poppi, uno dei cuori polarizzanti del “paese dell’anima” dell’artista e testimonieranno le stazioni del ritorno di Benucci – mi sovviene il nóstos di Ulisse alla “petrosa Itaca” – a una terra per lui originaria, il “bel Casentino” dantesco che quei paesaggi li ha tutti ispirati nell’arco di circa vent’anni, animandoli d’un avvertibile afflato poetico».

Aggiunge la curatrice Marisa Zattini: «Dino Benucci è un artista che persegue da sempre‘la via dell’immagine’, che ha scelto un’arte di ‘presenza’ anziché di ‘assenza’ (per dirlo con le parole di Mario De Micheli), fedele a se stesso al di là delle tentazioni».

Jean Clair ha scritto parole che ben si addicono al nostro artista: «Se volessi predire ciò che potrebbe essere la pittura di domani, annuncerei una pittura aneddotica e superlativamente figurativa, che al posto di rifiutare il nostro mondo oggettivo, il quale dopotutto è il solo a interessarci in quanto uomini; oppure d’accettarlo benché è tutt’altro che soddisfacente per i sensi e per lo spirito; sia una pittura capace, con l’applicazione della tecnica più tradizionale, di ricostruire intorno a me un universo più vivibile».

DINO BENUCCI nasce il 14 maggio 1944 a Pergine Valdarno, Arezzo. Si trasferisce, giovanissimo, a Firenze e, nel 1964, espone con i pittori Manfredi, Midollini, Tredici e Pini al Comune di Castiglion dei Pepoli. Nel 1967 si stabilisce a Cesena, dove gli viene dedicata una personale alla Galleria “Il Portico”. Sono, questi, anni segnati da frequenti esposizioni personali in gallerie di Bologna (Galleria “Il Tempo”, 1970), Grosseto (Galleria “Il Tridente”, 1971), Brescia (Galleria “Shreiber”, 1972), Firenze (Galleria “Inquadrature 25”, 1973). È del 1976 il trasferimento a San Gimignano, in Toscana, terra che diviene protagonista assoluta, con i suoi paesaggi, dei dipinti dell’artista. Nel 1982 tiene una personale a Mantova alla galleria “Teatro minimo” e una alla Galleria “Volta dei Peruzzi”, a Firenze. I primi anni Ottanta sono segnati da un grande fervore creativo e delineano una sorta di svolta artistica evidente nel linguaggio pittorico di Benucci. L’artista dedica un ciclo di quadri al tema dei “capri”, figure mitiche di chiara ascendenza panica, esposti a Roma alla Galleria “Ca’ d’Oro” nel febbraio 1983.

Nel 1985 Dino Benucci lascia San Gimignano e si sposta prima a Firenze, poi a Forlì, infine a Longiano, sulle colline di Cesena. Sono anni di intensa ricerca artistica, che si riflettono nella lunga e tormentata esecuzione del grande quadro Crocifissione, iniziato ne1 1983 e terminato solo dieci anni dopo. Si susseguono ancora numerose personali e collettive in terra di Romagna: a Cesena, nel 1990, presso Il Vicolo - Sezione Arte; del 1992 è la personale presso la Chiesina dell’Ospedale, a Meldola (FC); del 1994 è la collettiva Omaggio a Melozzo, allestita nella Galleria Comunale di Palazzo Albertini, a Forlì e la personale alla Galleria Comunale - Palazzo del Ridotto e, parallelamente, presso Il Vicolo - Interior Design (Sezione Arte) di Cesena. Nel 1995 il critico milanese Giorgio Seveso lo invita alla collettiva Lo sguardo narrante, allestita nella Galleria Comunale d’Arte (Palazzo del Ridotto), a Cesena. Una significativa antologica gli viene dedicata dal Comune di San Gimignano nel 1997, dal titolo San Gimignano... come una reliquia. Nell’anno 2000 la Fondazione “Sergio Vacchi” lo invita al Castello di Grotti, alla mostra “Firenze contro Siena”: artisti fiorentini e senesi a confronto. Sempre nello stesso anno viene invitato alla mostra La Storia, il Sogno, l’Amicizia: otto artisti nel territorio di Roccastrada, allestita nella Villa comunale. Sei donne sono invece le protagoniste della mostra dell’artista sulle Imperdonabili alla Galleria di Palazzo Ghini (Cesena), tenutasi nel 2018. La mostra, che raccoglie in tutto tredici ritratti, riflette in modo eccellente il recente percorso artistico di Dino Benucci, le cui opere sono caratterizzate da una potente spiritualità. Nel 2019 realizza per Cesena l’opera “Omaggio, come una preghiera”, dipinto realizzato per la mostra collettiva dedicata al VII Centenario della Madonna del Monte, allestita nella Chiesa settecentesca di San Zenone.