Si è fatto ribattezzare Luca Michelangelo. Ma il suo vero nome è Etsuro Sotoo, discepolo di Gaudì. A lui va il blocco di marmo che ogni due anni Carrara dona a uno scultore internazionale
Negli anni precedenti hanno vinto artisti del calibro di Giò Pomodoro, Daniel Spoerri, Hidetoshi Nagasawa. Ma anche giovani lanciatissimi, come Rosella Biscotti, che proprio nel 2010, per l’ultima edizione, ricevette la pergamena e la classica scaglia di marmo, simbolici riconoscimenti del “Premio Michelangelo”: un’iniziativa tutta dedicata alla scultura, istituita a Carrara nel 1997, da un’idea […]
Negli anni precedenti hanno vinto artisti del calibro di Giò Pomodoro, Daniel Spoerri, Hidetoshi Nagasawa. Ma anche giovani lanciatissimi, come Rosella Biscotti, che proprio nel 2010, per l’ultima edizione, ricevette la pergamena e la classica scaglia di marmo, simbolici riconoscimenti del “Premio Michelangelo”: un’iniziativa tutta dedicata alla scultura, istituita a Carrara nel 1997, da un’idea di Giulia Mazzarol Pace, presidente dell’Associazione culturale Il Cerchio. Un artista di fama internazionale riceve in dono, con cadenza biennale, un blocco di marmo bianco statuario della dimensione desiderata, estratto delle storiche cave del “Polvaccio” – oggi dette “Cave Michelangelo” – proprietà dell’imprenditore e mecenate Franco Barattini.
Per il 2012 è toccato all’architetto di fama internazionale Etsuro Sotoo, giapponese, considerato il successore di Antoni Gaudì. Talmente apprezzato in terra spagnola, da aver avuto assegnato il cantiere della Sagrada Familia di Barcellona. Un amore, quello di Satoo per Gaudì, che lo ha guidato nella lunga fase di progettazione e realizzazione dei delicatissimi interventi per la straordinaria cattedrale modernista. Sue sono le centinaia di sculture che hanno completato il portale della Natività, suo è il restauro del chiostro del Rosario, entrambi danneggiati dai bombardamenti della guerra civile. Non solo una passione declinata nel nome dell’arte, però. L’incontro con Gaudì lo ha condotto sul sentiero della fede cristiana: convertitosi al cattolicesimo, si è persino fatto battezzare con il nome di Luca Michelangelo. Per lui l’arte non sarebbe che una “combinazione tra bellezza, scienza e religione“. Una vita consacrata al marmo e della scultura classica, dunque, con tanto di slancio mistico. Destinatario perfetto per il premio carrarese.
La cerimonia di premiazione si terrà domani sera al Porto di Marina di Carrara, alle ore 21.30, in presenza delle autorità locali.
– Helga Marsala
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