Come Simpodio
La stagione prende avvio con COME SIMPODIO, mostra personale di Roberto Orlando a cura di Ilaria Cascino.
Comunicato stampa
L’intera esistenza umana è narrata, perpetuamente, con l’impiego di metafore ed espressioni riconducibili al mondo vegetale, e tale legame uomo-flora testimonia, in modo ulteriore, l’abbandono illimitato al flusso delle metamorfosi vitali.
Diffusa da Aristotele e dalla scuola platonica, la concezione dell’inversione spaziale pianta-animale,
per la quale testa e radici assumono medesime funzioni, manifesta i processi di consapevolezza della propria identità, di relazione con gli esseri limitrofi e di adattamento all’ambiente. In tal senso,
abitare comporta l’alterazione delle forme in quanto prolungamento del proprio essere e delle
necessità funzionali.
Talvolta è proprio l’abituale quotidianità a celare straordinaria poesia e imprevedibile mutazione,
come per le ramificazioni simpodiali delle piante: una volta intrapresa la diramazione, risulta infattibile il riconoscimento della gemma originaria, poiché assorbita, ormai, dalle nuove radici generate. È da tale procedimento naturale, che Roberto Orlando inscena l’idea di interpretazione visiva volta al raggiungimento di uno stadio estremo o minimo dell’oggetto fino alla perdita della forma primaria, analoga al superamento del bulbo che avvia la radicazione.
Intraprendendo un perdurante scambio e adattamento con l’ambiente, l’oggetto vissuto ridisegna una serie di cose – superflue – utili al nuovo paesaggio domestico: istintivamente, si rivaluta l’atto
dell’abitare dove l’architettura accoglie, con ambiguità, sublime e deforme.
Così, tramite una intima sintesi tra funzionalità e straordinaria estetica, l’artista progetta elementi
sprovvisti di ritmi e direzioni che plasmano e rendono tangibile il piacere sensoriale ritenuto
necessario per la sopravvivenza.