Questo è il mio corpo (un’altra Ofelia)
Performance Questo è il mio corpo (un’altra Ofelia) di e con Giada Vailati e Francesco Sacco. Musica di Francesco Sacco. Disegno sonoro di Andrea Spontoni
Una produzione Cult of Magic realizzata con il supporto di Tagli e Museo Novecento Firenze. Spettacolo selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2022 – Network Anticorpi XL
Comunicato stampa
Frutto di un percorso di ricerca attorno al personaggio di Ofelia, la performance mette in scena un rituale di riappropriazione del corpo attraverso la perdita: movimento e suono si concentrano sulla ripetizione, creando un loop in cui il corpo da soggetto agente diventa agito, perde volontà e intenzione, iniziando a esistere solo all’interno della gabbia del movimento ricorsivo, destinato a ripetersi in un ciclo potenzialmente eterno.
Una rilettura che, in una riflessione sul possesso dei nostri corpi all’interno di una dimensione sociale ed etica, avvicina il personaggio di Ofelia alle figure sacre: la purezza in un mondo contaminato (dai peccati degli uomini o dal “marcio in Danimarca”) fa perdere il possesso di un corpo che, investito dalla predestinazione, da proprietà del padre diventa pubblico, facendosi agnello sacrificale.
Movimento e suono, per la prima volta spazializzato in ottofonia, generano un loop sempre più estenuante, che è contemporaneamente costrizione e liberazione, perdita di controllo e riappropriazione, raggiungimento del limite di sopportazione fisica e superamento. Nello spazio di indagine fra questi due poli sorgono le domande: sono conciliabili l’exemplum cristiano del sacrificio con un umanesimo del corpo? Viviamo ancora situazioni in cui corpo e virtù possono configgere? I nostri corpi ci appartengono?