Robert Janitz – Carmina Burrata
San Carlo Cremona è felice di annunciare Robert Janitz con “Carmina Burrata”, quarta mostra del progetto San Carlo ospitata all’interno della chiesa seicentesca sconsacrata di San Carlo.
Comunicato stampa
San Carlo Cremona è felice di annunciare Robert Janitz con “Carmina Burrata”, quarta mostra del progetto San Carlo ospitata all’interno della chiesa seicentesca sconsacrata di San Carlo in Via Bissolati 33 a Cremona. La mostra personale di Robert Janitz sarà aperta al pubblico dal 24 settembre 2022 al 10 gennaio 2023. Per il primo anno del progetto San Carlo Cremona (settembre 2021 - settembre 2022), l’artista newyorkese Servane Mary ha invitato amici artisti ad esporre nello spazio cremonese. Ogni mostra che ha fatto parte di questo programma è stata una presentazione personale site-specific del lavoro di un artista, caratterizzato da media differenti. La serie ha avuto inizio con la pittura: Servane Mary, “Glitches”; è proseguita con la scultura: Mark Handforth, “White- Light-Whirlwind”; con la video arte e la performance: Dara Friedman, “The Tiger’s Tail”; e termina ora con la pittura di Robert Janitz in “Carmina Burrata”.
Robert Janitz fonda la sua installazione su un interrogativo che continua a porre a se stesso: cos’è lo spazio espositivo standard chiamato “white cube” e cosa fa al suo “contenuto”?
È uno spazio neutro? Uno spazio commerciale? O può essere anche uno spazio sacro?
Robert Janitz ha iniziato ad indagare il “white cube” nel 2021 presso Casa Gilardi, il gioiello modernista di Luis Barragan. Sei mesi dopo, la domanda è stata nuovamente posta presso Villa Ipranosyan a Istanbul, una meravigliosa villa decorata del XIX secolo, e ancora ad inizio estate 2022 presso lo pseudo pre-colombiano Museo Anahuacalli di Diego Rivera. La sua nuova mostra qui in Italia trova un altro fondamento storico: la chiesa barocca di San Carlo a Cremona. Se Casa Gilardi rappresenta il “cubo colorato”, il Museo Anahuacalli ha dato forma alla sua roccia nera di origine lavica per ottenere dei falsi archi Maya, basati sulla diagonale.
Nella chiesa di San Carlo, invece, tutto ruota intorno alle arcate delle cappelle laterali e ai soffitti a volta, il tutto decorato da affreschi deterioratisi nel tempo.
“Se si può postulare che un muro ha due lati, si deve supporre che un dipinto ne abbia uno solo” afferma Robert Janitz. La navata della chiesa è attraversata diagonalmente da un muro, che separa il volume in due lati. Le arcate della parete temporanea rispecchiano l’architettura della chiesa. Ricordano un ponte ferroviario, un acquedotto. Un lato presenta sei dipinti in bianco e nero e l’altro lato accoglie quadri molto colorati. Si può percorrere avanti e indietro, camminare e tessere la trama tra un lato e l’altro della parete. Janitz lascia lo spettatore libero di “leggere” i lavori o meno. L’intervento dell’artista nello spazio, riferimento al libro “L’arte della memoria” di Frances Yates, funziona come un mezzo per strutturare il passare del tempo e delle immagini e dei significati ad esso collegato.
“Carmina Burrata”, il titolo della mostra presso San Carlo, parafrasa in modo irriverente l’altrettanto irriverente raccolta di poesie medievali Carmina Burana e indica la Burrata come un prodotto a forma di globo riconoscibile universalmente, presente sia nel vecchio che nel nuovo mondo - “se sei quello che mangi, forse c’è una speranza di capirsi” afferma l’artista.
Robert Janitz è un artista tedesco che vive e lavora a Città del Messico. Janitz è noto per i suoi grandi dipinti astratti realizzati con olio, cera e farina su uno sfondo monocromatico. I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre internazionali, personali e collettive, tra le quali: Canada Gallery, New York; KÖNIG GALERIE, Berlino; KÖNIG LONDON, Londra; Saenger Galeria, Città del Messico; Sevil Dolmaci, Istanbul; Casa Gilardi, Città del Messico; Museo Diego Rivera-Anahuacalli, Città del Messico; the Centre Regional Art Contemporain, Montbéliard, Francia; the PEANA, Monterrey, Messico; Kunst Museum Winterthur, Svizzera; CLEARING Bruxelles; KÖNIG SEOUL, Seoul, Corea del Sud. I suoi lavori fanno parte delle seguenti collezioni istituzionali: SFMoMA, San Francisco; Bass Collection, Texas; Carole Server Collection, New York; Collection VR d’Afflaux, Parigi; Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Italia; Foundation CALOSA, Messico; AmorePacific Museum, Seoul, Corea del Sud; Hall Art Foundation, Vermont; Tomio Koyama, Tokyo; Goetz Collection, Monaco, Germania.