A Milano spazio d’arte nascosto dietro al negozio di piante: il progetto di Palma e Case Chiuse
Da fuori è un negozio di piante tropicali, che in realtà è anche un progetto d’artista. L’ultimo di una lunga serie che porta l’arte fuori dai suoi schemi abituali intrecciandola con mondi sempre diversi. Ce lo ha raccontato il suo autore
Dopo l’apertura di Roma e Torino, il progetto commerciale&culturale Palma arriva anche a Milano, negli spazi di Via Rosolino Pilo 14. Se questo indirizzo vi dice qualcosa è perché qui ha avuto sede Case Chiuse HQ di Paola Clerico. Ora tra le due realtà è stata sancita un’alleanza che porta ad un progetto unico nel suo genere. Attività commerciale, centro espositivo o spazio per workshop? C’è posto per tutte queste diverse anime nel progetto Palma dell’artista romano Gabriele De Santis, classe 1983, il cui intento è diversificare il pubblico e aprire le porte a tutti, addetti ai lavori e non. “È un’opera d’arte mascherata da negozio di piante che si muove su entrambi i fronti, quello botanico e quello artistico”, spiega ad Artribune l’artista, fornendo la sua personale definizione del progetto. “C’è un’attenta ricerca scientifica sulla nomenclatura e sulla tassonomia delle specie vegetali, offriamo servizi di vendita e consulenza ad alto livello; allo stesso tempo, esponiamo opere mie e di altri artisti con cui collaboriamo, tra cui Jonathan Monk e Catherine Biocca a Roma, mentre qui a Milano avremo presto dei vasi d’artista realizzati da Vedovamazzei”. Mentre lo spazio principale sarà occupato dalle piante con il brand Palma, quello sul retro continuerà ad essere sede operativa di Case Chiuse, con esposizione di opere, sede dell’ufficio, luogo di incontro.
PALMA: IL PROGETTO DI GABRIELE DE SANTIS APRE A MILANO
Non è un caso che il camaleontico Palma si sia intrecciato con l’altrettanto nomade progetto di Paola Clerico: Case Chiuse, infatti, è nata nel febbraio del 2014 come piattaforma di produzione e consulenza nell’ambito del contemporaneo e ha organizzato mostre in ambienti domestici per cinque anni. Solo nel 2020 ha aperto il suo quartiere generale in Porta Venezia, luogo di lavoro e spazio espositivo per accogliere progetti in sinergia con quelli esterni. L’emergenza pandemica ha circoscritto il raggio di azione e per due anni lo spazio ha dovuto accogliere tutti i progetti che non potevano essere realizzati nei luoghi prescelti. Lo scorso aprile 2022 Case Chiuse è finalmente tornata a produrre al di fuori della sede e si è innescato un ripensamento di utilizzo degli spazi; di concerto con l’arrivo di Palma la programmazione di mostre riprenderà il suo nomadismo all’interno delle case private, tornando alle origini. Anche se comunque nello spazio sul retro non mancheranno mostre, presentazioni, incontri. “Palma è un progetto straniante nel suo essere fuori dagli schemi: ci sono alcune persone che entrano nel negozio e si fermano all’acquisto di piante, altre che si intendono di arte e transitano per raggiungere la galleria. Inoltre, ogni sabato organizziamo workshop gratuiti in tutte le sedi, per avvicinare le persone al mondo botanico”, prosegue De Santis.
“L’ARTE DI APRIRE NEGOZI” NELLA RICERCA DI GABRIELE DE SANTIS
Ma perché questa ossessione per le piante? “Le piante sono bellissime, scultoree, hanno forme incredibili e sono un filo conduttore presente in tutta la storia dell’arte. Tutti i più grandi pittori hanno iniziato dall’osservazione di piante e della natura, e ancora oggi sono molto usate nelle scuole del disegno. Si tratta di elementi che cambiano di giorno in giorno, mai uguali a se stesse, che conservano il proprio fascino sia da vive che da morte”. Quella di mescolare pubblici e mondi differenti, invece, è una volontà che nella ricerca di De Santis nasce ben prima di Palma: a partire dal tentativo di dar vita a una giungla all’interno di una galleria, seguito poi dall’esperimento di Ortica, il bar creato all’interno di Frutta Gallery di Roma nel 2018, tra piante, caffè specialty e esposizioni collettive con altri artisti; a Londra ha allestito una mostra fissando le tele a un’altezza superiore a quella consueta, permettendo al pubblico di fruirne grazie a un tappeto elastico su cui saltare; fino a OOO, il progetto organizzato a Torino in concomitanza con Artissima in cui in vendita questa volta c’erano stanze per bambini. Uno spirito situazionista che è diventato ormai tutt’uno con la sua ricerca: “È qualcosa che crea un senso di circolarità e risulta al tempo stesso stimolante. Un approccio che considero parte integrante del mio lavoro: per me aprire un negozio equivale a dipingere una tela”.
– Giulia Ronchi
https://www.casechiuse.net/
http://www.palmapalmapalma.com
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