Marco Petean – Studio Visit
Il titolo dà subito al pubblico una prima indicazione su quanto troverà in esposizione. Le opere raccontano, infatti, l’interesse che Petean ha per gli spazi interni e nello specifico per gli studi d’artista.
Comunicato stampa
Con la mostra di Marco Petean che si inaugura domenica 18 settembre ai Magazzini del Sale di Villa Ottelio Savorgnan di Ariis, riprende un legame tra l’artista e le curatrici Eva Comuzzi e Orietta Masin interrotto due anni fa a causa della pandemia che aveva costretto alla cancellazione di molti eventi della rassegna di arte contemporanea LIMINALITÀ - Betwixt and Between tra cui la personale di Petean.
STUDIOVISIT era e rimane il titolo della mostra che Eva Comuzzi presenterà al pubblico arricchita da una integrazione di lavori recenti. Un progetto patrocinato dal Comune di Rivignano Teor e promosso dal Circolo ARCI Cervignano APS a cui le curatrici hanno affidato l’organizzazione.
Il titolo dà subito al pubblico una prima indicazione su quanto troverà in esposizione. Le opere raccontano, infatti, l’interesse che Petean ha per gli spazi interni e nello specifico per gli studi d’artista, luoghi dall’atmosfera carica di ordine e caos, di tensione mista a calma, che l’artista rielabora e reinterpreta in una sorta di teatrini realizzati in terracotta policroma. Luoghi che Petean ha visitato realmente o ‘virtualmente’ che diventando testimoni del segreto della creazione nascosto dietro a tele in attesa di essere completate, a tavoli coperti di tubi di colore, pennelli, libri, fogli di carta, disegni...
In queste opere la tematica della Liminalità, che veniva trattata nella rassegna del 2020-21, è sottesa tra le quattro pareti di stanze considerate da sempre luogo del mistero, dove le pratiche di trasformazione operate dagli artisti, oltre ad avere carattere di sperimentazione, ci introducono in una condizione di potenzialità che sta fuori dall’ordinario. Luogo di rivelazioni e disvelamenti, lo studio dell’artista è senza dubbio uno spazio liminale dove, grazie a uno stato sospeso tra ciò che non è ancora e ciò che sarà, prendono vita le opere d’arte. Oltrepassare le loro soglie richiede il rispetto di chi riconosce di avere ottenuto un gran privilegio e questo Marco Petean lo sa benissimo. In mostra troveremo quindi esposti una selezione di lavori dal ciclo degli ‘Studi d’artista’, tra cui una quindicina di inediti realizzati durante il lockdown, che rappresentano gli studi di alcuni artisti della nostra Regione come di altre realtà italiane. Ma quello di Marco Petean è un racconto che non si ferma ai soli artisti contemporanei conosciuti. Prosegue ispirandosi in una appassionata, quanto precisa ricerca di fotografie, testi, documentari, interviste e letture riguardanti i grandi artisti storici rappresentati nel loro studio. Il racconto di Petean è racchiuso in piccole boxes, definite anche dalla critica “teatrini dell’arte”, ricche di colori e particolari in grado di trascinare lo spettatore in un viaggio coinvolgente nel cuore della storia dell’arte.
Per Marco Petean, nato a Udine nel 1976 e attualmente residente a Cervignano del Friuli, questa è la seconda esposizione personale dopo quella del 2019 presso la Galleria La Fortezza di Gradisca d’Isonzo in cui vennero proposte le prime opere di questo ciclo.
La mostra, a ingresso gratuito, è realizzata in collaborazione con il Comitato Villa Ottelio Savorgnan e NASAC (Nuova Accademia delle Arti Storico-Artistiche Contemporanee) e sarà visitabile fino al 9 ottobre con aperture sabato e domenica dalle 10 alle 12.00 e dalle 17 alle 19, o su appuntamento contattando l’artista ([email protected])