I dimenticati dell’arte. Alberto Denti, il nobile medico e scrittore

Fu una vita avventurosa quella del duca Alberto Denti di Pirajno: prima medico al fronte, poi scrittore e addirittura appassionato di gastronomia. Qui vi raccontiamo la sua storia

Coraggioso, eclettico, cosmopolita. Il duca Alberto Denti di Pirajno (La Spezia, 1886 ‒ Roma, 1968) faceva parte di quella tipologia di aristocratici di un tempo, perfettamente a suo agio nei salotti dell’alta società come sotto una tenda di una tribù berbera, temprato dalla sua classe sociale a mantenere alta la dignità in qualsiasi situazione.

LA STORIA DI ALBERTO DENTI

Una vita assai avventurosa quella del duca, nato alla Spezia da un padre siciliano ‒ allora responsabile del porto della città ligure ‒ e da una madre inglese. Alberto studia medicina e comincia la sua carriera di medico sul fronte della Prima Guerra Mondiale, per proseguire in Macedonia e nel 1924 in Tripolitania, a seguito di un reparto speciale comandato da Amedeo d’Aosta, al quale Denti era molto vicino, tanto da descriverlo così: “Questo giovane meraviglioso pareva fatto di luce e aveva il dono di diffondere intorno a sé la vitalità della sua anima ridente”. Tra le dune del deserto libico, dove gli ufficiali italiani avevano difficoltà a entrare in contatto con le tribù locali di fede musulmana, Denti veniva chiamato nei villaggi più remoti per curare i malati, vivendo esperienze anche estreme che ha raccontato nel libro Un medico in Africa, pubblicato nel 1952 da Neri Pozza, tradotto in diverse lingue, apprezzato da Karen Blixen e definito da Stefano Malatesta “il più bel libro che un italiano abbia mai scritto sulla Libia”. Pagine dove Denti descrive il suo ruolo nelle diverse cariche ottenute al seguito del duca d’Aosta, prima come funzionario coloniale e poi in qualità di prefetto di Tripoli dal 1941. Così lo descrive Malatesta: “Era uno di quei pochi funzionari integerrimi, conoscitori profondi dell’anima africana, che da soli riuscivano a far marciare le colonie italiane. Fu lui a consegnare come prefetto di Tripoli la città al generale Montgomery e a firmare la resa italiana. Poco tempo dopo venne spedito, assieme a molti altri prigionieri, in campi di concentramento in Kenya, dove rimase fino al 1947, guardato con sospetto e rispetto. I carcerieri avevano timore di questo omone dal piglio autorevole e sicuro che parlava con l’accento di un lord inglese e aveva lo stesso aplomb, pur essendo italiano”.

Alberto Denti di Pirajno

Alberto Denti di Pirajno

LETTERATURA E GASTRONOMIA SECONDO ALBERTO DENTI

Tornato dalla prigionia, Denti comincia a pubblicare opere di narrativa: nel 1956 esce in lingua inglese A Grave for a Dolphin, che ha ispirato la canzone di David Bowie Heroes (1977). Il suo primo romanzo in italiano è Ippolita (1960), che vince il premio Orio Vergani nel 1961, e quattro anni dopo esce per Longanesi La mafiosa, candidato al Campiello l’anno seguente.
In parallelo alla narrativa, Denti scrive colti e raffinati testi di gastronomia, come Il Gastronomo Educato (1950) e Siciliani a tavola. Itinerario gastronomico da Messina a Porto Empedocle, pubblicato postumo da Longanesi nel 1970. Non si tratta di semplici manuali di ricette, ma di veri e propri testi per coniugare gastronomia e savoir vivre, come si evince da questo brano tratto da Il Gastronomo Educato: “Se sentite che qualche lord inglese, appena alzato, mangia uova, bacon, pesce fritto e marmellata, o che un americano, magnate della cellulosa, divora al mattino mezzo chilo di prosciutto ed un’insalatiera di avena al latte, non vi venga in mente di imitarli. Non diverrete lord: non sarete, per questo, un magnate americano”. Come se non bastasse, tra le opere di Alberto Denti figura anche la raccolta di versi Il minareto incantato, pubblicata sotto lo pseudonimo del poeta turco Hasân-El-Tarâs nel 1972, con la prefazione dell’islamista Francesco Gabrieli.

Ludovico Pratesi

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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