Filippo Minelli – Bikini Mururoa

Informazioni Evento

Luogo
POSTMASTERS GALLERY
Via G.M. Crescimbeni 11 00184 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
21/09/2022
Artisti
Filippo Minelli
Generi
arte contemporanea, personale

Prima mostra personale di Filippo Minelli (1983) con la galleria.

Comunicato stampa

PostmastersROMA is pleased to announce the first solo show by Filippo Minelli (1983) with the gallery. After many years abroad, the Italian artist working on a new political reading of contemporary landscape, is finally showing in Italy his most renown works.

The title of the exhibition Bikini Mururoa refers to the atolls in Oceania used by Western Governments between 1946 and 1996 as sites of nuclear tests for military purposes. While these names have an exotic appeal in the West, this is a perfect example of Western countries – who enjoyed a golden era of abundance and growth – taking advantage of colonial narratives to conceal the reality of violence towards foreign resources for their own benefit. This inconsistency between meta-narratives and reality is the Italian artist key to frame a perception of truth, history, and reality that is everything but real. Minelli’s works are meant to capture this inconsistency, that is, everything which is not evident but ought

to be disclosed. Rooting his practice in a nomadic method, he is interested in things that are not what they meant to be, things that emerge as something they aren’t.

The concept of globalization continues to be considered as the only way of progress, without addressing the impact and consequences of it on the world. In light of recent world events, the structures of various systems are beginning to shift and to uncover aspects which have been concealed for decades. These aspects are disclosed in Bikini Mururoa to provide the audience a portrait of the Neoliberal Western ideology which seems to be coming to an end.

The show presents photography, installations, and paintings made around the world in peripheral areas of conflict. Friction is also present in the works as they all incorporate the aesthetic of exoticized beauty and the remains of the industrialized world.

Photos from ‘Silence Shapes’ series portray tear gas bombs typically used in guerilla warfare, but diffused in romantic landscapes. The paintings revealing common plants and weeds are made with spray paint over elements from the anthropic landscape. The large scale installation is assembling common industrial materials, commercial marketing supports, and idealized exotic references such as a palm tree, sunsets imagery, and imaginative flags exposing the inconsistency between representation and reality as well as the possibilities of interpretation that lay in between.

Minelli decontextualizes the use of tear gas, reverses the function of flags, and alters protest slogan aesthetics to disclose the truth of Bikini Mururoa: the politics of an introspective and anthropological truth.

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PostmastersROMAè lieta di annunciare la prima mostra personale di Filippo Minelli (1983) con la galleria. Dopo molti anni all'estero, l'artista italiano che lavora su una nuova lettura politica del paesaggio contemporaneo, espone finalmente in Italia le sue opere più significative.

Il titolo della mostra Bikini Mururoa fa riferimento agli atolli dell'Oceania utilizzati da Governi Occidentali tra il 1946 e il 1996 come sito di esperimenti nucleari a scopo militare.
Sebbene questi nomi suggeriscano un fascino esotico, questo è un perfetto esempio di come molti paesi occidentali – che hanno goduto di un’epoca di abbondanza e crescita in quel periodo – hanno sfruttato a loro vantaggio narrative coloniali per nascondere una realtà violenta verso le risorse estere. Questa incoerenza tra meta-narrazioni e realtà è la chiave che consente all’artista di inquadrare una percezione di verità, storia e realtà che è tutto fuorché reale. Le opere di Minelli mettono in luce questa incongruenza, catturando così ciò che non è evidente ma che dovrebbe essere rivelato. La sua pratica nomade si concentra sulle cose che non si manifestano per come è il loro essere, e che quindi emergono come quello che non sono.

L’idea di globalizzazione è tuttora considerata come l’unica strada per il progresso – senza tenere incontro degli effetti e dell’impatto della stessa nel mondo. Solo alla luce dei recenti eventi mondiali le strutture di vari sistemi hanno cominciato a mutare e a svelare aspetti che sono stati nascosti per decenni. Bikini Mururoa svela e porta alla luce questi punti d’ombra fornendo al pubblico un ritratto dell'ideologia neoliberista occidentale che sembra ora giungere al termine.

La mostra presenta fotografie, installazioni e dipinti realizzati in aree periferiche di conflitto, in vari luoghi del mondo. Questo attrito è presente in ciascuna opera poiché tutte includono a loro volta sia un’estetica di bellezza esotica sia i resti e detriti del mondo industrializzato.

Le foto della serie "Silence Shapes" ritraggono fumogeni - simbolo delle violenze e delle guerriglie urbane – ma diffusi in romantici e incontaminati paesaggi.
I dipinti che lasciano intravedere profili di erbe comuni sono realizzati con vernice spray su elementi del paesaggio antropizzato. La grande installazione assembla comuni materiali industriali, supporti per marketing e riferimenti esotici idealizzati come una palma, l’immaginario dei tramonti e fantasiose bandiere, mettendo in luce l’incongruenza tra rappresentazione e realtà, nonché le molteplici interpretazioni che esistono nel mezzo.

Minelli decontestualizza l’uso dei fumogeni, inverte la funzione delle bandiere e attinge dal patrimonio estetico della protesta per svelare la realtà di Bikini Mururoa: portare la politica su un piano antropologico e introspettivo.