L’epopea di un guanto perso nello spazio
Un astronauta, un guanto e le distanze infinite dello spazio. Sono questi gli ingredienti di “Glove”, il corto animato di Alexa Lim Haas e Bernardo Britto. Un video sulla memoria degli oggetti
Può un oggetto apparentemente inutile conservare i ricordi, le sensazioni e la cultura della specie che lo ha creato? È questa la domanda da cui prende spunto Glove, il cortometraggio animato diretto dal duo composto da Alexa Lim Haas e Bernardo Britto.
Prodotto nel 2016, ma solo di recente lanciato sul web, il video ha come protagonista un guanto, appunto, perduto nello spazio da un astronauta impegnato in un’esplorazione interstellare.
“GLOVE” DI ALEXA LIM HAAS E BERNARDO BRITTO
Un po’ come i guanti “spaiati” che in inverno troviamo sui marciapiedi delle nostre città, così il soggetto di questa storia si è sfilato sciaguratamente dalla mano che lo indossava. Libero di fluttuare nel vuoto del cosmo, e di osservare la Terra dalla prospettiva delle stelle, il guanto si lascia andare a un profondo monologo che parla della sua storia e di quella dell’umanità. Lungo è, infatti, il viaggio di questo indumento: partito da una fabbrica del Delaware e arrivato ai confini dell’universo.
LA STORIA ISPIRATA ALL’ASTRONAUTA EDWARD WHITE
La storia, raccontata con una costruzione narrativa capace di unire microcosmo e macrocosmo, fa riferimento a un evento realmente accaduto nel 1965, quando un guanto si sfilò dalla mano dell’astronauta Edward White durante la missione Gemini 4. L’indumento fluttuò in orbita per mesi, disintegrandosi una volta raggiunta l’atmosfera terrestre. Alexa Lim Haas è un’artista e regista multidisciplinare di New York. Bernardo Britto è uno scrittore e regista di Rio de Janeiro. I due collaborano da quando si sono incontrati alla Tisch School of the Arts della New York University, e hanno lavorato insieme anche per i cortometraggi Agua Viva e Yearbook. Glove è la loro prima opera in co-direzione, ed è stata premiata in diversi festival di cinema internazionali.
– Alex Urso
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati