In Cina un’ex mensa operaia diventa spazio culturale

Una reinterpretazione astratta del periodo "rosso". È l'intervento dell'architetto e fotografo Aurélien Chen per rinnovare una mensa cinese degli Anni Cinquanta collegata a una miniera di carbone, nella città di Shijiazhuang. Qui trovate il suo progetto in parole e immagini

Questo edificio degli Anni Cinquanta aveva la funzione di mensa per gli operai della miniera di carbone. È situato nelle immediate vicinanze degli ex edifici dell’amministrazione, strutture storiche costruite nel 1912 da architetti tedeschi, una architettura europea segnata da un utilizzo intensivo degli elementi ad arco.
Si trattava di riattivare questo edificio particolarmente fatiscente e di creare una omogeneità con gli edifici storici adiacenti attraverso leggere trasformazioni delle facciate. La disposizione interna è stata guidata da un approfondito studio storico dei colori, dei materiali e dell’arredamento dell'”epoca comunista”, che sono stati reinterpretati in maniera più astratta e contemporanea. Infine, la trasformazione degli spazi doveva permettere un adattamento a nuovi e vari utilizzi: caffè letterario, mostre, eventi, conferenze ecc.

Facciata nord dell'ex mensa © Aurelien Chen

Facciata nord dell’ex mensa © Aurelien Chen

DA MENSA OPERAIA A SPAZIO PER LA CULTURA

I muri originali, latori di tracce storiche e autentici testimoni di un’epoca, sono stati conservati e valorizzati il più possibile; diventano gli elementi forti intorno ai quali si articolano gli spazi. Ogni elemento storico conservato serve da base per le nuove funzioni. I ripiani diventano un doppio piano di lettura; il muro diroccato, dove sono ancora leggibili gli slogan dell’epoca dipinti in caratteri rossi, diventa supporto per lo spazio bar.
Al centro, una parete a stecche ricrea spazialmente e in maniera astratta un motivo floreale con in mezzo una tela. Questo motivo, tipico dell’epoca “rossa”, in origine era situato sul controsoffitto che ha dovuto essere demolito. Questo oggetto propone una moltitudine di funzioni possibili: accoglienza, esposizione, riposo, spazio “tavola rotonda e discussione” ecc. Il resto dell’arredamento di questo spazio principale è trattato a curve, per una massima fluidità e una grande flessibilità di utilizzo. Gli spazi di lettura individuali seguono, dal canto loro, un’organizzazione in cerchi concentrici, ispirata dalle plafoniere esistenti. Tutte le librerie sono discretamente integrate nell’arredamento, per una lettura chiara dello spazio.

Angolo lettura nei serbatoi in cemento di recupero del piano interrato © Aurelien Chen

Angolo lettura nei serbatoi in cemento di recupero del piano interrato © Aurelien Chen

IL CANTIERE E LE SCOPERTE

Durante la fase di cantiere, sono stati scoperti e valorizzati delle aperture ad arco e un sotterraneo con le volte in pietra. Sono state create delle alcove ad archi nello spazio ristoro; offrono un’atmosfera intima e creano continuità con i due archi esistenti.
Sulla facciata è stato creato un nuovo volume per inserirvi la scala che conduce al piano interrato, lasciando così libere le tramogge esistenti e creando una relazione tra la hall principale e le volte dello spazio sotterraneo. Questo nuovo volume è trattato ad archi. L’intervento nel piano interrato è minimale per preservare l’atmosfera particolare del luogo; i serbatoi in cemento preesistenti sono trasformati in angoli per la lettura e in spazi espositivi.
Le altre aperture in facciata sono anch’esse trattate ad archi, con l’aggiunta di una modanatura in metallo blu che riprende la particolare disposizione delle finestre esistenti.

– Aurélien Chen

https://aurelien-chen.com/

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Aurélien Chen

Aurélien Chen

Aurélien Chen è architetto, ingegnere edile e fotografo di architettura, con vent'anni di esperienza internazionale, su progetti di grandi e piccole dimensioni. Dopo dieci anni trascorsi con Cui Kai a Pechino (CADG), dove si è specializzato in strutture culturali e…

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