Camille Blatrix – Rotten to the Core
Ordet presenta Rotten to the Core, una mostra personale dell’artista francese Camille Blatrix (Parigi, 1984), le cui opere danno vita a una narrazione ironica e surreale.
Comunicato stampa
Ordet presenta Rotten to the Core, una mostra personale dell’artista francese Camille Blatrix (Parigi, 1984), le cui opere danno vita a una narrazione ironica e surreale. Oggetti, simboli e codici culturali sono i componenti rielaborati di un racconto allegorico che evoca visioni, fantasmi, fantasie e pericoli.
THE UNFORBIDDEN FRUIT
A chi di competenza
In Dole Sunshine Company, la Giornata Internazionale della Frutta è un momento di solenne riflessione. Questo ha suscitato in noi una sorta di rivelazione. Per tale motivo, con il massimo rispetto per il vostro Santo Ufficio, crediamo che sia finalmente giunto il momento di affrontare una questione vecchia di migliaia di anni. Il più clamoroso disastro che la frutta abbia mai dovuto affrontare in termini di pubbliche relazioni: il peccato originale. In qualità di uno dei maggiori fornitori di frutta al mondo, speriamo di riscattarne la reputazione agli occhi dei suoi 1,2 miliardi di fedeli. Infatti, per troppo tempo la frutta è stata resa il capro espiatorio del crimine più efferato dell’umanità, dalla Chiesa alle persone. Per troppo tempo è stata vilipesa e demonizzata, calunniata nell’arte e nella letteratura, simboleggiando la lussuria, la tentazione e la depravazione, in tutte le loro forme più vili e deprecabili. Tutto questo non è che una forzatura che solo voi avete il potere, la saggezza e l’autorità di rettificare.
Come certamente saprete, la mela in particolare è stata oggetto, nei secoli, di terribili calunnie, nonostante non sia mai stata menzionata per nome nell’Antico Testamento. Per comodità di associazione, il termine che in greco classico indica il “frutto dell’albero” si è legato facilmente al latino “mela”, la quale, rimanda a sua volta, e purtroppo, alla parola “male”. In breve, la reputazione della mela è stata vittima di un gioco di parole a buon mercato, che si è diffuso a macchia d’olio nella coscienza creativa, dal Paradiso perduto di John Milton all’Adamo ed Eva di Albrecht Dürer.
Ben lontana dall’essere la fonte del peccato originale e la radice di tutti i mali del mondo, preferiamo pensare alla frutta come lo spuntino originale, che offre gusto, nutrimento e sostentamento al mondo intero. In un’epoca di indulgenze sempre più peccaminose e decadenti, ad alto contenuto calorico, povere di fibre e poco salutari, come ciambelle, nachos, patatine fritte e altre aberrazioni, riteniamo che sia il momento di portare in auge l’umile mela, la nobile banana e il maestoso kumquat. Non a caso, la frutta era l’unica “voce menù” nel Giardino dell’Eden, portandoci a pensare che anche Nostro Signore e Creatore sia a sua volta un fruttariano.
Inoltre, nel corso dei secoli la frutta è stata fonte di creatività e innovazione: la caduta di una mela ha indotto la rivelazione newtoniana, svelando i misteri dell’universo e spianando la strada al miracolo della scienza moderna. L’iconica banana ha ispirato alcuni dei più grandi artisti contemporanei, da Warhol a Banksy e oltre un migliaio di commedie.
Ora, noi potremmo proclamare le virtù della frutta fino al Giorno del giudizio, ma comprendiamo che siete un uomo impegnato. Ci basterà dire che, in un mondo in continuo cambiamento, la frutta è stata la nostra compagna più fedele, costante, pura e incorruttibile, in molti dei nostri giorni più bui.
Per queste e molte altre ragioni, chiediamo umilmente l’assoluzione che solo voi potete offrire. Un piccolo gesto che può cambiare il mondo. Prendereste in considerazione la possibilità di rettificare la Bibbia? Solo una parola. Per esempio, si potrebbe sostituire la “frutta” con un qualsiasi altro cibo malsano? Se questa richiesta vi sembra un po’ troppo ambiziosa, non preoccupatevi, lo capiamo. In tal caso, un piccolo messaggio di sostegno da parte del Papa potrebbe contribuire a ripristinare la fede del mondo nei confronti dei nostri amati frutti. Oggi, più che mai, nessun frutto dovrebbe rappresentare un peccato.
Camille Blatrix (1984, Parigi) vive e lavora a Parigi. Tra le mostre personali istituzionali ricordiamo “Weather Stork Point”, Centre d’Art Contemporain La Synagogue Delme, Delme, 2021, e Kunsthalle Basel, Basilea, 2020; “Les Barriéres de l’antique”, La Verriére, Fondation d’entreprise Hermés, Bruxelles, 2019; “Fortune”, Lafayette Anticipations, Parigi, 2019; “Somewhere Safer”, Kunstverein Braunschweig, Braunschweig, 2018; e “Heroes”, CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco, 2016.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con Andrew Kreps Gallery, New York.