Informazioni Evento

Luogo
OTHER SIZE GALLERY
Via Andrea Maffei 1, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì–venerdì, ore 10–18. Chiuso sabato e domenica.

Vernissage
05/10/2022

ore 18.30

Artisti
Bruno Cattani
Curatori
Claudio Composti
Uffici stampa
NORA COMUNICAZIONE
Generi
fotografia, personale

Con la mostra “Voodoo”, alla Other Size Gallery di Milano, il fotografo Bruno Cattani ci porta in Africa, in Benin e in Togo in particolare, dove la religione più diffusa è, appunto, il Voodoo.

Comunicato stampa

Con la mostra “Voodoo”, alla Other Size Gallery di Milano dal 6 ottobre al 25 novembre 2022, il fotografo Bruno Cattani ci porta in Africa, in Benin e in Togo in particolare, dove la religione più diffusa è, appunto, il Voodoo.
Risultato di un intenso viaggio durato tre settimane nel quale Cattani ha incontrato un gran numero di gruppi tribali per documentarne le tradizioni culturali e religiose, “Voodoo” è una raccolta di scatti lontana da qualsivoglia volontà reportagistica: si tratta infatti di ritratti che mostrano l’anima di ogni soggetto e ne custodiscono in qualche modo la spiritualità.
Curata da Claudio Composti, la mostra alla Other Size Gallery espone quattordici fotografie, di medie e grandi dimensioni, selezionate tra le più significative della serie.

Maschere coloratissime ed elaborati travestimenti si alternano a bancarelle sovraccariche di teste di animali, pietre, corna e radici. Secondo la credenza voodoo tali maschere sono animate dagli spiriti degli antenati che servendosi dei corpi che le indossano possono comunicare con le loro famiglie dispensando consigli e guida.
È tale legame con la memoria degli antenati che ha suscitato nell’autore il desiderio di immergersi in questo mondo e gli ha permesso di aggiungere una tappa al suo percorso artistico in cui il tema della memoria occupa un posto centrale.
Anche i vivaci tessuti tradizionali che incorniciano gli scatti, pieni di simboli e significati nascosti, hanno il compito di perpetrare il ricordo della storia di questi gruppi etnici: è per questo motivo che Bruno Cattani li ha resi parte integrante delle opere.

La parola “Voodoo” è da alcuni tradotta come “segno del profondo”. La quotidianità di queste popolazioni è infatti intrisa di gesti, amuleti, azioni, danze, sacrifici e rituali, la loro pelle è segnata dall’appartenenza tribale, i loro indumenti raffigurano simboli e codici religiosi, le loro case sono protette da statue e feticci, come se ogni aspetto della vita rimandasse ad altro, all’invisibile.

«Non dimenticherò mai l’emozione che ho provato la prima volta che ho visto una maschera Egun – racconta Bruno Cattani –. Eravamo in un piccolo villaggio nel cuore del Benin, il caldo umido era asfissiante, l’eccitazione e la curiosità mi avevano creato una certa ansia, ad un tratto una figura colorata e scintillante è apparsa illuminata da una luce potente come solo il sole africano sa essere. È stato veramente difficile concentrarmi e cominciare a scattare, tanto era il fascino che ho subito da queste maschere rituali. Io da buon fotografo, maniaco dell’estetica, mi sono avvicinato per sistemare un lembo del vestito e mi è stato gentilmente ricordato che gli spiriti non si toccano può essere fatale!».

«Per fotografare queste cerimonie – scrive il curatore nel suo testo – Cattani ha dovuto conoscere nei vari villaggi prima il capo villaggio, che deve andare dal sacerdote, il quale deve evocare lo spirito che prende corpo nella persona che veste queste vesti cerimoniali. C’è un meccanismo abbastanza complicato di equilibri umani da passare per poter fotografare questi “spiriti” incarnati».