Elena Mazzi – Verde intenso con note blu
La stagione espositiva di Spazio Cordis con la prima mostra personale a Verona di Elena Mazzi a cura di Michela Lupieri e Marta Ferretti.
Comunicato stampa
Riparte il 7 ottobre la stagione espositiva di Spazio Cordis con la prima mostra personale a Verona di Elena Mazzi a cura di Michela Lupieri e Marta Ferretti.
Verde intenso con note di blu presenta una selezione di recenti lavori dell’artista accomunati dal tema della cura e dell’acqua, in dialogo con la natura dello spazio espositivo, un ex studio medico oggi trasformato in luogo per la cura dello sguardo, e in continuità con la metodologia di lettura ed esplorazione dei luoghi che attraversa l’intera ricerca dell’artista.
A partire da un trauma individuale che ha costretto l’artista a un periodo di necessaria riabilitazione - accoglie il visitatore nella sala d’aspetto come uno statement l’opera Self portrait with a whale backpack (2018) - la mostra indaga l’urgenza di ritrovare un nuovo equilibrio tra il bioritmo dell'essere umano e l’ambiente naturale, nello specifico con l’elemento dell’acqua.
Le opere si distribuiscono metaforicamente nello spazio fluido dell’acqua: al piano terra, al di sopra della superficie del mare, il video Encounters (2021) e l’installazione Swimming pools (2018), ripercorrono il tempo trascorso in Islanda dall’artista esplorando l’isola, dedicandosi a esercizi giornalieri di riabilitazione nelle piscine incontrate lungo la strada in dialogo con le comunità e con le loro tradizioni, culture, storie.
Sott’acqua, al piano interrato, Spicule (2020) articola una riflessione sul legame imprescindibile tra l’uomo e il mare, una relazione spesso sottesa e a tratti incompresa.
In mostra sono esposti quattro modellini, punto di partenza per la produzione e identici alle sculture allestite sul fondale del paese ligure di Cervo, dove l’artista è stata chiamata a realizzare un lavoro site specific. Il video nell’ultima sala documenta la messa in posa delle opere in mare e restituisce “l’incredibile e profonda esperienza di allestire nuotando, a gesti, senza parole”.