Nancy Genn – Hand made papers 1981-1988
Marignana Arte ospita la mostra Hand made papers 1981-1988 di Nancy Genn, dando seguito ad un percorso di collaborazione cominciato con l’esposizione Living Painting nel 2018.
Comunicato stampa
Marignana Arte ospita la mostra Hand made papers 1981-1988 di Nancy Genn, dando seguito ad un percorso di collaborazione cominciato con l'esposizione Living Painting nel 2018. Questa nuova mostra si pone quindi non come punto di partenza, ma come sviluppo specifico all'interno di un discorso più articolato, allo scopo di analizzare un momento particolare della ricerca di Nancy Genn, artista riconosciuta nel mondo come una delle esponenti più importanti dell'arte informale del dopoguerra.
“Lei viene dalla California – ha scritto Giuseppe Billi nelle sue pagine intitolate Il sogno americano di Nancy Genn – terra di arrivi e partenze orientali”. E proprio dall'Oriente l'artista riporta la tecnica della carta, una 'tecnica' che non è mai soltanto una scelta di supporto artistico, ma che al contrario, come racconta la stessa Genn in un testo autobiografico intitolato Bronzo, carta e pittura, diviene un potente mezzo espressivo, uno strumento antichissimo che se usato in modo innovativo puo’ dare origine a “opere d'opere d'arte capaci di creare un ponte tra Oriente e Occidente” e conciliare la sua doppia esperienza di pittrice e scultrice.
Antichità e innovazione, Oriente e Occidente, pittura e scultura, tanti sono i poli intorno a cui Nancy Genn ha costruito la sua arte, tante le contrapposizioni che alimentano un percorso artistico sfaccettato e multiforme. La curatrice Francesca Valente ha sottolineato il suo “nomadismo culturale”, vera fonte della ricerca di una viaggiatrice instancabile, che percorre cammini diversi, non soltanto geografici, ma intrigati labirinti di culture esprimibili soltanto attraverso la capacità poliedrica di padroneggiare linguaggi artistici differenti. “Ha sempre continuato a sperimentare – scrive a questo proposito Francesca Valente – senza mai smettere di sorprendere, impiegando una vasta gamma di tecniche e di materiali: gouache, caseina, monotipo, collage, vitreografia, carta fatta a mano, nonché ceramica e bronzo fuso a cera persa”.
All'interno di questo intrigante percorso, l'esposizione Hand made papers 1981-1988 definisce un lasso temporale specifico. Gli anni Ottanta sono infatti anni particolarmente significativi per l'artista,
che proprio sul finire della decade precedente aveva ottenuto la prestigiosa United States/Japan Creative Arts Fellowship, una borsa di studio che le avrebbe offerto la possibilità di risiedere in Giappone per almeno sei mesi. Le carte esposte in questa mostra rappresentano dunque il prodotto di un incontro fondamentale per l'artista, quello con l'Oriente, che da lì in poi avrebbe in vari modi influito su tutto il suo lavoro: “la mia esperienza nipponica – ha scritto Nancy Genn – è stata fantastica. Eseguivo schizzi ispirati all'architettura in cui riportavo i contorni, gli spazi interni e lo spirito dei luoghi. L'impatto visivo di quel periodo si riflette ancor oggi nei miei lavori attraverso la finezza cromatica e l'incisività del tratto”.
Nancy Genn (San Francisco, 1930), artista californiana di statura internazionale, vive e lavora a Berkeley. Si forma alla California School of Fine Arts (ora The San Francisco Art Institute) e alla University of California a Berkeley dal 1947 al 1949. Fin dal 1960 Michel Tapié, primo teorizzatore dell’arte informale, cita nel suo testo fondamentale Morphologie Autre una serie di opere contemporanee di illustri artisti europei, americani, canadesi e giapponesi, collocando Nancy Genn accanto a Carla Accardi, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Lucio Fontana, Emilio Vedova, come pure a Sam Francis, Robert Motherwell, Louise Nevelson, Jackson Pollock, Mark Rothko, Antoni Tàpies, Jean-Paul Riopelle e Atsuko Tanaka. Ottiene riconoscimenti internazionali negli anni Settanta per le sue sperimentazioni con la carta, esponendo con Robert Rauschenberg e Sam Francis in diversi musei, da Tokyo ad Hong Kong. Successivamente è invitata più volte come visiting artist all’American Academy di Roma, all’ICAR (International Center of Aesthetic Research) di Torino e alla Fondazione Cini (2019), in occasione della mostra a Ca’ Pesaro e a Todi (2020) nel contesto della prima edizione del Festival delle Arti, dedicato a Beverly Pepper.
Memorabili le retrospettive Planes of Light al Fresno Art Museum, California (2003) e Architecture from Within a Palazzo Ferri Fini, Venezia (2018). I suoi lavori sono inclusi nelle collezioni permanenti di istituzioni museali quali il MoMA e il Brooklyn Museum, New York; l’Albright-Knox Art Gallery, Buffalo; il Los Angeles County Museum; lo University Art Museum, Berkeley; il San Francisco Museum of Modern Art; la Library of Congress e il museo Smithsonian, Washington DC; Ca’ Pesaro, Palazzo Fortuny, Palazzo Ferro Fini e Fondazione Cini, Venezia. A documentare la sua lunga, eclettica carriera, la monografia bilingue Nancy Genn Architecture from Within, a cura di Francesca Valente edita da Skira, Milano 2018, che raccoglie saggi e testimonianze di diversi critici di fama internazionale e un esaustivo corredo di immagini.