Canaletto top lot in asta da Pandolfini. Report e curiosità della vendita a Firenze
Risultati soddisfacenti per i due appuntamenti della casa d'aste Pandolfini a Firenze. Brillano Canaletto, Tiepolo e Mareschi nelle sessioni Arte a Venezia tra XVI e XIX secolo e Opere di eccezionale interesse storico artistico
La casa d’aste Pandolfini ha affidato la chiusura del mese di settembre a due appuntamenti di peso nelle sale di Palazzo Ramirez-Montalvo a Firenze, con le sessioni dedicate a Opere di eccezionale interesse storico artistico e all’Arte a Venezia tra XVI e XIX secolo. Con un totale di 32 lotti che hanno registrato successo di pubblico e di offerte e risultati soddisfacenti in particolare per alcuni: su tutti, Canaletto, Tiepolo e Michele Marieschi. Il primo catalogo ha proposto, secondo il format avviato dalla maison nel 2014, 14 lotti di qualità museale dichiarati d’interesse storico-artistico dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e in quanto tali soggetti a decreto di vincolo. La seconda vendita raccoglieva invece 18 opere provenienti da collezioni private italiane con un particolare legame con la storia di Venezia.
L’ARTE DELLA SERENISSIMA. CANALETTO TOP LOT ALL’ASTA DA PANDOLFINI
È stata entusiasta l’accoglienza riservata alle opere legate al fascino, oltre che alla storia, della Serenissima, a conferma della fortuna intatta e attuale della pittura veneziana e in particolare delle vedute della città lagunare dipinte nel Settecento per i viaggiatori del Grand Tour. Top lot del catalogo dell’asta Arte a Venezia tra XVI e XIX secolo è stata un’opera di Canaletto, una presenza importante quanto rara per il mercato italiano. Il bacino di San Marco dalla Riva degli Schiavoni, dipinto da Canaletto al ritorno da Londra e dunque nei suoi ultimi anni, arrivava in asta con una stima di 800.000-1.2 milioni di euro ed è andata aggiudicata oltre i 960.000 euro a un collezionista privato collegato al telefono.
GLI ALTRI LOTTI DELL’ASTA “VENEZIANA” DI PANDOLFINI
Ma a brillare da Pandolfini non è stato solo il maestro. Soddisfacenti sono stati infatti anche i risultati raggiunti da Tiepolo, Michele Marieschi e Francesco Guardi. Il Gruppo di Pulcinella dipinto da Giandomenico Tiepolo nel 1765 è passato di mano per 498.000 euro, mentre notevole è stata l’aggiudicazione di Michele Marieschi, Palazzo Ducale dal bacino di San Marco. L’opera è stata venduta a 245.000 euro, ma per spuntarla è stata necessaria una lunga e combattuta gara tra diversi telefoni. Acquirente a distanza, infine, anche per Capriccio con arco in rovina e mura di paese di Francesco Guardi. Tornato sul mercato dopo essere a lungo custodito nella stessa collezione, il dipinto ha trovato un nuovo proprietario per 98.200 euro.
L’ASTA PANDOLFINI DELLE OPERE DI INTERESSE STORICO
Il Settecento veneziano ha sedotto anche gli appassionati che seguivano il catalogo d’asta delle opere notificate dal Ministero dei Beni Culturali, a partire dalla coppia di Scene turche di Giovanni Antonio Guardi aggiudicata per 126.000 euro, dopo essere appartenuta alla storica raccolta del Maresciallo Schulenburgh, riformatore dell’esercito veneziano oltre che mecenate e collezionista tedesco di Caravaggio, Correggio, Giorgione, Giulio Romano. Protagonisti anche gli affreschi di Annibale e Ludovico Carracci, La morte di Didone e L’incendio di Persepoli, da Palazzo Zambeccari, aggiudicati per oltre 150mila euro. Sono confluiti poi nella stessa collezione due lotti vincolati dalla Soprintendenza di Bologna, il Piano in scagliola di Pietro Baseghini del 1629, per oltre 40.000 euro e un raro esemplare di camera prospettico-cinetica, Nuovo Mondo o Scatola Magica, di fattura perugina del XVIII secolo, aggiudicato per 50.400 euro.
Cristina Masturzo
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