Isobel Blank – Horizons
Per questa nuova personale Isobel Blank si pone di fronte alla natura come statica osservatrice, guardando un orizzonte che da visivo diventa anche metaforico.
Comunicato stampa
Gilda Contemporary Art presenta HORIZONS, mostra personale di Isobel Blank a cura di Cristina Gilda Artese.
Per questa nuova personale Isobel Blank si pone di fronte alla natura come statica osservatrice, guardando un orizzonte che da visivo diventa anche metaforico, una linea netta che separa ma allo stesso tempo unisce il cielo e la terra, inteso come “centro del proprio spazio”, per usare le sue stesse parole, ristabilendo “la proporzione tra chi osserva e il mondo circostante”. Questi concetti sono stati elaborati nel periodo di lockdown più duro, quando era impossibile uscire dalla propria abitazione e l’unica “evasione” era guardare l’ambiente esterno dalla finestra. La vista dell’orizzonte, quando possibile, e la vastità del paesaggio posto di fronte allo sguardo, potevano essere quindi una sorta di valvola di sfogo attraverso la quale ristabilire un proprio equilibrio interno, cercando così di riacquisire la calma e la serenità perdute.
I due termini (calma e serenità) sono appropriati, proprio in virtù di una nuova fase evolutiva dell’artista, che la vede non più alle prese con videocamere e performance dal vivo, ma con una procedura tecnica meticolosa ed accurata, ispiratrice di sentimenti di tranquillità e armonia. Non solo da un punto di vista operativo, ma anche come fonte di ispirazione generale. Infatti è l’estetica orientale a stabilire una stretta connessione con la sua visione del mondo, ed in particolare l’idea di “vuoto” e di “pieno”, la gestualità meditativa della Cerimonia del tè, sobria ed essenziale, oppure la disposizione accurata e minimale delle abitazioni e dei giardini zen.
Se vogliamo anche questa è una sorta di performance, solitaria e senza spettatori, dalla quale abbiamo come risultato finale l’oggetto finito, frutto di una successione di gesti ben studiati ed eseguiti con una pratica certosina.
Il ricamo è la tecnica principale ma non dobbiamo sottovalutare anche l’aspetto compositivo ed installativo del suo lavoro. Le sculture e gli oggetti a muro presentati in mostra rivelano tutta l’abilità e la destrezza nel ricamo acquisiti dall’artista negli ultimi anni, riuscendo a combinare diversi materiali, come il silicone, la gommapiuma, le perle di cristallo, vetro e agata, il tessuto, e il filo di cotone, per la creazione di paesaggi astratti tridimensionali, piccoli gioielli artistici di grande preziosità e raffinatezza.
BIOGRAFIA
Isobel Blank è nata a Pietrasanta, Toscana. Si laurea con lode in filosofia estetica all’università di Padova, dove attualmente vive.
I suoi lavori sono stati esposti in molte gallerie, musei e festival in Italia e all’estero, dagli USA alla Cambogia, dal Messico all’India. Tra le sue esposizioni collettive più recenti si ricordano quella al Museo Leonardo Da Vinci di Milano, al Museo d’Arte Moderna di Mosca, al Centro Nazionale per l’Arte Contemporanea di San Pietroburgo, a Palazzo Widmann di Venezia e alla Mumbai Art Room in India.
I suoi lavori di video arte sono stati proiettati all’International Short Film Festival X “Circuito Off” di Venezia e al Polyforme Videoperformance Festival di Marsiglia nel 2009 e alla VII Edizione del Les Inattendus Festival du Cinéma (très) Independant di Lione nel 2010. Ha inoltre ricevuto diversi riconoscimenti, incluso il Primo Premio per la videoarte al Romaeuropa Webfactory di Roma nel 2009.
Le sue illustrazioni sono state pubblicate da Frigidaire – Arte e Cultura dal 1980 – in diversi numeri del 2012 e nel Marzo del 2015 Marie Claire Italia la include nell’articolo “Marie Claire celebra 20 giovani artiste italiane”. Il suo lavoro è incluso, inoltre, in Young Blood 09 – Annuario dei giovani talenti creativi italiani premiati nel mondo III Edizione (Next Exit Edition, 2010, Roma) supportato dal Ministero Italiano della Gioventù.
Le sue opere fotografiche sono state recentemente incluse ne Il corpo solitario, la prima monografia sull’autoritratto nella fotografia contemporanea, di Giorgio Bonomi (Rubbettino Editore, 2012).