Giuliano Giuliani – Io morirò ma quella stella resterà a guardare le mie cose
Mostra personale.
Comunicato stampa
Ma cosa sono le “cose”?
Per Felice Cimatti le cose sono cose perché non parlano...
Per Giuliano Giuliani, scultore per il quale il contatto fin dalla tenera età con la cava di famiglia, non lontano da Ascoli Piceno, ha plasmato il modo di concepire l’arte, la scultura, in quanto espressione di verità incarnata nella bianca materia del travertino, tra severa morbidezza di linee e concreta tangibilità di ideali astratti, non può fare a meno di possedere un forte legame con la natura e una salvifica spiritualità dalle quali definire le “cose”, l’essenza intima del fare, slancio vitale e di forza pur nella fragilità e vulnerabilità formale che arriva a plasmare.
Per Giuliani l’arte incarna il senso di una chiamata, di un dovere morale, un imperativo categorico impresso nella pietra, tra natura ed etereità, sensualità e metafisica.
Questo processo di crescita spirituale si comunica ai posteri attraverso i propri valori, ossia tramite le sculture, attraverso le “cose”.